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Trancassini (Fdi): “Da queste amministrative preavviso di sfratto a Zingaretti”

Il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia in Lazio, Paolo Trancassini, si aspetta di vincere le regionali del 2023. E di incassare un piccolo "antipasto" di questa vittoria già le amministrative del 12 giugno, in cui si vota tra gli altri per Viterbo, Frosinone e Rieti

Pubblicato:17-05-2022 10:43
Ultimo aggiornamento:17-05-2022 10:43

paolo trancassini
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ROMA – “Mi aspetto che da questo turno delle amministrative arrivi un preavviso di sfratto a Zingaretti“. Paolo Trancassini, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, è convinto che il turno di amministrative che si svolgerà il 12 giugno (con ballottaggio il 26) – e nel Lazio vedrà interessati comuni importanti come Viterbo, Frosinone e Rieti – sarà per il centrodestra l’antipasto della vittoria alle prossime regionali nel 2023.

“QUESTE COMUNALI SONO PRIMO ROUND DELLE REGIONALI”

La lunga marcia verso le elezioni regionali del prossimo anno, che segneranno la fine dopo dieci anni del governo Zingaretti, passa per le amministrative di giugno. Il voto a Viterbo, Rieti, Frosinone e Guidonia (la terza città del Lazio) rappresenterà per i partiti un termometro importante. Ancora di più, forse, per il centrodestra che ha tutta l’intenzione di tornare a guidare la Regione 11 anni dopo la fine (traumatica, con tanto di dimissioni) dell’esperienza guidata da Renata Polverini.

“Queste elezioni aministratrive le stiamo affrontando con la consapevolezza che siano il primo round delle elezioni regionali”, ha detto il coordinatore regionale di FdI, Paolo Trancassini, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire. Per questo il centrodestra non si sente in ritardo rispetto a un certo “movimentismo” nel centrosinistra, che racconta di trattative e probabili traslochi nel proprio campo (in occasione delle prossime elezioni regionali) da parte di consiglieri (e non solo) attualmente all’opposizione di Zingaretti. Insomma, un quadro che restituisce l’immagine di un centrodestra che rischia di perdere il consenso necessario all’impresa della riconquista della Regione. Un po’ sulla falsariga di quanto avvenuto 5 anni fa, quando le candidature contemporanee di Stefano Parisi e Sergio Pirozzi furono determinanti per la rielezione di Nicola Zingaretti.


“Fratelli d’Italia ha sempre fatto tesoro degli errori commessi dalla destra in passato- ha spiegato Trancassini-. La partita di 5 anni fa contro Zingaretti non la giocammo al meglio. Furono commessi degli errori e questo dimostra che c’è un problema di selezione della classe dirigente e di tenuta dei partiti. Noi siamo un partito molto forte perché abbiamo un leader e una struttura forte. In questi ultimi anni, con la crisi della politica e dei partiti, il Pd è stato molto bravo a infilarsi nelle maglie larghe e cercare convincere questo o quello a uscire o astenersi. Serve un centrodestra unito, ritrovarsi attorno a un ottimo candidato, fare un ottimo programma e a quel punto cercare di giocarsi al meglio una partita molto difficle ma che il centrodestra può vincere”.

Quanto a un presunto centrodestra disunito “io, Durigon e Fazzone pochi giorni fa abbiamo fatto un comunicato molto duro denunciando il poltronificio messo in campo dal Pd; sabato ero sul palco a Guidonia insieme al presidente (dei deputati di FI, ndr) Barelli e abbiamo sottolineato che il centrodestra è un valore su cui dobbiamo lavorare. Andiamo uniti dappertutto tranne che a Viterbo, questi sono i fatti”.
Dopodiché “non possiamo scambiare la volontà di alcune persone di muoversi in maniera trasversale con l’essere moderati, che è un’altra cosa. Abbiamo una componente di moderati dentro FdI, ragioniamo col centro sempre e abbiamo rapporti con Forza Italia, non solo a livello locale. Poi- ha attaccato Trancassini- è chiaro che ci sono delle persone che avendo nostalgia di tutto ciò che in questi 5 anni si è mosso attorno a Zingaretti, magari vorrebbero fare sopravvivere questo metodo. Chi prenderà questa strada alla fine non starà né in FdI né in FI né nella Lega, ma saranno altro. Se saranno bravi racconteranno la loro storia, se invece, come penso, resteranno nel mezzo rispetto a una campagna elettorale dove si contrapporranno due approcci diversi rispetto alla politica del Lazio, allora non avranno un grande futuro”.

