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Rinvio ius soli, Tajani con Gentiloni: “Prima norma Ue”. Gioia Ln-Fi, Migrantes: “Ha vinto paura”

ROMA - C'è chi esulta e canta vittoria (invocando ora

Pubblicato:17-07-2017 12:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:32

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ROMA – C’è chi esulta e canta vittoria (invocando ora la chiusura dei porti) e chi parla di una sconfitta e di mancanza di coraggio. Dal Pd arrivano voci di delusione e la promessa di non mollare, (ma qualcuno non nasconde il timore che a questo punto delle cose “non se ne farà nulla“), mentre nell’opposizione ci  vede l’occasione per decantare “l’ennesima sconfitta di Matteo Renzi” e del Partito democratico. Il M5s, invece, pensa che così si potrà approvare prima la legge sui vitalizi. Fa discutere la decisione di rinviare l’approvazione della legge sullo ius soli a dopo l’estate, annunciata ieri dal premier Paolo Gentiloni, pur rivendicando che si tratta di una “legge giusta”. Tenendo conto delle “scadenze urgenti non rinviabili in calendario al Senato e delle difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza- ha detto il premier- non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl sulla cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia prima della pausa estiva. Si tratta comunque di una legge giusta. L’impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane”.

TAJANI FRENA SU LEGGE: MEGLIO RINVIARE, SERVE NORMA UE

Con Gentiloni si dice oggi d’accordo il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che oggi da Bologna afferma: “Non era questo il momento per aprire il dibattito. Già c’è una legge in Italia che permette di diventare cittadini a 18 anni”. Tajani si dice convinto che “invece si debba procedere, anche se è competenza nazionale, con una normativa europea, perchè quando si diventa cittadini italiani si diventa anche cittadini europei”. Dunque, sostiene il presidente del Parlamento europeo, “sullo Ius Soli è meglio rinviare, non solo per ragioni di stabilità del Governo, ma nell’interesse dell’Italia e dell’Europa, per puntare ad avere una normativa comunitaria. Non sarà facile, ma credo sia l’unica soluzione possibile”, insiste Tajani.

ORFINI: GAZZARRA RAZZISTA SU PELLE BAMBINI, NON CI ARRENDIAMO

“Come la penso sullo ius soli è noto. Cosa penso della scelta di rinviare è dunque facilmente intuibile. Ma su una cosa bisogna essere chiari: dire andiamo a settembre, facciamo qualche modifica e poi lo approviamo – come sostiene qualcuno nella maggioranza di governo – significa far saltare la legge, rinvio dopo rinvio”. Lo scrive su facebook Matteo Orfini, presidente Pd. “Gentiloni ha detto una cosa diversa e a quella sto- aggiunge-: va approvata e va approvata dopo l’estate, costruendo le condizioni per farlo. Lavoro che a questo punto spetta al presidente del consiglio fare e che sono certo farà con la abituale saggezza. Resta il dispiacere profondo per non essere ancora riusciti a dare risposta a una sacrosanta richiesta di riconoscimento di diritti negati”. “E l’amarezza di veder festeggiare chi sulla pelle di quei bambini ha scatenato una indegna gazzarra razzista. Ma noi non ci arrendiamo e continuiamo a lavorare per portare a casa l’approvazione di una legge che renderà più forte e più giusto il nostro paese”.


CHITI: TEMO NON SE NE FARÀ NIENTE, UNA VERGOGNA

“Sono molto deluso per il rinvio dello Ius soli. Temo che non se ne farà niente in questa legislatura”. Lo afferma il senatore del Pd Vannino Chiti. “Insieme al testamento biologico, alla legge elettorale e a quella di Bilancio, era uno dei cardini che qualificava questi ultimi mesi- prosegue-. Ci siamo dovuti piegare al ricatto degli alleati di centrodestra. Più in generale, tutta la destra italiana, da Alfano a Costa, da Quagliariello a Romani, tutti uniti nello sbandierare a parole il primato della persona e della dignità della vita, ma concentrati sul rifiutare la cittadinanza a ragazzi che da cinque anni frequentano le nostre scuole, figli di genitori da lungo tempo legalmente residenti in Italia. Essere soddisfatti di questo risultato di inciviltà è una vergogna. Cinque Stelle, Lega e parte della destra lo hanno perseguito con l’astensionismo; Alternativa Popolare rifiutando il voto di fiducia e minacciando la crisi su una legge che alla Camera aveva votato. Se vogliamo assumere impostazioni più rigorose sugli arrivi dei migranti, chiedendo all’Unione Europea di fare la sua parte, abbiamo il dovere di riconoscere diritti fondamentali. Sono aspetti per noi inseparabili, due facce della stessa medaglia. Lasciamo a Lega, Cinque Stelle e destra la scelta di una società dell’apartheid. Non è né potrà mai essere la nostra. Ne discendono due lezioni”. Conclude Chiti: “L’assoluta impraticabilità dopo il voto, stando ai contenuti e non a marchingegni di potere, di alleanze con la destra; l’esistenza di un’egemonia della Lega sulla destra italiana”.

