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VIDEO | Maturità 2020, “Che bello rivedere i prof…”

Lungo lo Stivale sono simili le emozioni: ansia, sì, ma anche molta gioia per rivedere comapgni e professori

Pubblicato:17-06-2020 11:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:30
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esami maturità
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ROMA – Al via oggi gli esami di maturità in tutta Italia. Esami particolari, in cui gli studenti tornano in aula dopo quattro mesi di assenza per la pandemia di Covid19. E visto che il virus è ancora in circolazione, anche gli esami si svolgono con tutte le precauzioni del caso, dalle mascherine al distanziamento fisico. L’Agenzia Dire e Diregiovani sono andati davanti a numerose scuole di tutta Italia per raccogliere le testimonianze di studenti e studentesse. Ecco cosa ci hanno raccontato.

TRIESTE

I due volti della maturità 2020 al liceo scientifico ‘Galileo Galilei’ di Trieste: quello di chi, come Giacomo, ha appena terminato la sua discussione d’esame ed è tranquillo e quello dello studente che sta per entrare, Michele, con tutte le incognite che questa particolare prova d’esame dell’epoca Coronavirus, può riservare.

“Tutto bene, è stato molto bello poter rivedere i professori di persona dopo tanto tempo– afferma Giacomo, il primo ad uscire dal colloquio- Ora voglio rilassarmi un po’ e rimediare ad un viaggio di maturità che non si può ancora intraprendere, magari rivedendo i compagni di classe. Poi, mi iscriverò a Matematica”.


Michele sta per entrare ad affrontare il suo esame ed è evidentemente emozionato: “sono un po’ teso ma pronto: questo esame è stato affrontato da tutti e ce la farò anch’io. Cercherò di assaporare questa ultima ora nella mia scuola“.

ROMA

Sofia è la prima ad uscire dal liceo classico Giulio Cesare di Roma. Ha ancora la voce tremante, ma ai compagni che l’aspettano fuori riesce a dire che è andato tutto bene. Un’ora di colloquio in cui i docenti non l’hanno interrotta ma al contrario si sono mostrati comprensivi. “Tornare a scuola dopo tutti questi mesi è stato strano- racconta a diregiovani.it- era tutto diverso, i banchi spostati, le mascherine. Ma è sempre un’emozione“.

liceo giulio cesare“Questa scuola è la nostra casa- aggiunge Lavinia, la seconda studentessa a uscire dal liceo- la maturità non è la prova in sé ma l’emozione che hai, l’ansia dei giorni prima e tutto il sentimento che ci metti dentro. Il resto è semplicemente scuola, ma la maturità è qualcosa di più”.

Lavinia sogna adesso di studiare Medicina, e come lei anche Micol, che aspetta fuori il suo turno prima di entrare a sostenere la prova. “Ho un po’ d’ansia, ma la vivo tranquillamente- dice- da un lato mi dispiace non aver fatto la classica maturità, ma va bene anche così. Porterò un elaborato sulla concezione del dolore. Un tema attuale, secondo me, perché questa pandemia ha dimostrato che il dolore può entrare nelle nostre vite”. Per Micol questi mesi sono stati faticosi anche perché sua madre fa il medico, ed “è stato pesante sentire i suoi racconti quando tornava la sera stanca. Avevo già deciso di studiare medicina, ma questa esperienza ha confermato la mia decisione”.

Più di 200 i maturandi che sosterranno l’esame di Stato al ‘Giulio Cesare’ di Roma, lo storico liceo romano di Corso Trieste. Tra loro anche Gabriele, appena uscito dall’istituto. “I docenti ci hanno sostenuto e aiutato. Abbiamo raccontato le nostre esperienze di alternanza scuola lavoro e poi sono stati i professori a darci degli imput- racconta- penso siano riusciti a trovare un modo per renderlo comunque un esame serio. Non è una maturità regalata”.

“In questi mesi abbiamo fatto un percorso su noi stessi- continua Lavinia- abbiamo studiato da autodidatta e ce la siamo cavata da soli. E penso che questa sia la vera prova da persone mature“.

Fuori dal cancello della scuola i ragazzi si scambiano qualche opinione. Non hanno più i vocabolari in mano, ma tengono sul volto le mascherine. E tra loro scappa anche qualche abbraccio.

“Sono abbastanza in tensione, ma sto cercando di calmarmi con tutte le mie forze, per evitare attacchi di panico e mutismo”. E’ una maturità sicuramente diversa quella di quest’anno, ma l’ansia che suscita è sempre la stessa, come confermano le parole di Edoardo, intervistato mentre aspetta il suo turno fuori dal liceo ‘Kennedy‘ di Roma.

