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Lega, in Lombardia tamburi di guerra: Salvini rischia e Fontana…

In molti nel Carroccio danno per scontata la ricandidatura del governatore uscente, ma il leader sembra avere in testa altri nomi. E deve guardarsi dall'associazione Autonomia e Libertà dell'ex ministro Castelli, che potrebbe rosicchiargli consensi

Pubblicato:17-05-2022 12:58
Ultimo aggiornamento:17-05-2022 19:08

salvini fontana
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ROMA – In Lombardia non solo dentro Forza Italia è un ribollire di tensioni, soprattutto dopo la nomina di Licia Ronzulli a Commissario per gestire e organizzare il partito da qui fino alle prossime elezioni politiche e regionali. Anche dentro la Lega di Matteo Salvini si cominciano a registrare movimenti interni e ragionamenti diversi sulla candidatura alla presidenza della Regione Lombardia. Nel Carroccio in molti danno per scontata la ricandidatura del presidente uscente, Attilio Fontana, soprattutto dopo la decisione dei magistrati che lo hanno prosciolto, “perché il fatto non sussiste”, dall’accusa di frode in pubbliche forniture per il “caso camici”.

In molti, ma non tutti: “Salvini ha in testa altri nomi – spiffera una fonte della Lega milanese – uno è Giorgetti, così lo allontana da Roma e dalle sirene di Palazzo Chigi; poi Garavaglia e Centinaio, quelli che circolano tra di noi”. Il presidente uscente Fontana, prosegue la fonte della Lega milanese, “visto che i magistrati hanno confermato la sua integrità potrebbe benissimo essere candidato al Senato“.

Dietro a questo ragionamento ‘differente’ emerge la preoccupazione per quanto sta accadendo nei territori leghisti. Non solo le voci sulla nascita di una Lega di Governo più vicina alle posizioni di Giorgetti e dei governatori Zaia e Fedriga, che potrebbe uscir fuori se alle prossime elezioni amministrative la Lega di Salvini presidente registrerà ufficialmente quello che già tutti i sondaggi stanno registrando: il tramonto di Salvini e la nascita della nuova stella Meloni.


Non basta. In casa ‘lumbard’ si registrano forti preoccupazioni dalle parti di Salvini dopo la nascita dell’associazione Autonomia e Libertà dell’ex ministro Roberto Castelli, che sta battendo tutti i sacri luoghi del popolo del Nord: “Confermo, finora alle iniziative di Castelli c’è stato sempre il tutto esaurito, una forte adesione – sottolinea la fonte della Lega milanese – la sua associazione va forte, sta raccogliendo tutto il malessere che si accompagna nel vedere le ragioni del Nord messe da parte per logiche romane, ridando spazio alla nostra lotta per l’autonomia”.

“Anche questa idea di arrivare a fondersi con Forza Italia e Ronzulli – osserva la fonte del Carroccio – è stata scelta per accelerare questo processo, a molti leghisti non va bene. Castelli e la sua associazione, che in un batter d’occhio si può trasformare in partito, possono veramente diventare forza attrattiva e prendere un 10% di consensi dei delusi dal fallimento del progetto di Lega nazionale cavalcato da Salvini”.

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