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Con le Webcam privacy a rischio, l’allarme Fbi

Mark Zuckerberg aveva visto giusto, incerottato anche il suo microfono

Pubblicato:17-09-2016 15:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:04

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webcam-privacy-rischio-mark-zuckerbergROMA – Coprite le webcam a rischio è la privacy. Quando in rete si diffondono notizie sul mondo virtuale è sempre difficile accertarne la bontà e la fondatezza. Verità o bufala? È giusto che un certo scetticismo campeggi sempre dinanzi a titoli e resoconti di fatti che, in men che non si dica, diventano virali. Quando però la fonte è il Federal Bureau of Investigation allora un fondo di verità nella notizia c’è sempre.

Webcam privacy a rischio, l’Fbi lancia allarme

A diffondere l’allarme sulla vulnerabilità della nostra privacy a causa delle webcam non è una fonte anonima dell’Fbi. Questa volta a parlare è James Comey, il direttore del Bureau. Ci mette la faccia nel dichiarare “coprite le webcam, potrebbero usarla hacker per violare la privacy e ricattarvi”. Un allarme non da poco e che riguarda, praticamente, tutti i possessori di computer. Anche gli uffici governativi non sono esenti dal pericolo. “In ogni ufficio governativo americano è una precauzione che abbiamo già preso, in tutti i computer c’è una copertura che oscura la webcam”, ha ribadito. “Nessuno può essere certo di non rimanere vittima di un software spia che prende in controllo della webcam mettendo a rischi la privacy e di conseguenza aprire la possibilità a malviventi di ricattare le vittime”.

Webcam privacy a rischio, la paura di Mark Zuckerberg

“Non ho nulla da nascondere quindi la cosa non mi interessa”. Questa la frase che circola tra gli utenti dopo aver saputo dei consigli dell’Fbi. Tra i “menefreghisti” anche molti di coloro che hanno riso guardando la foto di Mark Zuckerberg e della sua webcam incerottata. Secondo il quotidiano Independent, un’azienda informatica sarebbe pronta a lanciare sul mercato una serie di prodotti adatti ad oscurare le lenti delle webcam quando non utilizzate dall’utente. Microfono e cam sono i migliori sistemi per carpire i segreti delle persone. Recentemente Ahmed Mansoor, attivista saudita per i diritti umani, ha scoperto che un software pirata si era impossessato del suo smartphone. In particolare il programma manteneva sempre in funzione la cam e il microfono del proprio telefono. Spiate, così, tutte le sue riunioni di lavoro e gli incontri privati. Eccessiva o meno, la notizia è da prendere in seria considerazione. In fondo non costa nulla oscurare la webcam quando si lavora al proprio pc e non serve. Prevenire è sempre meglio di curare.


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