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Ecco come si salva la grande bellezza, l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro a Expo

ROMA - In che modo è possibile preservare il patrimonio artistico ed archeologico in fondo ai nostri mari?

Pubblicato:17-07-2015 10:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

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ROMA – In che modo è possibile preservare il patrimonio artistico ed archeologico in fondo ai nostri mari? Come la chimica e l’informatica diventano indispensabili per il recupero di un capolavoro? Come si interviene su una statua colpita da un terremoto? Ma soprattutto, che cosa è oggi il restauro e come si diventa restauratori? Attraverso le esperienze dirette degli studenti, dei docenti e dei restauratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, una delle eccellenze del nostro Paese e punto di riferimento a livello internazionale, oggi dalle 16.30 alle 19.20 presso la Pinacoteca di Brera, a Milano, sarà possibile trovare le risposte a queste e tante altre domande su una delle professioni fondamentali per il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese.

I giovani allievi della Scuola di Alta formazione (Saf) dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro illustreranno al pubblico l’importanza e l’emozione del loro incontro con i più grandi maestri dell’arte italiana, da Giotto a Vivarini, da Caravaggio a Borromini, che saranno ‘riscoperti’ attraverso i loro occhi, le loro mani, in quel viaggio che ogni volta si intraprende quando si entra in stretto contatto con un’opera d’arte. A supporto di questo incontro verranno proiettati dei filmati su alcuni dei più importanti restauri realizzati dall’Istituto in Italia e nel mondo: dagli interventi in Medio Oriente, ai restauri ‘impossibili’ del dopo sisma de L’Aquila e dell’Emilia, fino al recupero di alcuni dipinti del primo Novecento, a lungo dimenticati in uno scantinato. Un particolare approfondimento riguarderà l’importanza della scienza nel restauro, dove ormai render in 3D, analisi chimiche e microscopiche, scansioni e uso del laser rappresentano la normalità in questa professione.

Il percorso formativo, oltre a essere sempre più di tipo scientifico, vede gli allievi apprendere e lavorare ‘gomito a gomito’ con i loro docenti, in una trasmissione dei saperi moderna e allo stesso tempo antica. A chiusura dell’incontro, saranno significative, sul piano umano e culturale, le esperienze fatte dei giovani allievi restauratori, nel recupero dei manufatti archeologici di in piccolo paesino dell’Etruria: il loro impegno quotidiano per l’accrescimento del museo locale ha portato anche alla restituzione spontanea di reperti etruschi rinvenuti nelle campagne circostanti. Per l’Iscr saranno presenti il direttore Gisella Capponi, il direttore della Saf Donatella Cavezzali, la responsabile del settore scientifico Annamaria Giovagnoli, le restauratrici Francesca Capanna, Silvia Checchi e Elisabeth Huber, le archeologhe Barbara Davidde e Giovanna De Palma, gli allievi restauratori: Roberta Boscherini, Raquel Delgado Llata, Francesco Lia, Giacomo Perna, Ada Rovazzani, Elena Zaccagnini e inoltre la restauratrice Sabina Vedovello della cooperativa Cbc. Gli interventi saranno moderati dal regista e autore Cristiano Barbarossa. L’incontro fa parte di ‘Conservare per ricordare’, un ciclo di nove incontri sull’eccellenza italiana nell’ambito della cultura, organizzato dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nell’ambito di Expo 2015.


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