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VIDEO | Il mercato delle lauree fasulle: ecco chi compra i titoli ’30 e frode’

Luca Lantero dirige il Cimea, Centro di informazione sulla mobilita' e le equivalenze accademiche. Con Chiara Finocchietti firma "Lauree 30 e frode. Fabbriche di titoli, universita' non ufficiali e istituzioni dubbie"

Pubblicato:17-07-2019 14:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:32

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ROMA – “Ci sono differenti tipologie di persone interessate a comprare delle lauree patacca…”. Luca Lantero dirige il Cimea, Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche. Con Chiara Finocchietti firma un saggio dal titolo inequivocabile: “Lauree 30 e frode. Fabbriche di titoli, universita’ non ufficiali e istituzioni dubbie”.

“Abbiamo professionisti affermati che a fine carriera per questioni personali vogliono vedere riconosciute delle proprie professionalita’. Abbiamo degli studenti, dei giovani, che vogliono esercitare alcune professioni regolate ma non riescono ad entrare in concorsi o abilitazioni e quindi si rivolgono all’estero. Abbiamo poi dei veri e propri ‘laureati seriali’, persone che accumulano titoli pensando che queste siano cariche onorifiche importantissime“, spiega Lantero, interpellato dalla Dire.

A una domanda cosi’ articolata corrisponde un’offerta altrettanto sostenuta di titoli farlocchi. “Ci sono istituzioni che vendono direttamente titoli online, e richiedono solo un curriculum senza alcun controllo. Esistono anche degli sconti. Ne ha diritto ad esempio chi prende il pacchetto completo, Bachelor, Master, Phd. Poi si possono comprare dei titoli falsificati in una maniera molto buona, dove il titolo e’ simile a quello di un’istituzione ufficiale ma in realta’ e’ falsificato. Sono due offerte diverse”.


Ma le lauree ‘trenta e frode’ riescono ad avere un ‘mercato’? “Sicuramente ci provano. Noi rispondiamo a 30mila quesiti l’anno sui titoli. Ci arrivano richieste abbastanza quotidianamente rispetto all’utilizzo di questi titoli o a richieste di informazioni su istituzioni che propongono questi titoli per essere dati a professionisti o studenti… L’aumentata mobilita’ determina il fatto che io non nasco e muoio accademicamente in un’istituzione. Questo incrementa la domanda e anche il mercato”.

Lauree false, ma non prive di fantasia. Dall’Universita’ libera di Formello alla Standford – con la d – e’ un susseguirsi di espedienti. “Ne dico una: esiste anche la Pebble Hills University che vantava un accreditamento dal Department of education di Seborga. Ora Seborga e’ un comune di 100 abitanti che ha solo le scuole elementari. Ma e’ un comune che si dice Principato. Ebbene abbiamo scoperto che era sede di 15 universita’ fasulle, ovviamente di personaggi dell’estero che avevano usato questo aspetto di folclore per vendere titoli falsi. Ci arrivo’ qualche anno fa una richiesta dagli Stati Uniti, volevano sapere di questo Department of education di Seborga…”.

Ma un consiglio ai diciottenni?Andate a vedere sul campo la qualita’ accademica. In Italia le istituzioni di qualita’ esistono in media su tutto il territorio nazionale”.

Nel governo a un premier docente universitario fanno da contraltare due vicepremier senza laurea: allora non serve piu’. “Steve Jobs non aveva una laurea ed ha fondato una delle aziende piu’ importanti al mondo. Ci sono professionalita’ che si possono formare e coltivare anche senza una laurea. Quanto ai vicepremier, forse hanno ottenuto le loro competenze sul campo…“.

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