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Cinema, Gubitosi: “Giffoni è oggi stile di vita, luogo di energia e felicità”

Dal 20 al 28 luglio l’evento con migliaia di giovani da 52 Paesi

Pubblicato:17-07-2018 16:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23

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NAPOLI -“Il Giffoni Film Festival è oggi uno stile di vita, è un luogo, un paese anche, dove si rinuncia a tutto anche alle vacanze pur di esserci”. Così alla Dire Claudio Gubitosi, il direttore del ‘Giffoni’, sintetizza la trasformazione, a quasi 50 anni dalla sua nascita – la 48esima edizione dal prossimo 20 luglio e fino al 28 – di uno degli appuntamenti cinematografici e culturali più importanti del panorama internazionale. I numeri, spiega Gubitosi riferendosi alle migliaia di presenze che ogni anno registra il Festival, in particolare di ragazzi e ragazze, “sono stratosferici ma dietro ogni numero c’è una struttura, una sua storia. Lì i ragazzi trovano tutto quello che non trovano durante l’anno, si può discutere, si possono fare domande, si incontrano coetanei di ogni parte del mondo, i Paesi di provenienza sono 52, hanno l’opportunità di dire quello che pensano”.

È il luogo delle adolescenze e del passaggio – precisa il Deus ex machina dell’evento – è anche il luogo dove, improvvisamente si diventa adulto. È il luogo dove si sprigiona l’energia di migliaia di ragazzi. Non a caso è stato definito dalla George Washington University come un caso di studio per tutte le università del mondo. Giffoni è il luogo delle emozioni, dell’energia e della felicità”.

Giffoni cambia e si evolve, “battesimo” nel 2021

Su “Giffoni ho annunciato un progetto triennale credo che sia una delle imprese impossibili che sto portando avanti”. “I progetti che durano dieci giorni e poi spariscono fino all’anno successivo – spiega Gubitosi – creano poco nell’economia locale, Giffoni, invece, è continuità con le sue 560 attività distribuite nel corso dell’anno”.
Era più facile, sottolinea il direttore, “fare un unico grande progetto perché Giffoni nel 2020 compie 50 anni un punto di arrivo e di partenza nello stesso tempo. Ci sono voluti 50 anni per farlo nascere e questo nascerà ufficialmente nel 2021 con nuove progettualità. Ora stiamo sperimentando questa fase di vivere gli eventi nel corso di tutto l’anno con una ricaduta economica notevole e decuplicazione di tutte le attività con la Multyvideo Valley – area totalmente dedicata alla creatività e alla cultura nel Sud Italia nata nel 2017 – che l’Europa ha finanziato e non può restare senza contenuti. E poi ancora università, convegni, workshop ma soprattutto innovazione”.
“I cinque progetti che Giffoni ha dentro sono quindi, prima di tutto il festival, poi ‘Giffoni innovazione’ che, dopo sei anni di attività, è diventato leader in Europa nel suo settore. Abbiamo un team – prosegue il direttore – che si chiama ‘dream team’ e dedicato ai sognatori, a quei ragazzi che hanno voglia di sognare e di realizzare le proprie potenzialità proprio a Giffoni. Abbiamo lo Street dedicato a decine di migliaia di persone, alle famiglie che si incontrano a Giffoni con 25 spettacoli che si svolgono in contemporanea. Poi la musica con i migliori esponenti della musica creativa nazionali e internazionali e ancora le master class – dalla talk, quella più filosofica alla classic con giovani che vogliono fare cinema e televisione – con 500 studenti di ogni parte di Italia che si possono formare con esperti sinceri e veri”. Il tema che farà da sfondo all’intera manifestazione 2018 è ‘Green’ e i prossimi tre anni saranno legati “da questo filo rosso”, l’ambiente, “che penso sia importantissimo per tutti”. Si parte quest’anno con l’acqua, l’anno prossimo l’aria tra due anni il pianeta, la sua salvaguardia.


