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De Magistris: “Attuare Costituzione, non violentarla”

E offre Napoli come "rifiugio per chi non vuole morire schiacciato dal sistema"

Pubblicato:17-08-2016 09:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:59

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de magistrisNAPOLI – Il popolo “scrive la Storia, non i Governi… meno che mai quelli senza legittimazione costituzionale”. Lo scrive su facebook il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in un post dal titolo ‘Costituzione e Comunità’.

Poi cita l’art. 3, comma 2, della “Costituzione della Repubblica Italiana…nata dalla resistenza partigiana all’occupazione nazi-fascista: ‘È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…'”.

“I governi neo-liberisti- spiega il sindaco- da anni provano a cambiare la Costituzione, stravolgendola in pejus ovviamente. La Costituzione prima di cambiarla, modificarla, stravolgerla, violentarla, andrebbe, prima ancora che difesa, attuata. Da anni Governi e Parlamenti approvano leggi ordinarie che colpiscono a morte la Costituzione per la quale donne e uomini sono stati imprigionati, torturati, uccisi. Leggi – approvate spesso a colpi di fiducia – che attaccano la sovranità popolare, annichiliscono le comunità territoriali, mortificano il diritto al lavoro, allo studio, alla conoscenza e al sapere. Leggi che distruggono la natura, l’arte, la cultura, l’ambiente, il paesaggio. Leggi seppellitrici dei beni comuni, a cominciare dall’acqua pubblica, primo bene comune primordiale”.


Per De Magistris “i Costituenti volevano sovranità popolare, solidarietà, fratellanza, uguaglianza, giustizia. Un mondo migliore da quello distrutto da due devastanti guerre mondiali. Negli ultimi anni una classe politica che ha ricoperto diffusamente ruoli nel Governo e nel Parlamento ha fatto abuso del potere per inquinare le radici della Costituzione. Vi è stato uso illegittimo del diritto ed utilizzo di una legalità formale in violazione della legalità costituzionale”. Pero’, prosegue, “non si deve fare l’errore, però, di ritenere che la Repubblica siano solo Governi e Parlamenti. La Repubblica siamo tutti noi. Oggi diremmo non solo cittadini, ma tutti gli abitanti della Terra”.

Per il sindaco arancione “e’ ancora possibile fermare la deriva autoritaria che vuole consolidare modelli oligarchici e verticistici che fanno delle disuguaglianze il loro motore e il prodotto delle loro politiche. Dobbiamo, però, rimuovere gli ostacoli. Non abbiamo solo il diritto di farlo, ma il dovere. Difendere e attuare la Costituzione è un diritto-dovere. Gli ostacoli sono alti, forti, radicati. I poteri costituiti neo-liberisti fanno dell’abuso della legge una loro arma letale. Trasudano questione morale dalle budelle e dall’anima, ma mostrano il corpo tirato a lucido. La loro pervicacia intrisa di tracotanza istituzionale va contrastata con la tenacia – politica, istituzionale, etica e popolare – di coloro i quali vogliono costruire un altro mondo”.

NAPOLI RIFUGIO PER CHI NON VUOLE MORIRE SCHIACCIATO DAL SISTEMA

“A Napoli abbiamo operato per abbattere gli ostacoli di ordine politico e culturale. Stiamo costruendo una città / comunità, orizzontale, con pratiche di autogoverno, con una forte partecipazione popolare. Demos, Agora’, Polis. Contro il Sistema, per il Popolo. È in fase avanzata la rivoluzione culturale, con energie libere e vulcaniche, contro egemonie di ogni tipo”.

“Possiamo dire- prosegue- che a Napoli politica e cultura stanno bonificando il territorio dal veleno iniettato da un Sistema corrotto e mafioso nell’essenza. Ora dobbiamo consolidare l’abbattimento degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Gli ostacoli economici si abbattono costruendo anche un’alternativa economica”. “Opponendosi alle politiche di strangolamento delle comunità e dei popoli- dice ancora-, opponendosi alle leggi che per tutelare un sistema illegale, tolgono diritti al popolo. Rompendo ostacoli economici, che sono il mantello formale delle fortune di pochi, costruiamo anche economie di comunità, valorizziamo il patrimonio dei territori, tuteliamo ed esaltiamo acqua, terra e aria. La Terra è di tutti, non di chi mette pioli e delimita. Quanta ricchezza possiamo ricavare dalla salvaguardia e valorizzazione della Natura. Liberiamo spazi abbandonati ed inutilizzati”.

Per De Magistris “la cura del territorio è impegno civile. Uno spazio abbandonato che viene acquisito alla cura delle comunità diviene fonte di reddito sociale ed economico. In questo modo si costruiscono comunità in cui tutti sono abitanti e, quindi, le ricchezze sono condivise e distribuite e gli ostacoli sociali si vanno ad abbattere come birilli. L’ostacolo sociale serve a chi vuole privilegi e potere servendosi degli ultimi come scarti sociali ai quali concedere semmai solo assistenzialismo ed elemosina”. “Napoli- dice ancora- è città rifugio per chi non vuole morire schiacciato dal Sistema della globalizzazione finanziaria. A Napoli è nato un movimento popolare di liberazione che vuole incontrarsi con i tanti movimenti in lotta di liberazione nelle varie parti del mondo. Insomma, mi chiedo con gli arnesi di quella legalità per la quale ho perso pure ma non mi sono perso: chi occupa e chi libera?”. Per me, sottolinea De Magistris, “occupa chi abusa del potere e costruisce ostacoli. Per me libera chi attua la Costituzione e abbatte ostacoli. Nella città rifugio troverete strumenti politici popolari gratuiti di liberazione per chi vuole abbattere mura, recidere filo spinato e scalfire indifferenza etica. Troverete persone per costruire comunità differenti, di ben-essere, di accoglienza, di inclusione, di dignità: di umanità. Siamo persone, non oggetti. Corpi liberi, non servi dell’ordine costituito. Ribellarsi è anche abbattere ostacoli“.

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