Qui gli esami si tengono all’aperto, in dei gazebo installati nelle palestre esterne, per renderli più sicuri e piacevoli. “C’è un po’ d’ansia diffusa sia tra i candidati che gli ‘organizzatori’ perché è una novità per tutti- commenta Luca Mezzaroma, docente di economia- nonostante ciò, tutto procede regolarmente. E’ infatti probabile che in futuro, anche a prescindere dal virus che speriamo scompaia al più presto, potremmo ripetere l’esperienza di fare gli esami all’aperto. Abbiamo appurato che gli studenti hanno passato la nottata con una certa ansia, quindi vuol dire che siamo riusciti a regalargli un po’ di normalità all’esame, che non può essere tale senza la giusta dose di timore”.

Ma oltre all’ansia fisiologica, si respira anche tanta voglia di mettersi alla prova e di superare questo traguardo, che arriva dopo un periodo difficile per tutti gli studenti e non solo. “Chi l’avrebbe mai detto che sarei stata emozionata di tornare a scuola, anche solo per fare l’esame di maturità?- si chiede Marta con ironia- Dopo questi lunghi mesi di didattica a distanza è bello anche rivedere dal vivo i professori”.

Il dispenser di gel disinfettante all’ingresso e le mascherine sui volti di tutti ricordano infatti che il peggio è passato, ma le precauzioni non vanno abbandonate. “Sono stati mesi difficili e tristi- ammette Sara- è stato strano prepararsi per l’esame senza potersi incontrare o vedere i professori, ma vorrà dire che festeggeremo il doppio quando l’avremo passato; sia per la maturità che per la normalità ritrovata”. E infatti la gioia è tangibile nelle parole e negli occhi delle prime studentesse che escono dal cancello della scuola. “L’ansia era tanta, ma l’ho messa da parte perché è la determinazione che conta e che mi ha permesso di andare bene a questo esame, o almeno spero- dice Martina ridendo- Intanto oggi per festeggiare dovrei andare al mare a Fregene, se il tempo lo permette”. Poco dopo effettivamente inizia a piovere, ma la pioggia non sembra sconfortare gli altri ragazzi che escono e ritrovano gli amici che li aspettano fuori scuola. “Alla fine non ci è andata così male, in un’ora ci siamo tolti l’esame- dice Amanda, cercando di vedere il lato positivo di questa maturità particolare- mi hanno fatto molte domande, ma tutte inerenti al programma che avevo preparato. Ora il tempo non ci assiste, ma stasera uscirò sicuramente per festeggiare come si deve”.

MILANO

Maturando bagnato, maturando fortunato? A Milano forse sì. Una pioggia battente ha accompagnato i maturandi e le maturande del liceo ‘Volta’ che hanno affrontato il loro orale questa mattina. Cinque commissioni per cinque candidati nell’arco dell’intera mattinata, un’ora di discussione ciascuno per questa speciale maturità 2020. In presenza, così come voluto fortemente dallo staff di dirigenza e da alunni e alunne.

Lo scenario, per chi conosce i corridoi di questa scuola da 1200 studenti, è davvero insolito e un po’ spettrale. Tutte le regole di sicurezza vengono fatte rigorosamente rispettare dal personale. Lo studente entra, igienizza le mani e si fa prendere la temperatura; solo poi, ma sempre munito di mascherina, sale ai piani delle aule predisposte per l’esame. I percorsi sono segnati da nastri biancorossi. Fuori, invece, solo qualche studente sosta in attesa del suo turno o per semplice solidarietà ai compagni maturandi. Condizioni inusuali quindi, ma le emozioni, stando a quanto dicono i protagonisti, alla fine sono sempre le stesse. Diregiovani.it ha potuto entrare dentro il liceo e rivolgere qualche domanda alle prime due maturande del ‘Volta’, Margherita e Sarah, e a Luigi che ha finito poco dopo.

Sorridente e rilassata dopo il “mega-colloquio che mi aveva messo un po’di ansia”, Margherita è felice di aver potuto presentare il suo progetto di alternanza scuola-lavoro svolto nell’ambito della società di lettura della scuola, con la vicepreside Silvia Stretti, tra i banchi e il carcere San Vittore. Un esame che non è stato poi facile ma “coerente con quanto mi aspettassi per contenuti e step del colloquio”, commenta Margherita.

Sarah, invece, parla di “un senso di liberazione mai provato”, nonostante l’esame sia stato “più facile del previsto”: “una bomba, fantastico- dice Sarah senza mai smettere di sorridere, nemmeno durante il colloquio- e ora lingue e letteratura straniera ma prima l’estate con gli amici”. Così anche Luigi che definisce l’orale “un bel confronto grazie ai professori”. E ora “un po’ di pausa prima di pensare a come ricominciare”.

PORTICI

È stata una bellissima esperienza. Le ansie di questi giorni alla fine sono scomparse di fronte alla felicità di raggiungere questo traguardo”. È Annalisa, con la voce squillante di felicità a rompere il ghiaccio come prima maturata 2020 del Liceo ‘Flacco’ di Portici in provincia di Napoli.

