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Cultura, da Pietrarsa a Reggia Portici, in rete expertise Fs e Federico II

[video width="1280" height="720" mp4="http://www.dire.it/wp-content/uploads/2018/09/fs-napoli-vd-1.mp4"][/video] NAPOLI - Partire dalla periferia orientale del capoluogo partenopeo per integrare le esperienze positive e valorizzare i

Pubblicato:17-09-2018 17:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34
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NAPOLI – Partire dalla periferia orientale del capoluogo partenopeo per integrare le esperienze positive e valorizzare i siti culturali, archeologici, storici e paesaggistici dell’area a sud di Napoli.

Il tutto, sfruttando il know how scientifico di studenti e docenti dell’ateneo federiciano, da una parte, e la ricchezza delle collezioni conservate nel museo Ferroviario di Pietrarsa, dall’altra. E’ questo l’intento di fondazione FS e università di Napoli Federico II che questa mattina, nel rettorato dell’ateneo, hanno siglato un’intesa per il recupero, la valorizzazione e la promozione di beni del territorio orientale. Una collaborazione che serve a mettere in rete l’expertise di Fondazione con la più antica università pubblica del mondo e progettare insieme itinerari culturali, percorsi di visita, studio e ricerca sul Museo Nazionale di Pietrarsa, sito che conserva locomotive e carrozze che hanno fatto la storia ferroviaria del Paese dal 1839 ai nostri giorni.

Fondazione e ateneo realizzeranno mostre ed eventi scientifici, culturali o artistici, integrando la comunicazione dei progetti. Previsto anche l’accesso alle rispettive sedi, tra Napoli e Portici, e a tutta la dotazione informatica e alle attrezzature dei due enti.


“L’investimento in cultura è il più importante – afferma Mauro Moretti, presidente della fondazione FS italiane che gestisce il museo di Pietrarsa -. Se non investiamo in cultura e formazione non c’è prospettiva. Per questo, noi partecipiamo alla più importante sfida per il futuro del nostro Paese da una zona di Napoli dove si stanno insediando importanti imprese dell’alta tecnologia anche di carattere mondiale”.

L’intesa, firmata questa mattina da Moretti e da Gaetano Manfredi, rettore della Federico II, ha una durata triennale ma potrà essere rinnovata con la sigla di un nuovo accordo. “Il nostro intento – aggiunge Moretti – è favorire l’integrazione con l’istituzione culturale più importante del centro-Sud, la Federico II. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a condividere con l’ateneo le nostre eccellenze e lo stesso farà la Federico II, per uno scambio molto utile con docenti e studenti”.

L’accordo con fondazione FS “rientra nel progetto della Federico II di creare una rete tra le grandi istituzioni culturali del nostro territorio – commenta il rettore Manfredi -. Studenti e docenti saranno al museo di Pietrarsa ma non solo: possiamo favorire la visita nella sede di Agraria del nostro ateneo, nella Reggia di Portici, e, insieme, proveremo a rafforzare anche il turismo congressuale per creare occasioni di studio e di ricerca sui beni culturali”.

Il Museo di Pietrarsa, infatti, oltre che sede espositiva è anche uno dei più grandi centri eventi e convegni del Mezzogiorno: può accogliere fino a 2500 persone negli spazi vicini a treni storici e altri cimeli ferroviari

CULTURA. MANFREDI (FEDERICO II): CREDIAMO IN PERCORSO RILANCIO NAPOLI EST

“E’ fondamentale mettere in rete tutte le esperienze positive di Napoli Est e del territorio circostante se vogliamo rilanciare quell’area. Il sito di Pietrarsa, se integrato agli altri, è fondamentale per una zona nella quale ci sono grandi insediamenti di ricerca come il polo della Federico II a San Giovanni a Teduccio. Continuiamo a mettere a sistema le cose positive di Napoli e della Campania perché vogliamo tracciare in maniera sempre più definita un progetto in cui crediamo moltissimo”. Parola di Gaetano Manfredi, rettore dell’università di Napoli Federico II, intervenuto alla firma di un’intesa con fondazione Fs per rilanciare i siti vesuviani e dell’area orientale di Napoli a partire dal museo ferroviario di Pietrarsa.

“Stiamo creando un polo di cultura e competenze sempre più solido nella zona est della città. Lì – afferma Manfredi – si può creare una massa critica importante che se messa in rete può contribuire alla valorizzazione dei beni del territorio e diventare quanto mai attrattiva per il futuro turistico della Campania”.

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