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VIDEO | Movida, l’Ateneo di Bologna ci riprova: “Spazi aperti anche di notte”

Il delegato per gli studenti dell'Alma Mater Federico Condello rilancia l'idea: "Stop alla propaganda anti-studenti"

Pubblicato:17-05-2022 12:58
Ultimo aggiornamento:17-05-2022 13:51

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BOLOGNA – Per mettere un freno ai problemi notturni legati alla movida in via Zamboni e dintorni, “una cosa che l’Ateneo può e vuole fare è aprire l’Università la sera. E se possibile anche per un pezzo della notte. Non per svago, ma per farci dentro università”. A rilanciare l’idea è Federico Condello, delegato per gli studenti dell’Alma Mater di Bologna, ospite questa mattina dell’agenzia ‘Dire’ per un videoforum insieme alla vicesindaca Emily Clancy.

“Una cosa che l’Ateneo può fare e vuole fare, e che farà, è aprire l’Università la sera- afferma Condello- se possibile, anche per un pezzo della notte. Non per svago, ma per farci dentro università. Piccoli esperimenti pilota che compimmo tra il 2013 e il 2014 ci dicono che questo può cambiare un po’ per volta anche la popolazione che frequenta la cittadella universitaria”.

CONDELLO: DARE RISPOSTE POSITIVE E APRIRE GLI SPAZI

All’annosa questione di piazza Verdi, sostiene il delegato del rettore, “si devono dare risposte positive e non proibizionistiche. Si devono aprire di più gli spazi. Noi lo vogliamo fare con i nostri, sono convinto che anche la città lo farà sempre di più con i suoi”. Condello ironizza poi sulla ‘cattiva’ reputazione attribuita agli universitari, di fatto rimandandola al mittente. “Sappiamo bene che una parte del discorso pubblico insiste sul fatto che gli studenti fanno i graffiti, fanno chiasso, alimentano lo spaccio e ovviamente non studiano- dice con sarcasmo il professore- sono però anche convinto che molta parte della città sappia che non è così e che meglio si accolgono gli studenti, più impareranno ad amare e rispettare la città. E la amano già moltissimo”.


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In altre parole, insiste Condello, “c’è un grande lavoro di contropropaganda da fare in maniera capillare e anche con grandi eventi pubblici organizzati insieme alla città, come i dottorati in piazza o AlmaFest. Conta anche questo: mostrare la bellezza della comunità studentesca è uno dei più forti argomenti per contrastare quel discorso che non è solo odioso, ma è anche stupido. Poi un po’ di chiasso ci sarà sempre, se ci vogliamo tenere 70.000 studenti in città. Tra l’altro in piazza Verdi io vedo anche un sacco di miei coetanei, eh? Ma lasciamo correre”, sorride il delegato del rettore.

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