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La Ciclovia di San Vicinio unisce Romagna e Toscana attraverso le Foreste casentinesi

Il percorso ciclabile è lungo 325 chilometri con 8.000 metri di dislivello e si sviluppa su piste forestali, strade sterrate ed asfaltate a bassa percorrenza

Pubblicato:17-05-2021 13:38
Ultimo aggiornamento:17-05-2021 13:40

inaugurazione ciclovia di san vicinio
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SARSINA – Il tradizionale Cammino di San Vicinio diventa meta per cicloturisti. Il percorso, lungo circa 300 chilometri, parte da Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena, per attraversare il parco delle Foreste casentinesi, sconfinando in Toscana, tra Camaldoli e La Verna, passando poi per la pianura del cesenate e le dolci colline dell’alto Rubicone, finendo per fare ritorno nella città plautina. Nato durante le celebrazioni del Millenario della Cattedrale di Sarsina nel 2009, e unico in Italia per la sua peculiare forma circolare, diventa attraversabile non più solo dagli amanti del trekking, ma anche pedalando in bicicletta. Il percorso ciclabile -lungo circa 325 km con 8.000 metri di dislivello, fruibile in totale sicurezza- è percorribile con mountain bike e gravel e si sviluppa su piste forestali, strade sterrate ed asfaltate a bassa percorrenza. La “Ciclovia di San Vicinio” si potrà percorrere in più giorni, soggiornando in agriturismi, B and B, residence e tipiche foresterie.

Per promuoverla, l’associazione Il Cammino di San Vicinio, ha in programma una serie di iniziative per arricchire i servizi offerti a cicloturisti, a partire dalla formazione di 15 accompagnatori per escursioni su due ruote e l’apertura, a breve, di un punto di noleggio e-bike in pieno centro storico a Sarsina. Sono inoltre stati confezionati i primi pacchetti turistici sull’intera ciclovia, coinvolgendo una rete di strutture ricettive bike friendly presenti lungo il percorso. Infine, partirà a giorni una campagna social, con la pagina Facebook, Instagram, insieme ad una serie di video emozionali. L’associazione si dice certa dell’appetibilità del nuovo “prodotto turistico”, auspicando “possa diventare un ponte verso la creazione di una vera coscienza turistica del territorio“.

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