VITERBO, FROSINONE E RIETI

Nel corso di un’intervista all’agenzia Dire il deputato punta a “un centrodestra che, ragionando sui temi, dimostri che esiste sui territori un modo diverso di fare politica rispetto al metodo del Pd, che è quello della clientela e utilizzare al meglio il potere che si ha. Come dimostra l’interrogazione presentata dal centrodestra per chiedere conto di una consulenza da 120mila euro data all’attuale candidato del centrosinistra a sindaco di Rieti, che quando perse le elezioni qualche anno fa si trovò, com’è costume del Pd, una ricollocazione. Siamo convinti che questo differente modo di vedere la politica, tra chi ha una straordinaria capacità di gestire il potere e chi ha una straordinaria capacità di interpretare e vivere le istanze di un territorio, possa iniziare a fare breccia già da queste amministrative e permetterci di arrivare a battere in Regione un centrosinistra lontano dai territori e dai problemi”.

A Frosinone e Rieti il centrodestra si presenterà al voto dopo 5 anni di governo e non ricandidando i sindaci uscenti, rispettivamente Nicola Ottaviani e Antonio Cicchetti. In corsa, infatti, ci saranno Riccardo Mastrangeli nel capoluogo ciociaro e Daniele Sinibaldi in quello sabino. Viterbo, invece, è stato teatro di una rottura, che ha portato alla fine dello scorso anno alla sfiducia del sindaco Giovanni Arena, esponente di Forza Italia. “Mi sorprende che la notizia nel centrodestra sia non dove non riesce a lavorare unito e compatto- ha spiegato Trancassini-. Mettere insieme ciò che teoricamente funziona poi praticamente può essere un problema. Viterbo è stato un cortocircuito figlio delle passate elezioni provinciali (dove Forza Italia e centrosinistra andarono insieme, ndr). C’è stata una reazione a catena e non siamo riusciti a trovare la quadra nonostante il lavoro dei coordinamenti regionali. La questione era troppo fresca per essere ricomposta. Ma tocco con mano tutti i giorni la consapevolezza che un centrodestra unito non solo sia l’unico modo per vincere ma sia anche un valore. Tutta la gente che fa riferimento al centrodestra ce lo chiede e lo vive come un punto d’arrivo. Ci siamo riusciti in tutti i territori tranne che a Viterbo ma questo va vissuto come un obiettivo futuro”.

L’ex sindaco Arena sosterrà attraverso una lista civica la candidata del centrosinistra e attuale assessora al Sociale, Alessandra Troncarelli. Tuttavia, secondo Trancassini questa spaccatura non pregiudicherà la vittoria del centrodestra anche nella città della Tuscia: “Non credo che chi andrà a votare si possa spostare con la semplicità meccanica. Sono convinto che la spinta del centrodestra resta forte, e se non avverrà al primo turno lo diventerà al secondo. I toni della campagna elettorale faranno la differenza, perché se ci scontra in maniera violenta poi diventa tutto più complicato”.

L’obiettivo minimo per la prossima tornata elettorale che si dà Trancassini è “mantenere la credibilità e coerenza del partito, perché si può vincere o perdere in tanti modi. Sono molto soddisfatto delle nostre liste e delle aggregazioni che abbiamo fatto. Partendo ad questo mi aspetto di vincere. Ce l’andremo a giocare in tutte le città, convinti che dove si parte uniti abbiamo grandissime possibilità di vittoria e dove non lo siamo, man mano contiamo di ritrovarci e in un ballottaggio entusiasmante riusciremo a vincere”.

