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A piazza Montecitorio il grido di mamme e figli: “Sui bambini non si PASsa”

La manifestazione è stata indetta da Cgil e Uil per chiedere l'immediata sospensione dei procedimenti di allontanamento di minori che si rifanno al costrutto dell'alienazione parentale

Pubblicato:17-06-2021 17:23
Ultimo aggiornamento:18-06-2021 10:27
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di Silvia Mari e Federico Sorrentino

ROMA – ‘Signora dobbiamo eseguire, è la Polizia’ e urla disperate di un bambino. È un audio di dolore insopportabile quello che trapassa piazza Montecitorio, è l’audio di un prelevamento di un bambino avvenuto nel 2019 a Lecce a causa di una madre definita alienante. ‘La Pas non esiste’. ‘Streghe, megere, malevole’. Questi i cartelli che insieme alle voci delle mamme si sono spinti al cielo in una piazza dedicata ai bambini, “affinché siano sospesi i procedimenti in cui viene utilizzata l’alienazione parentale che dalle università è arrivata nei tribunali dove la violenza troppo spesso viene ridotta a conflitto”, ha detto Anarkikka, attivista femminista che ha aperto il sit in di protesta ricordando il recente prelevamento del bimbo di Pisa con 11 poliziotti. Le hanno chiamate ‘malevoli’, ‘simbiotiche’, ‘adesive’, in conflitto di lealtà quando non le hanno definite ‘alienanti’. Così recitano le perizie delle CTU che oggi vengono messe sotto la lente.

Le mamme che protestano sui social e oggi a Roma, con associazioni e deputati e deputate, chiedono chiarezza su quello che sta accadendo ai bambini italiani. Qualche giorno fa il prelievo di Assisi, e quello di Pisa e l’11 maggio quella sentenza macigno della CEDU che ha lasciato senza responsabili la morte di Federico Barackat ucciso in un incontro protetto.


È da tempo che viene denunciato l’uso nei tribunali della teoria dell’alienazione parentale e affini, smentita in tutte le sedi scientifiche e che spesso nelle situazioni di violenza domestica diventa lo strumento privilegiato per togliere i bambini alle madri. La manifestazioneSui bambini non si PASsa‘ è stata promossa da CGIL – Ufficio Politiche di Genere, il Comitato ‘La PAS non esiste, ma il fatto sussiste’ e UIL – Centro di ascolto Mobbing e Stalking contro tutte le violenze e coordinamento Politiche di Genere, per chiedere l’immediata sospensione dei procedimenti di allontanamento di minori che si rifanno al costrutto dell’alienazione parentale.

Sono stati ricordati i casi più celebri come quello della figlia di Ginevra Amerighi, strappata a sua madre a 18 mesi. Laura Massaro e suo figlio che rischia di essere portato in casa famiglia. E poi Luana Valle, Giada Giunti donne diventate icone di una battaglia che vede sempre più attente le Istituzioni. Le promotrici presentano un manifesto in sette punti per rimettere al centro l’ascolto dei minori. Alla manifestazione hanno aderito tra gli altri Articolo Uno, Casa delle Donne di Roma, Comitato Madri Unite Contro La Violenza Istituzionale, Differenza Donna Onlus, DirRe – Donne in rete contro la violenza, DonnexDiritti Network, Maison Antigone, Padri in Movimento; Rete dei Telefoni Rosa.

MAMMA MASSARO: “DEPOSITATA UNA SOSPENSIVA, VIVIAMO NEL TERRORE”

“Abbiamo depositato una sospensiva cautelare alla Corte d’appello che aveva già bloccato il prelievo. Dal giorno del decreto del Tribunale per i minorenni, il 4 giugno, viviamo nel terrore”. È Laura Massaro, mamma simbolo della lotta alla PAS a raccontare alla Dire, al termine della manifestazione a piazza Montecitorio ‘Sui bambini non si PASsa’, il terrore di suo figlio che, secondo quanto stabilito dal Tribunale deve andare in casa famiglia. Prendendo la parola nella piazza, Massaro, che ha fondato il Comitato madri contro la violenza istituzionale, ha detto tra le lacrime: “C’è più tutela per chi fa le stragi di mafia che per noi madri“. “Una piazza importante – ha concluso Massaro – che speriamo serva a smuovere la politica”.