La temuta ora di colloquio con i docenti è passata veloce, forse troppo veloce, come dice ai compagni e alle compagne che l’aspettano fuori scuola che hanno condiviso con Annalisa la carica emotiva di questi giorni. “Sono stata ansiosissima in questi giorni però il punto è arrivare lì, sedersi e, perché no, godersi anche questo momento”, conclude la studentessa.

“Oggi è anche il mio compleanno, quindi ho un doppio motivo per festeggiare. Il colloquio è stato esattamente come mi aspettavo, tosto ma fattibile, anche grazie alla sensibilità dei docenti di capire il momento”, ha detto Guido mentre, finito il suo esame, viene abbracciato da amici e amiche in mascherina che, non badando al protocollo, si avvicinano per dirgli all’orecchio ‘ti vogliamo bene’.

“Non avevo molta fiducia in me stesso, sensazione penso comune a molti maturandi- sottolinea Guido- alla fine è andata bene perché mi sono concentrato su quello che sapevo cercando di comunicarlo nel miglior modo possibile”. Da oggi lo studente napoletano potrà dedicarsi unicamente al suo sogno, andare a studiare in Spagna, economia del turismo: “spero che quando sarò lì non userò più la mascherina”.
Federica e Ludovica, migliori amiche che hanno sostenuto l’esame lo stesso giorno, questa speranza la coltivano non solo per l’inizio dell’università ma già da questo agosto per il loro programmato viaggio della maturità in Grecia, sull’isola di Mykonos. “Speriamo veramente di potercelo godere in maniera spensierata- raccontano le due ragazze- quest’anno è stato molto difficile per noi e i nostri compagni e compagne che non abbiamo potuto vedere, la scuola ci è mancata e, anche solo per un giorno e per l’esame, è stato bello tornare”.

CATANIA

Dopo tre di mesi di emergenza sanitaria, gli studenti di quinto anno del liceo ‘Galilei’ di Catania ritornano in aula per affrontare gli esami di Stato. I cancelli della scuola si aprono alle 8 del mattino e 40 studenti, circa, varcano la soglia con l’emozione di chi sta affrontando uno dei momenti più importanti della loro vita. Mascherine sul viso, igienizzanti negli spazi comuni dell’edificio, banchi distanziati per sostenere il maxicolloquio orale ed il silenzio nei corridoi, scandiscono la giornata.

Alecci è tra i primi a superare gli esami di maturità: “E’ stato un esame particolare- afferma- ma anche un’esperienza unica e formativa. E’ bello ritornare nei luoghi dove abbiamo vissuto per cinque anni. La commissione è stata molto disponibile, ho incontrato qualche difficoltà nell’elaborato di matematica svolto nelle settimane precedenti e di cui abbiamo discusso all’inizio della prova, ma è stato tutto fattibile. Adesso penso al mio futuro, vorrei iscrivermi alla facoltà di Ingegneria ed Architettura del dipartimento di Catania, nella speranza di diventare un ingegnere”.
E’ felice e soddisfatta Mariagiovanna, appena maturata: “Ho iniziando esponendo gli elaborati di matematica e fisica che avevo svolto a casa, per poi passare ad esaminare il testo di ‘Veglia’, poesia di Ungaretti. Sul tema della ‘metamorfosi’ ho collegato le diverse materie tra di loro, parlando della poesia inglese ‘Survivors’ di Sason e passando per la storia dell’arte con ‘Bambina che corre sul balcone’, opera del pittore futurista Balla, e per la prova di latino con il cambiamento dell’epos in Lucano. Un esame piacevole, in cui non c’è stata alcuna pressione da parte della commissione”.
Mariagiovanna adesso pensa ai test di ammissione alla facoltà di Medicina, ma anche alla sua estate: “Con i miei compagni di classe saremmo dovuti andare a Berlino, ma con il Coronavirus abbiamo deciso di rimandare il viaggio a settembre, nel frattempo mi godrò il mare”.

Tra un’ora e l’altra, in cui ciascuno studente affronta gli esami, si provvede alla sanificazione delle aule e, durante i 10 minuti di pausa, il professore di latino Carmelo Zisa si avvicina ai microfoni di diregiovani.it: “A primo impatto, i ragazzi tradiscono un certo nervosismo, ma nel corso del colloquio stanno sciogliendo la tensione, dimostrando le loro potenzialità”. “Anche per noi docenti- conclude il professore- è grande l’emozione di ritrovarsi dopo tanto tempo di didattica a distanza. Pur nell’eccezionalità di quest’anno scolastico, torniamo a respirare la normalità di ritrovarci in aula e delle interrogazioni dal vivo. Per noi, tutto questo è estremamente positivo”.

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