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Pd Roma, Sabri chiude polemica con Bettini: “Dopo primarie dibattito insieme”

"Le critiche? Il 'modello Roma' ha prodotto Raggi, non voglio vederlo mai più"

Pubblicato:17-06-2021 16:26
Ultimo aggiornamento:17-06-2021 16:26

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ROMA – “Penso che in un modo tutto suo Bettini abbia più o meno elegantemente chiuso la vicenda. Gli ho detto che dopo le primarie quando vuole, e se vuole anche con me, si potrebbe organizzare un bel dibattito sul futuro di Roma e sulla struttura del partito”. Enrico Sabri, segretario del Partito democratico del XIV Municipio – in attesa del ricorso alla commissione regionale del Pd, che nel frattempo ha ‘sospeso’ la sua sospensione – chiude così parlando con l’agenzia Dire la polemica aperta ieri dopo il suo post molto critico contro Goffredo Bettini (la cui impostazione politica “ha rotto il cazzo”, sic) e la reazione dura e immediata dei vertici dem.

Che, però, non ha sorpreso Sabri: “Sono tanti anni che faccio politica, sono iscritto dal 2005, quindi dai DS, non sono uno di quei 30enni che vengono buttati a caso nei posti, ma penso di essermelo guadagnato. A Roma poi non mi sorprende più quasi nulla, anzi mi sembra che in realtà ci sia un grande sforzo dei quadri politici del Pd Roma per cercare di chiudere col passato recente di cui anche Bettini è stato un esponente“.

Da cosa nasce la dura critica a Bettini? “Io ritengo che semplicemente la visione di città che aveva Bettini, e quindi Morassut, Tocci e tutta quella classe dirigente di allora 40enni che tramite Rutelli andò al governo della città, riuscì all’epoca a imprimere un governo pratico e pragmatico, ma anche che sia esaurita la spinta propulsiva di quella visione, che prevedeva una Roma in cui il turismo culturale e gli eventi erano parte del Pil, una Roma polo culturale che investiva tantissimo in visibilità e immagine con un governo civico e tecnico che puntava sul fare le cose non di destra o di sinistra ma bene, in accordo con la società civile competente”.


Per Sabri, dunque, “l’erosione del consenso del Pd non è solo figlia della disintermediazione, ma anche del fatto che noi rappresentiamo chi materialmente ha tempo e risorse per prendersi cura in prima persona della cosa pubblica. Il Pd dovrebbe dire che fare lo spazzino non è il lavoro dei sogni e che a maggior ragione bisognerebbe retribuirlo bene, e non affidarsi solo volontari per pulire i parchi”.

Bettini, ha concluso il segretario dem di Balduina, “dovrebbe spiegare perché gran parte della città è in mano ai costruttori e cosa vogliamo fare con Ama e Atac, perché la vogliono privatizzare: e questo perché il loro modello ci ha portato a Virginia Raggi. Lei è la degna conclusione di quel ‘modello Roma’ che non vorrei veder riproposto mai più”.

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