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Terremoto, la storia di Francesco: chiede i contributi, scatta la multa

Francesco è tra i cittadini terremotati che oggi protestano in piazza Montecitorio a Roma

Pubblicato:17-07-2018 11:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23

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ROMA – Chiede gli aiuti per la ricostruzione. Gli contestano vecchi abusi: deve pagare 10mila euro. E’ la vicenda paradossale di Francesco Amici, di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno. Il Comune marchigiano è stato gravemente colpito dal terremoto dell’ottobre 2016, con il 70 per cento degli edifici dichiarato inagibile.

“Il Governo mantenga le promesse”

Amici, due figli di cui uno con una disabilita’ da ictus, è oggi in piazza Montecitorio, per chiedere insieme ad altri cittadini delle zone terremotate che il governo “mantenga le promesse in relazione al decreto terremoto in fase di preparazione”. In particolare, i manifestanti chiedono di dare corso al “reddito di cratere“, un sostegno al reddito che riesca a discernere il grado di bisogno dei diversi nuclei familiari.

“Abbiamo 5 case, sono tutte lesionate”

Ci sentiamo abbandonati“, spiega Amici, che interpellato dalla Dire racconta la surreale vicenda che lo riguarda. “Tra me e mia moglie abbiamo ereditato cinque case. Sono immobili che hanno un valore più che altro affettivo, non economico. Io le affittavo ai turisti, mi davano un aiuto al reddito. Oggi sono tutte lesionate“, spiega.


“Per avere i contributi ho dovuto fare una pratica da 5.000 euro”

Per avere i contributi alla ricostruzione “ho dovuto fare la pratica per la conformità urbanistica. E’ il documento che equipara lo stato attuale dell’immobile a quello originario. Siccome negli anni sono state apportate piccole migliorie, che a volte io neppure conoscevo, mi sono stati contestati degli abusi. Al momento- aggiunge Amici- devo pagare 5mila euro di abusi e 5mila euro di pratica al professionista che mi segue. E questo prima ancora di avere i contributi per la ricostruzione”.

“Abusi? Finestre un po’ più piccole fatte nel 1960”

Ma di quali abusi stiamo parlando? “Ad esempio un divisorio in cartongesso nella camera dei bambini. Oppure quello realizzato da mio suocero che aveva fatto delle finestre ‘zoppe’, cioè un po’ più corte dell’originale, nel 1960. Di questo mi viene chiesto di pagare oggi, nonostante abbia le case lesionate e il mio problema quello di restare in tutti i modi nella mia terra. Ma è questo l’aiuto che mi dà oggi lo stato?”.

“Mio figlio colpito da un ictus nel 2015”

Peraltro Amici deve affrontare una situazione famigliare non facile. “Il mio terremoto non è stato quello del 2016. Un anno prima mio figlio è stato colto da un ictus. I soccorsi sono arrivati cinque ore dopo. Se me lo avessero detto, io avevo l’ospedale a un’ora di macchina. Dico questo per esortare a pensare alle persone, non solo ai soldi. Perchè anche se sembra che il terremoto non c’entra, invece il punto è sempre quello: pensare al dio denaro o all’uomo”.

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