A Giffoni è di scena la solidarietà e la multiculturalità

In un mondo che sembra essere sempre più piccolo e “chiuso” nei suoi confini culturali e politici, esistono dei luoghi dove “bastano dieci minuti per incontrarsi, conoscersi e volersi bene”. È questo il caso di Giffoni, nel salernitano, e del suo Festival internazionale di cinema per ragazzi. “Si dovrebbe venire qui per capire cos’è la coesistenza, cos’è la capacità e il desiderio di noi umani di conoscere altre culture, altre religioni, altre prospettive, altri mondi che si incontrano. Giffoni non ha barriere”, sottolinea Gubitosi. “Da qualunque parte del mondo arrivano, i ragazzi impiegano dieci minuti a incontrarsi, conoscersi volersi bene. Davanti ad una pizza o un piatto di spaghetti, da noi trovi israeliani, palestinesi, iracheni, insomma i Paesi che, tradizionalmente sono in guerra tra di loro. Basta solo un po’ di buona volontà per capire quali sono le esigenze dell’uno e dell’altro”.
A Giffoni si arriva liberi, spontanei senza pregiudizi. I concetti e i preconcetti, anche politici, non coesistono e non esistono. Sono 1500 le famiglie che a Giffoni ma anche nei paesi vicini adottano questi ragazzi e nei 13 giorni di convivenza si diventa famiglia con scambi di visite e rapporti che proseguono nel tempo”. Il patron della manifestazione non nasconde però che “viviamo in un tempo difficile dove dobbiamo comprendere da un lato chi si sente invaso e occupato e dall’altro chi sceglie l’Europa e l’Italia per dare un senso alla propria esistenza e per farlo, in questo passaggio, perdono la vita. Il tema di quest’anno del Festival è l’acqua che per molti è fonte di vita per altri di tragedie e di morte”.

A Giffoni la “straordinarietà” della vita comune

Il Giffoni Film Festival, all’ormai quasi vigilia dei suoi primi 50 anni, cambia pelle. Da Festival cinematografico dedicato ai ragazzi diventa vero e proprio polo culturale dove alla ‘settima arte’ si mescolano la politica, il mondo del lavoro, la scienza e la tecnologia, la musica, l’ambientalismo, i libri. Un evento lungo un anno dove tutto è progettato, pensato e fatto ruotare intorno al mondo giovanile. “Ci lamentiamo che i ragazzi sono fuori dalla vita politica, ci lamentiamo che le istituzioni si chiudono in una torre d’avorio e non parlano con i ragazzi, che c’è incomunicabilità. Penso sia una cosa meravigliosa che, invece di partecipare a tribune politiche noi mettiano tutti quelli che hanno qualcosa da dire a Giffoni”.

“Dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che parlerà ai ragazzi del mondo del lavoro e del loro futuro a Nicola Gratteri, il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, dal presidente di Greenpeace a quello di Enea”. E ancora, il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e quello dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti. È a loro che i ragazzi ospiti del Festival “porranno domande senza filtri perché il nostro è il luogo della consapevolezza civile”, rimarca con orgoglio Gubitosi. Giffoni quindi non è più solo un luogo dedicato ai film e ai loro protagonisti e bisogna “dimenticare il Giffoni che conoscete”, avverte il patron.

“Ci avviamo verso un festival ancora più forte del sapere, della parola del gesto, della comunicazione. Sono 90 le persone che verranno ad animare l’evento in appena dieci giorni e li abbiamo scelto con cura”. Cambia quindi la prostettiva e cambiano i veri protagonisti del Festival. “Verrano due ragazzi – conclude Gubitosi – che ad appena 19 e 20 anni già fanno parte della Nasa, hanno inventato delle cose meravigliose. Una ragazza che sta sulla sedie a rotelle sta facendo cose che meritano tutto il nostro rispetto. Penso che questi sono i talenti che dobbiamo portare a Giffoni, queste sono le persone che non stanno nel buio ma hanno una luce straordinaria e che ci possono far capire che esistono mondi diversi e che non conosciamo. Giffoni non può far altro che abbracciare e accettare tutti loro. Ecco, sono questi i miei talenti”.

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