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VIDEO | Mafia, arresti tra Palermo e New York: colpita alleanza Inzerillo-Gambino

Tra gli arrestati alcuni esponenti della famiglia Inzerillo

Pubblicato:17-07-2019 08:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:32

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PALERMO – Un accordo tra i clan mafiosi sulla rotta Palermo-New York che e’ stato rotto dalla squadra mobile di Palermo, dagli uomini del Servizio centrale operativo e dall’Fbi che dall’alba di oggi stanno eseguendo numerosi arresti. I provvedimenti, disposti dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, colpiscono il mandamento mafioso di Passo di Rigano, disarticolandone il vertice.

Tra i destinatari dei provvedimenti alcuni esponenti della famiglia Inzerillo, uno dei cognomi che hanno fatto la storia di Cosa nostra palermitana, fu decimata dalla seconda guerra di mafia scatenata dai Corleonesi di Toto’ Riina. Molti di questi, ‘scappati’ negli anni Ottanta negli Stati Uniti e rientrati in Italia nei primi anni duemila, avevano ricostituito la loro roccaforte a Passo di Rigano riprendendo in mano le redini della famiglia, “anche grazie al ritrovato equilibrio – sostengono gli investigatori – con la fazione criminale avversa”.

Le indagini hanno portato alla luce il “forte legame” instaurato tra Cosa nostra palermitana e la criminalita’ organizzata statunitense, con particolare riferimento alla potente famiglia Gambino di New York, ma anche la “forte capacita’ pervasiva” da parte della famiglia mafiosa di Passo di Rigano sull’economia legale del quartiere palermitano secondo una capillare divisione di ruoli e mansioni: dalla fornitura alimentare all’ingrosso alle classiche estorsioni, passando per la gestione dei giochi e delle scommesse on line.


Queste alcune delle accuse: associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, concorso esterno in associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori aggravato, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso. Nel corso dell’operazione, denominata ‘New connection’, sono stati sequestrati beni mobili, immobili e quote societarie, riconducibili agli indagati, per circa tre milioni di euro.

Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle 11.30 presso la sala ‘biblioteca’ della Procura di Palermo.

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