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Alluvione in Emilia-Romagna, in un giorno e mezzo caduta la pioggia di tre mesi

A spiegare le cause del disastro in Emilia-Romagna sono gli esperti di 3bmeteo

Pubblicato:17-05-2023 11:22
Ultimo aggiornamento:17-05-2023 11:24

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BOLOGNA – Un ciclone mediterraneo più intenso del normale, la barriera degli appennini e i venti da nord est sulla costa. È stato questo mix climatico esplosivo a causare l’alluvione tuttora in corso sull’Emilia-Romagna e le Marche. A spiegarlo sono gli esperti del portale ‘3bMeteo’, che sottolineano: “In 36 ore sono caduti oltre 120 millimetri di pioggia tra il bolognese e la pianura romagnola, ovvero più del doppio di quello che dovrebbe cadere nell’intero mese di maggio. In Appennino si sono registrati picchi di oltre 200 millimetri, segnatamente dietro Imola, Faenza, Cesena e Forlì. Praticamente la pioggia di tre mesi condensata in un giorno e mezzo“.

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L’EFFETTO ‘STAU’

Secondo il meteorologo Edoardo Ferrara, “il protagonista di questo evento drammatico è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio. Nato sulle coste del Nord Africa, il ciclone ha poi risalito la nostra Penisola da sud, a iniziare dalla Sicilia, dove lunedì scorso ha generato intensi nubifragi con allagamenti“. Nel palermitano ad esempio sono caduti fino a 100 millimetri di pioggia, cioè “quattro volte la media dell’intero mese di maggio”. Il vortice si è poi diretto verso il centro e il nord Italia.


“Già di per sé piuttosto violenta con piogge vigorose”, in Emilia-Romagna la perturbazione è stata “ulteriormente esasperata” dal cosiddetto ‘effetto stau’. In sostanza, le correnti ricche di umidità si sono scontrate con gli Appennini “scaricando ingenti quantità di pioggia in modo costante nelle stesse zone”, con l’aggravante che il ciclone si è “praticamente fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo quindi il maltempo”.

Inoltre, “i forti venti di bora sulla costa con mare agitato hanno ostacolato il deflusso delle acque verso l’Adriatico- continua Ferrara- i terreni erano già intrisi d’acqua per via dell’alluvione di appena due settimane fa sempre nella stessa zona e con cause del tutto simili a quelle attuali”.

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Il ciclone, aggiunge Francesco Nucera di ‘3bMeteo’, “è stato alimentato anche dai cosiddetti flussi di vapore tropicali, una sorta di ‘fiume di aria molto umida’ prelevata appunto dalle latitudini tropicali e convogliate in questo caso verso la nostra Penisola. Questi flussi iniettano molta energia ai cicloni o alle perturbazioni, che possono scaricare così ingenti quantità di pioggia”. Gli stessi ‘fiumi’ di vapore subtropicali “sono stati responsabili anche della devastante alluvione nelle Marche dello scorso settembre”. Del resto, secondo gli studiosi, a causa del riscaldamento globale c’è “maggior vapore e quindi energia a disposizione dei cicloni, con effetti che talvolta diventano drammatici come quello attuale”.

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LE PREVISIONI METEO

Quanto durerà il maltempo? “In linea generale la situazione è bloccata– rispondono gli esperti di ‘3bMeteo’- gli anticicloni restano lontani dal Mediterraneo e dall’Italia, che di fatto continuano da ormai oltre un mese ad essere bersaglio di perturbazioni e vortici ciclonici, alimentati da aria fresca in discesa dal Nord Europa. Almeno fino al weekend avremo a che fare con ulteriori piogge e temporali su gran parte d’Italia, a causa anche dell’ennesima perturbazione in risalita da Sud. Ma l’instabilità atmosferica, pur con fisiologiche pause, si protrarrà molto probabilmente per tutto maggio e forse anche nella prima parte di giugno. Per il caldo e la stabilità estiva bisognerà ancora attendere”.

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