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Riuscirà il cacciavite di Letta a fermare la ruspa di Salvini?

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:17-05-2021 17:14
Ultimo aggiornamento:17-05-2021 17:14

salvini letta
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ROMA – Oggi tutta l’attenzione è sulla cabina di regia che in questo momento sta decidendo nuove misure per allentare le chiusure, aprire bar e ristoranti, centri commerciali nel fine settimana e modificare l’orario del coprifuoco a partire dal prossimo lunedì. A seguire la riunione del Consiglio dei ministri che, nelle prossime ore, dovrà dare via libera alle decisioni della cabina di regia ed anche fare il punto sul decreto sostegni-bis e su come sarà formata la cabina di comando che gestirà i fondi europei e l’attuazione del Piano nazionale di rilancio e resilienza. Sul fronte politico, intanto, i partiti hanno ripreso a polemizzare.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha rimesso in moto la ruspa del Carroccio e ogni giorno cerca di spazzar via tutti gli altri, rivendicando per la sola Lega i risultati ottenuti. Non ci sta Enrico Letta, segretario del Pd, che ha trovato in Salvini il nemico numero 1 non solo da contrastare ma, insieme al M5S, cercare di buttar fuori dalla maggioranza di Governo. E Letta, per centrare l’obiettivo, si è armato di “Anima e Cacciavite”, questo il titolo del suo libro manifesto, che tra poco presenterà in tutta Italia. Il premier Mario Draghi, finora, ha lasciato fare, ma è chiaro che una guerriglia continua non si può sostenere e il rischio è di mettere in allarme l’Unione europea.

Ancora tre mesi e scatterà il ‘semestre bianco’, il periodo che precede l’elezione del nuovo Capo dello stato e nel quale non si possono sciogliere le Camere. Per questo è facile prevedere che ci saranno forti contrapposizioni, aggravate dalla campagna elettorale già scattata in vista delle prossime elezioni amministrative a ottobre quando i cittadini saranno chiamati ad eleggere i nuovi sindaci di Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e di altri mille comuni italiani. Non solo, con vista lunga le forze politiche già oggi si stanno misurando per la battaglia delle battaglie, l’elezione del nuovo Capo dello Stato il prossimo febbraio. Salvini, con i sondaggi in discesa, ha bisogno di andare al voto il prima possibile. Per questo si è detto subito disponibile ad eleggere Draghi al Quirinale, mettendo in campo un Governo che porti al voto anticipato nel giro di qualche mese. Non sono d’accordo Pd e M5S che cercheranno in tutti i modi di prolungare l’esperienza del Governo Draghi proprio per indebolire ancor di più la Lega di Salvini. Per questo batteranno due strade: la prima, quella di far sì che il presidente Mattarella dica sì ad un bis del suo mandato fino al 2023 (quando ci sarà la fine della legislatura, ndr); la seconda, se Mattarella rimarrà fermo sul no, a dare il via libera a Draghi tentando però di mettere in campo subito un nuovo Governo politico allargato a Forza Italia, ricreando la cosiddetta ‘maggioranza Ursula’ che in Europa portò alla nomina della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.


Per quanto riguarda invece Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, i sondaggi continuano a darla in crescita di consensi. Una crescita che, a questo punto, mette sotto scacco il leader della Lega con il rischio di dover cedere la leadership del centrodestra proprio a Meloni. Un rischio messo in risalto anche dalla maga dei sondaggi, Alessandra Ghisleri: “Di certo l’ipotesi di un sorpasso non è solo una fantasticheria da ultras”.

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