PUGLISI (PD): RINVIO AMAREGGIA, RITENTARE A SETTEMBRE

“Amareggia il rinvio della riforma della cittadinanza, ma come è risaputo dall’inizio della legislatura il Pd non ha la maggioranza nelle Camere. Non si può comunque indietreggiare di fronte ad un populismo che confonde i diritti di migliaia di bambini con l’immigrazione clandestina”. Lo afferma la senatrice bolognese del Pd Francesca Puglisi. “A settembre- sottolinea la parlamentare- torneremo a chiedere al presidente Gentiloni di approvare la legge così com’è ed ad Ap di comportarsi come un gruppo della maggioranza”.

CALDEROLI: SLITTAMENTO E’ UNA VITTORIA, SARÀ AUTUNNO CALDO

“Sono contento dello slittamento a data da destinarsi della legge sullo Ius soli ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché abbiamo vinto una battaglia importante ma non la guerra, per cui prepariamoci per un autunno caldo”. Lo afferma il senatore Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord. “Ma oggi- continua Calderoli- ci godiamo questa vittoria ed è giusto allora dare a Cesare quel che è di Cesare, perché se c’è qualcuno a cui va attribuito il merito di aver fermato questo sciagurato provvedimento quello è il sottoscritto, Roberto Calderoli. Sono stato io a fermarlo, anche a costo di essere continuamente insultato, dileggiato, persino minacciato, per la mia azione di sabotatore prima nella commissione Affari Costituzionali, dove peraltro sono l’unico esponente della Lega, dove con i miei giochini ed emendamenti li ho tenuti fermi per due anni, costringendoli ad andare in Aula senza relatore, e poi in Aula dove, ancora una volta, con i miei 50mila emendamenti, li ho inchiodati. Per cui- termina il senatore- me lo dico da solo: grazie Calderoli per aver bloccato lo ius soli”.

GASPARRI: LEGGE SBAGLIATA, ORA PORTI CHIUSI E STOP SBARCHI

“Epilogo inevitabile per la legge sulla cittadinanza facile. Una legge folle e inaccettabile che grazie all’opposizione decisa e motivata di Forza Italia abbiamo indotto un Pd lacerato a rinviare a settembre. La nostra è stata una battaglia di responsabilità contro una legge sbagliata nel merito, portata avanti a fini demagogici in un momento drammatico causato dell’emergenza clandestini che questo governo e questa maggioranza non sono in grado di risolvere. Gli sbarchi continuano, l’Europa ci sbatte le porte in faccia e i sindaci d’Italia sono infuriati perché giustamente non sanno più come affrontare la situazione. Basta sbarchi. Basta immigrazione clandestina. Dopo aver affossato lo ius soli, che non vedrà mai la luce neanche in autunno, dobbiamo chiudere i porti e mettere al bando le Ong fiancheggiatrici dei trafficanti di persone. È il nostro obiettivo, l’unica strada per fermare l’auto invasione di Stato che i governi Renzi-Gentiloni hanno generato”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

BRUNETTA: RINVIATO ANNO DI ‘SAN MAI’, ALTRA SCONFITTA RENZI

“Siamo al contrordine compagni. Lo ius soli, che doveva aprire le porte del consenso del popolo di sinistra, non ci sarà più. Rinviato in autunno, e cioè all’anno di ‘san mai’. Altra sconfitta per Renzi, altra sconfitta per il suo Partito democratico delle forzature, altra sconfitta per la sinistra delle chiacchiere, per la sinistra radical-chic”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio.

MONS. PEREGO (MIGRANTES): PAURA E MANCANZA DI CORAGGIO

Il rinvio della legge sulla cittadinanza è una vittoria “dell’indecisione, una vittoria dell’incapacità di risolvere i problemi reali del Paese. Il diritto in questione non è un premio ma uno strumento fondamentale di integrazione”. A dirlo è monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale pro-tempore della Fondazione Migrantes e arcivescovo di Ferrara-Comacchio, in una nota al Sir dopo il rinvio del ddl sullo ius soli. “Dietro questo rinvio- aggiunge il presule- c’è la paura di affrontare un tema che certamente divide la società civile, che è, però, in democrazia un tema sul quale i politici non possono che essere responsabili. Si tratta di un provvedimento che riguarda poche migliaia di persone, ragazzi che hanno terminato gli studi, che giocano con i nostri ragazzi, partecipano alla vita delle città. Ci sono genitori che lavorano e sono dentro le nostre comunità. Rinviare ancora lo ‘ius soli’ significa non volere quella cittadinanza attiva dei migranti che è un tassello della democrazia. È questo l’aspetto più deludente di quanto annunciato dal premier Paolo Gentiloni”. Per il direttore generale pro-tempore di Migrantes, è “inconcepibile che su una legge così semplice ci siano state tante polemiche, che si parli addirittura di caduta del governo. Il rinvio non è che un segnale forte che dimostra la mancanza di coraggio su alcune scelte importanti per il futuro del nostro Paese. In un momento in cui tutti chiedono maggiore integrazione e meno discriminazione, questa battuta d’arresto- conclude- sull’estensione dello ius soli invece non fermerà la fantomatica invasione, ma la reale integrazione”.

DI MAIO: DDL SLITTA? PIU’ TEMPO PER ABOLIRE VITALIZI

“Abbiamo appreso che il presidente del consiglio ha deciso il rinvio in autunno” del ddl sullo ius soli. “Questo vuol dire che avremo piu’ tempo in estate per abolire i vitalizi“. Cosi’ il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

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