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Da monastero a Boiler Club e boutique hotel: arte, musica e lusso a Roma

In via Trionfale ha aperto il Monastero dei Santi, al cui interno vive la filosofia dell'Ara Club

Pubblicato:17-06-2022 17:04
Ultimo aggiornamento:12-12-2022 12:15

monastero boiler club roma
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ROMA – Hotellerie e clubbing, due anime e un solo indirizzo: via Trionfale 179. Tra le novità capitoline del 2022 ci sono il Monastero dei Santi e ARA – Exclusive Boiler Club. In quella che era una ‘dependance’ inutilizzata del Monastero dei Santi Domenico e Sisto, complesso architettonico del XII secolo immerso nella riserva naturale di Monte Mario, 3 amici, soci, fratelli e ‘partner in crime’ hanno creato un esclusivo boutique hotel e un boiler club aperto alla città.

IL PRIMO BOILER CLUB DI ROMA

Francesco Manu e soci hanno restaurato, rivalorizzato e dato una precisa identità a quest’ala del ‘castello’, ricavandone 4 suite extralusso e trasformando un piccolo salotto nel primo Boiler Club della capitale, insieme all’aiuto di Aldo Carpanzano (questi ultimi conosciuti come dj e producer con il nome di ‘KARLHEINZ’ il primo e Haldo il secondo). Un’impresa nata dopo circa tre anni di lavori e che oggi, a pochi mesi dalla sua apertura, richiama una selezionatissima clientela internazionale per l’ospitalità alberghiera e una decisamente più ‘local’ per serate all’insegna di musica elettronica e drink list originali e ricercate. Se da una parte il Monastero dei Santi si posiziona per le ‘Luxury suite’, il boiler club conserva l’esclusività del concept nella ‘clientela’ e nella qualità dell’intrattenimento. Francesco Manu ha raccontato all’Agenzia Dire la filosofia del progetto chiarendo, ai comuni mortali, cosa sia un boiler club.

“È un locale, raccolto e riservato, dove c’è dancefloor mediamente di musica elettronica. Possono partecipare 40, 70, massimo 100 persone che tendenzialmente si conoscono tutte. È decisamente in controtendenza con il concetto classico di discoteca, è un salotto di casa attrezzato molto bene. L’albergo è un 5 stelle super lusso e si rivolge a un mercato alto, per il club però non abbiamo scelto un taglio di esclusività economica ma solo di esclusività umana. Non abbiamo prezzi fuori mercato né richiediamo alla clientela abbigliamenti particolari: il nostro filtro è semplicemente sulla qualità delle persone, sul network che si crea e sull’interazione che vogliamo creare. La gente in città ci scopre con il passaparola. ARA ha un modello di business molto più semplice rispetto al Monastero dei Santi: vive del cocktail, un cocktail premium e super premium che vogliamo offrire ma con prezzi ordinari e volutamente non 5 stelle”.


ARTE, MUSICA E DESIGN

La struttura e la visione dei soci punta tutto sull’arte: l’arte dell’accoglienza, la musica ma anche il design dell’arredamento, le tele esposte, le sculture: “Abbiamo tante opere importanti all’interno del Monastero- conclude Francesco Manu- da noi ha esposto il più grande ritrattista italiano, Ulisse Sartini. Cerchiamo di rappresentare l’arte passando dalla musica alla pittura fino alla danza, quest’ultima coordinata dalla talentuosa Simona Aprea. Il nostro obiettivo, lo dico con modestia, è ambire al concetto di bello”.

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