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Recovery fund, la funivia Casalotti-Boccea è fuori

Il progetto esce dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Arriveranno con ogni probabilità, invece, i soldi per la realizzazione della tranvia Togliatti

Pubblicato:17-05-2021 16:24
Ultimo aggiornamento:25-06-2021 19:44
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tram roma
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ROMA – La funivia Casalotti-Boccea esce dal Recovery fund. Ma entrano probabilmente altre due opere: il tram sulla Togliatti e forse la tranvia dei Fori. È quanto ha avuto modo di apprendere l’agenzia Dire rispetto a quanto detto oggi nel corso dei lavori della commissione capitolina Mobilità sullo stato dell’arte di una serie di progetti di prossima realizzazione a Roma. Ad annunciarlo la dirigente del Mit Elena Molinaro. “Sì, la funivia esce dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr)- ha spiegato- Quest’opera era nella proposta iniziale ma le risorse del recovery sono destinate in parte a nuovi interventi e in parte per coprirne altri già finanziati con risorse nazionali. C’era stata una prima proposta con l’inserimento del tram Togliatti e della funivia Casalotti. Poi è arrivato un ridimensionamento della parte di risorse del Pnrr destinate a coprire gli interventi già finanziati e quindi alcune opere come la funivia sono state escluse. La funivia Casalotti-Boccea, però, rimane finanziata con risorse statali”.

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Contemporaneamente, però, arriveranno con ogni probabilità i soldi per la realizzazione della tranvia Togliatti, che quindi potrà, anzi dovrà, essere realizzata entro il 2026. “Il tram Togliatti- ha chiarito Molinaro- è l’unica opera proposta nel primo avviso rispetto all’inserimento nel Pnrr. Le tempistiche sono stringenti e quindi è necessario accelerare i processi: si deve prevedere l’aggiudicazione dei lavori entro il 2023 e la chiusura delle opere a giguno 2026. Uscire fuori da questa tempistica comporta l’annullamento delle risorse erogate”.


“Sull’avviso Due- ha concluso Molinaro- siamo ancora in fase di valutazione. Stiamo favorendo le nuove infrastrutture piuttosto che il potenzimaneto delle linee esistenti per aumentare i chilometri di linee di trasporto rapido di massa visto che in Italia siamo più indietro rispetto ad altri Paesi europei. Tenenendo conto delle tempistiche è evidente che per Roma sicuramente la linea tram tra piazza Vittorio e piazza Venezia si ritrova in queste tempische“.

È inoltre allo studio anche la possibilità di inserire una parte della tranvia Tva all’interno dello stesso Pnrr. “La Tva- ha spiegato Riccardo Pagano, dell’assessorato capitolino ai Trasporti- può essere diviso in lotti funzionali, alcuni dei quali potrebbero essere realizzati entro le tempistiche che chiede il Recovery. L’idea è di inserire il lotto funzionale Termini-Venezia nel Recovery, che è quello con più carico, finanziando il resto con i fondi nazionali. Tra l’altro stiamo anche risolvendo i possibili conflitti dei cantieri del tram con quelli della linea C. Possiamo non realizzare i pozzi inter-tratta della linea C lasciando come unica interferenza su tutta la tratta nel punto della futura stazione Chiesa Nuova. Una cosa che si può risolvere con i progetti puntuali. Altro rispetto a dover gestire sovrapposizioni realizzativi in più punti. I pozzi saranno sostituti da cunicoli di bypass”.

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