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MAMMA GIUNTI: “I SEQUESTRI MASSACRANO I NOSTRI FIGLI

 “Abbiamo udienza all’inizio di luglio e speriamo sia ascoltata la volontà di mio figlio. Sono stata accusata di un rapporto fusionale. La nuova ordinanza della Cassazione mette un punto a queste situazioni assurde. I sequestri massacrano l’infanzia e la vita dei nostri figli”. Così alla Dire mamma Giada Giunti, oggi in piazza Montecitorio nella manifestazione contro la PAS, che da anni combatte per poter riavere suo figlio con sé.

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UNA MAMMA ACCUSATA DI PAS: “IO E MIO FIGLIO VIVIAMO AL 41 BIS”

Nella piazza di oggi a Montecitorio per denunciare l’uso della Pas nei tribunali una mamma di Napoli, che ha chiesto di restare anonima, alla Dire ha dichiarato: “Io e mio figlio viviamo al 41 bis, un giudice, nemmeno una CTU, mi ha definita alienante”. E a telecamere spente ha aggiunto: “Venite a vedere quello che succede a Napoli”.

MURONI: “PAS VIOLENZA ISTITUZIONALE, AVVIARE LE INDAGINI

“Nel nostro Paese sta accadendo una vera e propria barbarie, bambini sottratti a madri colpevoli solo di essersi ribellate. Una volta le donne che si ribellavano venivano colpite magari dal punto di vista economico, oggi invece sono riuscite a fare passi avanti e vengono colpite nel punto più sensibile: i figli”. Così Rossella Muroni, deputata FacciamoEco, a margine della manifestazione in piazza Montecitorio, indetta dai sindacati per protestare contro l’allontanamento dei minori attraverso l’accusa di alienazione parentale (Pas) nei confronti delle mamme.

“Ci sono centinaia di casi nei tribunali italiani trattati come Pas senza ormai più nominarla- spiega Muroni- ma di fatto i figli vengono tolti alle madri che sono solo colpevoli di aver denunciato e aver cercato una vita migliore”. Il tema secondo Muroni “non è conosciuto, se si conoscessero i numeri di questo fenomeno bisognerebbe aver paura per la democrazia di questo Paese e la salute delle donne. È una forma di violenza istituzionale, non possiamo permetterla, dobbiamo denunciare e affrontare con indagini conoscitive quello che sta accadendo nei tribunali italiani che è una vera e propria vergogna, una violenza organizzata”, termina. 

AVVOCATE MAMMA PISA: “TRATTAMENTI INUMANI, CHIESTO INTERROGAZIONE PARLAMENTARE”

“Il nodo critico è rappresentato dalle modalità esecutive e stiamo cercando di portarlo all’attenzione delle Istituzioni. Riguarda tanti bambini e parliamo di trattamenti inumani“. Così alla Dire l’avvocata Ilaria Boiano che, insieme a Maria Teresa Manente di Differenza Donna, segue la mamma di Pisa alla quale è stato tolto il figlio pochi giorni fa. Le due legali hanno portato la loro testimonianza nella piazza Montecitorio che oggi ha fatto sentire la voce di mamme e bambini contro la PAS (alienazione parentale). “Abbiamo chiesto un’interrogazione parlamentare e deve esser fatta chiarezza” ha detto l’avvocata Manente.

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CAMUSSO: “PAS FORMA DI AGGRESSIONE A LIBERTÀ FEMMINILE

“Si parla tanto di donne ma poi si fanno poche cose concrete e questo lo vediamo su molti aspetti. Qui c’e’ un uso di quest’affermazione antiscientifica e antigiuridica, la Pas, che va in contrasto alla libera volontà dei minori che dovrebbero essere sempre tutelati dalle norme”. Lo dice Susanna Camusso, responsabile Politiche di genere Cgil nazionale, a margine della manifestazione in piazza Montecitorio, indetta dai sindacati per protestare contro l’allontanamento dei minori attraverso l’accusa di alienazione parentale e affini (Pas) nei confronti delle mamme. 

