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Donne, in ricordo di Baldry: “Aiutate tante a riconoscere segnali violenza”

Un evento per festeggiare i cinquant'anni della psicologa Anna Costanza Baldry, scomparsa l'anno scorso: la ricorda la mamma coraggio Cristiana Rossi

Pubblicato:17-05-2020 11:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19
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ROMA  – “‘Per un nuovo cominciamento’ è il titolo dell’evento che si è tenuto ieri sera, online, per festeggiare i cinquant’anni di Anna Costanza Baldry, che è scomparsa l’anno scorso ma avrebbe compiuto 50 anni il 16 maggio 2020: una frase significativa tratta dall’articolo che lei stessa ha scritto due giorni prima di lasciarci”. A scrivere per DireDonne un articolo che ripercorre i momenti salienti di questo incontro alla memoria della psicologa è Cristiana Rossi, mamma coraggio di cui DireDonne si è occupata e che grazie all’incontro con Baldry “ha potuto salvare se stessa e sua figlia”, come lei stessa ha detto.

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“Su invito dell’associazione culturale Il Palmerino Firenze e della famiglia Baldry e di Federica Parretti, moltissimi amici, colleghi e studenti sono intervenuti per festeggiare Anna Costanza con un contributo intimo e personale, manifestando tutti la volontà e l’impegno nel realizzare i suoi progetti e di testimoniare e proseguire il suo lavoro. Era una docente universitaria, psicologa e criminologa premiata dal Presidente Sergio Mattarella con l’Ordine al Merito della Repubblica. Un persona solare che amava la vita, la natura, gli animali e tutto quello che faceva. Moltissimi sono stati gli ospiti illustri che le hanno dedicato il proprio contributo collegandosi da diverse parti del mondo: Roma, Milano, Firenze, Caserta, Amsterdam, Cambridge, Trieste, Padova, Vancouver, Cordova, Cuneo.


“È intervenuta per prima l’assessora all’urbanistica del Comune di Firenze Cecilia Del Re che ha espresso il proposito di onorare il lavoro svolto da Anna con future iniziative in suo onore. E ancora la consigliera del Comune di Milano, Milly Moratti, che ha ricordato di aver conosciuto Anna nel periodo in cui stava lavorando insieme a Fabio Roia per far riconoscere gli atti persecutori continuativi come un reato perseguibile penalmente”.

Cristiana Rossi ha ricordato nel resoconto dell’evento di ieri: “La creazione dell’Agenda Alba consegnata a tutte le donne affinché prendessero tempestivamente nota di ciò che accadeva loro. E’ stata accolta con entusiasmo e condivisione da tutti i partecipanti, la proposta avanzata da Fabio Roia, Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, di intitolare la legge 11 gennaio 2018, n. 4 ad Anna Costanza Baldry, essendone stata di fatto la vera ed autentica artefice con il proprio impegno”.

Tantissimi altri i contributi, tra i quali la psicologa Daniela De Pasquale; Anna Maria Giannini, ordinario di psicologia generale presso La Sapienza di Roma; Laura Volpini, della Facoltà di Medicina e Psicologia della La Sapienza Università degli Studi di Roma, che ha definito Baldry “una grande “aratrice” instancabile; e ancora Gilda Scardaccione; l’avvocata Titti Carrano; Antonella Paloscia.

“Toccanti le parole- ha ricordato Rossi- di Lella Palladino, già presidente della rete dei Cav D.i.Re, sociologa e attivista della cooperativa Eva, che ha definito Baldry ‘la tessitrice’ per la sua unica capacità di costruire delle reti anche con le persone più varie“.

L’incontro alla sua memoria “è stato fortemente voluto dalla sorella Francesca, dal fratello Lorenzo e dalla mamma- ha spiegato Rossi- e tutti gli intervenuti hanno valorizzato molto il valore delle ricerche di alto valore scientifico ed al proseguimento delle attività tracciate dalla professoressa Anna Costanza Baldry, che sentiamo ancora profondamente presente nei nostri cuori, come il suo preziosissimo dono all’intera all’umanità.

“Ho voluto anche io con la mia storia- ha concluso infine Cristiana Rossi- testimoniare il valore del supporto fornito da Anna Costanza a tutte le donne vittime di violenza domestica e di stalking con grande ed unica concretezza. L’importanza ed il valore pratico e concreto delle sue ricerche scientifiche ha aiutato moltissime donne a riconoscere i segnali degli atti persecutori e della violenza nella sua accezione più ampia, finalizzata alla tutela della vita”.

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