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Faccia a faccia sul referendum. Bella: “Le Camere funzioneranno meglio”, Taradash: “Rischio autoritarismo”

Confronto moderato dal direttore dell'agenzia Dire Nico Perrone

Pubblicato:17-09-2020 10:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:54

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ROMA – Marco Taradash esponente di +Europa e Marco Bella, deputato del Movimento 5 stelle a confronto sulle motivazioni del sì e del no al referendum del 20 e 21 settembre sul taglio dei parlamentari. Il confronto, moderato dal direttore dell’agenzia Dire Nico Perrone, ha visto il primo esporre le proprie ragioni contro la riforma e il secondo, portare avanti la battaglia tanto cara ai pentastellati.

Marco Bella ha ricordato che, “avendo votato con un largo consenso di tutti per il taglio dei parlamentari per 4 letture in Parlamento sarebbe assurdo ora votare no. Oggi abbiamo mezzi tecnologici diversi rispetto a quando fu stabilito il numero attuale dei parlamentari nel lontano 1963. Quel numero non è più adeguato. Rispetto a ieri inoltre ci sono le amministrazioni locali, i cui consiglieri rappresentano il territorio”.


“Il funzionamento del Parlamento- ha risposto Taradash- non dipende dal numero dei suoi componenti. Questi hanno molto da lavorare alla Camera e al Senato e toglierne un numero così alto è una cosa sbagliata. Inizialmente la motivazione addotta – poi un po’ abbandonata – era quella del costo della politica: si risparmierebbero circa 57 milioni l’anno, meno di un euro per cittadino. Mentre il rifiuto del Mes ci costerebbe 500 milioni l’anno. Più opportuno sarebbe togliere al Senato il compito che svolge la Camera, allora sì che si potrebbe scendere a 600 parlamentari, lasciando a Palazzo Madama la funzione di rappresentanza delle autonomie. Si scoprirebbe così che non abbiamo troppo parlamentari ma che li abbiamo male impegnati”.

Secondo l’esponente M5S invece, “per arrivare al bicameralismo perfetto bisogna prima ridurre il numero dei parlamentari. Per quel che riguarda i costi è ovvio che qualsiasi spesa dello Stato divisa per 60 milioni di abitanti diventa irrisoria. In questo momento ci sono molte famiglie che soffrono e io penso che ogni euro risparmiato è importante è significativo, ma concordiamo che l’argomento costi non è centrale come quello del funzionamento del Parlamento“.

Infine ancora Taradash: “Il fatto che il Parlamento in larga maggioranza si sia espresso per il sì è un buon argomento per non ridurre il numero ma per migliorare la qualità dei parlamentari. Oggi viviamo una situazione in cui il Parlamento non svolge più il suo compito che è quello di legiferare e controllare l’azione del Governo. I cittadini devono avere la rappresentanza che loro spetta. Con la riforma il parlamentare sparirebbe alla vista dell’elettore ma non a quella dei capi partito. Diminuendo il numero non si andrebbe a risolvere una situazione politica che tende all’autoritarismo nel nostro Paese”.

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