UN POLITICO COME CANDIDATO CENTRODESTRA, FDI TRAINANTE

“Non c’è un identikit preciso. Bisognerà trovare una persona che sappia fare squadra, che sia un punto di riferimento, che abbia capacità e magari le abbia già dimostrate”. Il candidato del centrodestra per riconquistare la Regione Lazio è ancora molto di là da venire ma per il coordinatore regionale di FdI, Paolo Trancassini, una cosa è pressochè certa: “Si finirà per scegliere un politico come scelta strategica“, ha spiegato nel corso di un’intervista all’agenzia Dire. E sarebbe una novità non da poco, considerato che l’ultima candidatura politica della coalizione per le regionali risale al 2013, quando Francesco Storace fu sconfitto da Nicola Zingaretti.

Anche nelle recenti elezioni a Roma, i leader nazionali di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non sono riusciti ad andare oltre il “tribuno” Enrico Michetti. Ora però il contesto politico sembra cambiato: “Nel 2018 otto persone su dieci che andavano a votare non credevano più nella politica, infatti tantissimi votarono per un non partito (M5S, ndr)- ha spiegato Trancassini-. E questo portò verso una certa direzione. Oggi tutti dovrebbero riconoscere a Fratelli d’Italia il servizio che ha reso alla politica, perché la coerenza fa parte della credibilità della politica stessa. Nel momento in cui le persone si sono riappropriate della politica e dei partiti e hanno scoperto che uno non vale uno, credo siano maturi i tempi per restituire questo ruolo alla politica”.
I leader nazionali “sapranno trovare la persona migliore da mettere in campo in quella situazione. Sono convinto che siano maturi i tempi per dare alla politica questo spazio, che è quello di scegliersi i candidati nei Comuni o nelle Regioni senza cercare all’esterno per avere più credibilità o un ampio raggio”.

Fratelli d’Italia, in virtù del risultato conseguito a Roma (primo partito del centrodestra e seconda lista in generale), dei sondaggi e anche del fatto di essere il più nutrito gruppo di opposizione in Consiglio regionale, chiederà alla coalizione di esprimere il candidato presidente? “Siamo in condizione di esprimere candidati sindaci e presidenti di Regione dappertutto. L’approccio è sempre lo stesso: presentare i nostri candidati e, liberi da ogni condizionamento strettamente di parte, attuare un confronto con i nostri alleati per trovare il migliore- ha aggiunto Trancassini-. Nella tenuta del centrodestra tutti i partiti dovranno avere i loro spazi. Certo, nel Lazio siamo indiscutibilmente il partito trainante e con una classe dirigente molto importante ma non c’è un diktat di divisione a monte dei territori. Le partite importanti si giocano e si vincono se si mettono in campo uomini e strategie importanti”.

Ricordando che “cinque anni fa abbiamo commesso errori prima, durante e dopo la campagna elettorale e regalato la vittoria a Zingaretti– ha concluso Trancassini- garantendogli di governare 5 anni perché, con una serie di strategie non proprio in linea con la coerenza e la correttezza politica, ha mantenuto il potere”.

DA FDI PROPOSTA GESTIONE ANCHE PER PROVINCIA E REGIONE

Fratelli d’Italia “sta lavorando a una proposta articolata” di gestione del ciclo dei rifiuti “per Roma, la Città Metropolitana e la Regione”, ha detto Tracassini,nel corso dell’intervista all’agenzia Dire.
“Certamente la porteremo sul tavolo del centrodestra, nella speranza che sia condivisa- ha aggiunto Trancassini-. Già ci ritroviamo su gran parte di quello che ci stiamo dicendo”.
Fratelli d’Italia presenterà emendamenti al Dl Aiuti per stralciare la norma che conferisce poteri sepeciali al sindaco di Roma, nella sua veste di commissario al Giubileo, per la costruzione degli impianti di rifiuti necessari alla Capitale (compreso il termovalorizzatore) a evitare di andare in emergenza e risolvere la questione definitivamente? “Appena avremo il testo definitivo, faremo gli emendamenti su cui abbiamo ragionato. I poteri speciali stiamo cercando di darli a Roma non su un singolo argomento- ha concluso Trancassini- Siamo contenti che finalmente si capisca che il sindaco di Roma debba avere poteri diversi. Ma un conto è semplificare un aspetto, un altro è ragionare su tutto ciò che manca a Roma dal punto di vista della sua capacità di incidere”.

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