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‘Plastica’ nemica dell’amore: ecco il cortometraggio ecologista

Realizzato da Marta Angelucci e Dario Ciulla, racconta la storia di Michele e Sara coppia in crisi per problemi legati alla loro sessualità

Pubblicato:17-09-2019 13:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:42
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ROMA – La plastica fa male anche all’amore. ‘Plastica’ è il titolo del cortometraggio, realizzato da due giovanissimi talenti, Marta Angelucci, sceneggiatrice romana, e Dario Ciulla, regista palermitano che racconta la storia di Michele e Sara, coppia in crisi per problemi legati alla loro sessualità. 

I due non hanno rapporti da mesi e quel che è peggio è che il ragazzo si sente svuotato da qualsiasi forma d’eccitazione. Michele ama ancora Sara ma lei, sospettandolo di tradimento, non gli crede, mentre il ragazzo non riesce a spiegarsi che cosa gli stia accadendo. La realtà si rivelerà molto più complessa, legata non solo all’intimo quotidiano ma ad un fenomeno ambientale di rilevanza mondiale: può l’inquinamento da plastica mettere in crisi la coppia, il sesso e l’amore? Davvero gli ftalati, presenti in moltissimi oggetti, dalle tende in Pvc della doccia ai contenitori alimentari, interferiscono con l’apparato riproduttivo, gli ormoni naturali e provocano il calo del desiderio? 

“L’idea è nata da un articolo inquietante che parlava di malformazioni dell’apparato riproduttore maschile nei neonati maschi- racconta la sceneggiatrice Marta Angelucci- attraverso delle licenze poetiche abbiamo voluto esprimere il problema facendolo passare per una semplice crisi di coppia che in realtà nasconde un problema globale e futuro”. 


Le licenze poetiche del corto, prodotto dall’esordiente Damaus insieme a Duel Produzioni e Wrong Way Pictures, prendono spunto da studi scientifici reali: “Abbiamo ancora molto da dire, poiché ogni giorno emergono studi sempre più inquietanti” chiariscono sceneggiatrice e regista, che già stanno finendo di scrivere il lungometraggio, attualmente in cerca di una produzione. 

“L’intenzione registica- dice Dario Ciulla- è stata quella di simulare, attraverso le immagini, un uomo ‘plastificato’, che non ha più niente di naturale, ma che, anzi, si sta fondendo a un ambiente nuovo, artificiale e asessuato, che non riesce a dare più vita a nulla”. 

Il corto ha partecipato a diversi festival tra cui il Taormina Film Fest (prima nazionale), il Siciliambiente (dove ha vinto il premio TTPixel), il Picentia Short Film Festival (dove ha ricevuto la menzione d’onore di Legambiente e il premio del pubblico). Adesso sarà protagonista al Green Fest a Belgrado e al GeoFilmFestival.

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