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Alla corsa Aiic di Catanzaro gli ingegneri testano i ‘wearable device’

Parametri vitali sempre sotto controllo anche durante la corsa, con il wearable device indossato dai runner che hanno partecipato alla Race for health organizzata al 19 convegno AIIC degli ingegneri clinici.

Pubblicato:17-05-2019 17:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:28
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CATANZARO – Parametri vitali sempre sotto controllo anche durante la corsa, con il wearable device indossato dai runner che hanno partecipato alla Race for health organizzata al 19 convegno AIIC degli ingegneri clinici.

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L’ Associazione Italiana Ingegneri Clinici (AIIC) in collaborazione con Hobby Marathon Catanzaro ha organizzato, in occasione del 19° Convegno Nazionale , che si tiene a Catanzaro dal 16 al18 Maggio, la prima edizione della Race for health (Corsa per la Salute), manifestazione podistica aperta a tutti i cittadini, gli sportivi e i runner. La gara, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, è stata l’occasione per testare l’affidabilità di un dispositivo medico nel misurare vari parametri clinici anche in condizioni particolari, come una corsa.

“Da varie edizioni si voleva fare una gara all’interno del congresso AIIC collegando il ruolo dell’ingegnere clinico all’emergente richiesta di benessere fisico“, ha dichiarato Giulio Iachetti, presidente del comitato scientifico del congresso AIIC. “Abbiamo cercato i dispositivi però scientificamente testati, approvati da enti regolatori come Fda”, quindi molto diversi dalle app che si possono scaricare gratuitamente sullo smartphone.

La corsa non competitiva si è svolta il 15 maggio a partire dalle 20 all’interno del bellissimo Parco della Biodiversità di Catanzaro. Alla gara hanno partecipato podisti, la popolazione e i soci AIIC appassionati del running, della camminata, della corsa in team e della natura. Durante la corsa sono stati monitorati i parametri vitali (battito cardiaco, frequenza respiratoria, saturazione di ossigeno (SpO2), livello di sudorazione…) di alcuni atleti partecipanti attraverso il sensore Biobeat, uno dei wearable più innovativi tra le soluzioni dell’Internet of Things (IoT) che si stanno diffondendo nel mondo dell’healthcare. Il dispositivo, che assomiglia a un orologio, era collegato wireless a un’applicazione dello smartphone.

“Durante la corsa di Catanzaro”, ha spiegato Antonietta Perrone, ingegnere dell’AIIC e tra gli organizzatori dell’evento, “gli atleti che hanno indossato il dispositivo, certificato dall’agenzia americana Fda e con marchio europeo Ce, sono sempre stati connessi in tempo reale con una stazione di monitoraggio. Questo è un dato molto importante per la continuità di accesso ai dati in tempo reale”. È bene ricordare che il contesto in cui è stato impiegato questo dispositivo, però, non è quello per cui è stato sviluppato, è stato fatto infatti un uso off lable.

Certo, sono arrivati degli alert“, ha raccontato la Perrone, “ma questi allarmi non hanno trovato corrispondenza nel valore del tracciato raccolto dal dispositivo. Sono quindi probabilmente imputabili a un problema legato a interferenze quali il sudore o alla sollecitazione meccanica durante la corsa. L’azienda produttrice sta già lavorando per la soluzione di queste interferenze”.

Le informazioni raccolte da questo tipo di device sono fondamentali per monitorare i parametri cardiovascolari, e fisico-sportivi e costruire modelli predittivi grazie ai quali è possibile prevedere eventuali rischi imminenti per la salute del paziente.

Pur essendo poco invasivo e user friendly, il dispositivo, per registrare i dati, deve avere sempre nelle vicinanze il telefono. “Il prossimo step”, come ha dichiarato Antonietta Perrone “è poter avere dispositivi con la stessa funzionalità, ma che non necessitano dello smartphone“. Intano i primi 5 uomini e donne arrivati al traguardo, sono stati premiati con una coppa e un cesto di prodotti tipici locali.

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