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Isole Quirimbas:”Salviamo la biodiversità”

Il progetto per tutelare il Parco nazionale nel nord del Mozambico si chiama Pharo ed è finanziato dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e implementato dall'Istituto Oikos

Pubblicato:17-06-2021 10:01
Ultimo aggiornamento:17-06-2021 10:02
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isole quirimbas
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ROMA – Proteggere il patrimonio unico di biodiversità del Parco nazionale delle isole Quirimbas, situato nel nord del Mozambico, lungo la costa dell’Oceano Indiano, “armonizzando” la tutela dell’ambiente con la crescita economica e sociale e contribuendo a rendere le comunità locali più resilienti ai cambiamenti climatici. È l’obiettivo del progetto Pharo, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e implementato dall’Istituto Oikos. L’iniziativa, che è nata nel 2014, è stata presentata con un conferenza online nell’ambito della due giorni degli European Development Days, promossi dalla Commissione Europea. A parlarne sono stati la capo progetto di Oikos Tania Miorin e il “team leader” per l’ambiente della sede Aics di Maputo, Leone Tarabusi.

Miorin ha premesso che l’area d’intervento, appunto il Parco nazionale delle isole Quirimbas, nella provincia di Cabo Delgado, è “sempre più minacciato dall’eccessivo sfruttamento ittico, da un’agricoltura condotta in modo non sostenibile e dalla caccia illegale” oltre che dagli effetti dei cambiamenti climatici. Per questo il progetto, ha evidenziato la responsabile di Oikos, si concentra “sia sulla tutela dell’ambiente marino e costiero che sul contribuire a garantire la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile della comunità autoctona”, il cui pieno coinvolgimento, anche insieme al governo, alle università e alle ong locali, è “uno degli aspetti più importanti”.

Tre gli assi lungo cui si sviluppa l’iniziativa, ha evidenziato Miorin: “Promuovere la ricerca scientifica per la tutela della biodiversità; contribuire allo sviluppo di pratiche di pesca sostenibili e resilienti; lavorare per la diversificazione dell’economia locale e il rafforzamento delle capacità imprenditoriali“.

Proprio in quest’ultimo ambito, centrato sul “turismo eco e ‘community based'”, ha sottolineato Miorin, ha preso vita l’idea di “costruire un eco-lodge che possa essere un luogo di ospitalità ma anche di scambio culturale”. Tra gli obiettivi raggiunti dal progetto, ha spiegato la responsabile di Oikos, anche “la creazione e la distribuzione nelle scuole primarie di un manuale scolastico sull’educazione ambientale, uno per gli insegnanti e uno per gli allievi, che è stato adottato anche dal governo centrale ed è in fase di pubblicazione a livello nazionale in questi giorni”. La formazione è uno dei punti più importanti dell’approccio adottato da Aics in Mozambico, ha ricordato Tarabusi. “Sosteniamo la ricerca per i decisori politici locali – ha detto il ‘team leader’ – puntando su università e centri di ricerca”. Tarabusi ha ricordato che nel Paese Aics “ha iniziato a lavorare negli anni ’70 concentrandosi soprattutto sullo sviluppo rurale”, ma che “in una fase recente ha iniziato anche a lavorare con maggiore impegno sulla protezione dell’ambiente”. In questo senso, uno dei prossimi obiettivi è “la costituzione di un centro di ricerca sulla biodiversità ‘community based'” ha detto Tarabusi. L’ambito sarebbe quello del progetto Requalification of Natural History Museum – Resources, Innovation and Development for the Conservation Areas in Mozambique (Rino).

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