VALENTE: “ASCOLTARE LE SOFFERENZE DEI MINORI, BASTA PRELIEVI FORZATI

“Non esiste non dare ascolto ai minori e alle loro sofferenze e comunque non esistono i prelievi forzati che abbia visto in questi giorni, con polizia e forze dell’ordine che arrivano con la forza a staccare il figlio dalla propria madre”. Così la senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, a margine della manifestazione davanti Montecitorio.

“Se c’è violenza in una coppia e l’uomo è violento- spiega- non c’è alcuna giustificazione per cui quel figlio possa essere tolto alla madre e affidato al padre violento, ce lo dice la convenzione di Istanbul. Deve essere chiaro che non c’è alcuna ipotesi per cui si può derogare a questo principio”.

Se non c’è violenza invece, prosegue la senatrice, “la Cassazione ci dice che se un minore decide di non stare col padre, o esprime sofferenza nello stare col padre, noi dobbiamo indagare quelle ragioni e dare ascolto al minore e valutare che probabilmente allontanare quel minore dalla madre, solo per provare a ‘resettare’ i suoi sentimenti secondo una logica giusta per qualcun altro, può non essere l’interesse superiore del minore”, conclude Valente.  

D’ELIA (PD): “CON PAS DIRITTI NON RICONOSCIUTI E MAMME CRIMINALIZZATE

“Invece di usare la terminologia ‘alienazione parentale’ si usano altre forme e si attribuiscono alle madri un rapporto ossessivo col figlio e un lavoro contro il padre. Siamo molto preoccupate perché in molti i casi i tribunali intervengono per allontanare i figli dalle madri senza ascoltare fino in fondo il minore”. Lo dice Cecilia D’Elia, componente della segreteria nazionale del Pd con delega alle politiche di parità.

Dentro al termine Pas “c’è una cultura che tende a criminalizzare le donne, a non riconoscere i diritti del minore e a sottovalutare situazioni di possibile violenza”, spiega D’Elia. Come democratiche “siamo intervenute con una proposta di legge a prima firma di Laura Boldrini che la Commissione Femminicidio presieduta dalla senatrice Valente sta portando avanti. Si tratta di un’indagine su come la Pas venga usata nei tribunali. Va cambiata la cultura specialmente nelle Ctu, di come intervengono e fargli ascoltare i minori, prenderli sul serio e capire cosa c’è dietro le loro parole”, termina.

FEDELI: “SU PAS VIOLENZE INACCETTABILI, INTERROGAZIONI A CARTABIA

 “In parlamento porteremo avanti il lavoro con interrogazioni al ministro della Giustizia Cartabia, perché si deve intervenire in modo coordinato”. È la promessa di Valeria Fedeli, senatrice Pd, a margine della manifestazione in piazza Montecitorio, indetta dai sindacati per protestare contro l’allontanamento dei minori attraverso l’accusa di alienazione parentale e affini (Pas) nei confronti delle mamme. Quello dei bambini sottratti alle mamme accusate di Pas è un tema “molto serio e delicato– conferma Fedeli- bisogna saper intervenire e che i giudici si assumano complessivamente la conoscenza dell’intervento nel suo insieme. Strappare i bambini che non vogliono essere strappati dalle loro mamme, come avvenuto a Pisa, è un atto di violenza inaccettabile”, conclude. 

GOLEBIEWSKI (PIM): “CI UNIAMO A MADRI, È VIOLENZA ISTITUZIONALE

“Essere qui oggi era il minimo per essere vicini a quei bambini che da un momento all’altro rischiano di essere strappati ai loro affetti. E’ una violenza istituzionale”, ha detto riferendosi alle modalità con cui vengono eseguiti questi prelievi. “Come padri- ha aggiunto- non possiamo far altro che opporci e unirci alla preoccupazione di tante madri”, ha spiegato alla Dire Jakub Stanislaw Golebiewski, fondatore dei ‘Padri in movimento’.

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