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Per Santoro-Pellacani bronzo nei tuffi 3 metri sincro misto: “Che pressione le gare in casa”

La coppia romana si presentava da campione continentale in carica e vicecampione del mondo nella specialità. Santoro è il più giovane medagliato della storia italiana dei tuffi e anche il più piccolo della spedizione europea

Pubblicato:17-08-2022 18:38
Ultimo aggiornamento:17-08-2022 18:38

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(Foto di Andrea Masini / DBM)

ROMA – Matteo Santoro e Chiara Pellacani sono medaglia di bronzo nei tuffi nella gara 3 metri sincro mista agli Europei di Roma. I due romani, che si presentavano da campioni continentali in carica e vicecampioni del mondo nella specialità, hanno ottenuto un punteggio di 283.56, dietro alla Germania di Lou Massenberg e Tina Punzel (294.69) e alla Gran Bretagna di James Heatly e Grace Reid (290.76).

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“Potevamo saltare meglio ma c’erano molte aspettative, la pressione è tanta e si è fatta sentire“, hanno detto a caldo i due ai microfoni di Raisport. “Però abbiamo saltato bene ed è stata comunque una gara molto dura, con coppie forti“, ha concluso Pellacani.

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SANTORO: “CHE PRESSIONE LE GARE IN CASA”

Campione europeo a Budapest lo scorso anno, poi argento mondiale sempre in Ungheria due mesi fa. Oggi bronzo a Roma, a due passi da casa. L’emozione si è fatta sentire per Matteo Santoro, 16 anni il prossimo 9 ottobre. Il piccolo di casa Italia, lato tuffi, non se lo aspettava: “Eh, la pressione ci ha fatto uno scherzetto”, racconta l’atleta allenato dai fratelli Marconi, medaglia di bronzo con Chiara Pellacani dal trampolino tre metri sincro misto. Partivano da favoriti, ma “io che non sono ancora abituato a gareggiare ai grandi eventi internazionali, l’emozione l’ho sentita tutta. In tribuna c’erano la mia famiglia, i miei amici e tante persone che conosco”.

È il più giovane medagliato della storia italiana dei tuffi e il più giovane della spedizione azzurra a Roma 2022. Spedizione fino a un certo punto: per tuffarsi dal trampolino dello stadio del Nuoto, Matteo ha praticamente attraversato la strada. Romano di Ponte Milvio, poche centinaia di metri dall’ingresso del Foro Italico, ha provato a mettere il talento prima delle farfalle allo stomaco. Ma se consideriamo che in mezzo si sono messi anche due anni di eventi a porte chiuse, per Matteo vedere l’impianto pieno è stato un tuffo al cuore, letteralmente. “All’inizio ho saputo gestirla, poi andando avanti e sapendo che mi giocavo un bel risultato… La gara è scappata via“.

Delusione? “Beh, è un parolone – spiega Santoro -. Questa è comunque una medaglia di bronzo europea e la soddisfazione c’è sempre, siamo contenti. Però di sicuro c’è un pizzico di rammarico perché sappiamo di poter fare di più“. Di sicuro è stata un’altra esperienza per crescere. “Io sono sempre stato con persone più grandi di me, quindi non sento di essere ‘piccolo’, anche se è un onore e una responsabilità”.

E nonostante questo, Santoro non crede di aver bruciato le tappe. “È vero, sono cresciuto velocissimamente ma mi sentivo pronto a fare il grande salto dopo gli anni a livello giovanile. Stando con i miei compagni più grandi ho imparato molto”, dice Santoro, che sempre per rimanere in casa, frequenta il Convitto Scientifico Sportivo all’Acqua Acetosa, lo stesso Centro in cui si allena.

Dopo gli Europei si parte in vacanza ma è già prenotato il volo che a fine novembre lo porterà a Montreal, in Canada, per i Mondiali giovanili. “Spero di fare grandi cose dopo aver vinto quattro ori agli Europei di categoria“. E all’orizzonte c’è Parigi 2024. “Un sogno, ci spero”.

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