NEWS:

Urologia, Sanseverino: “Immunoterapia promettente, ma ha ombre”

A fare il punto della situazione è Roberto Sanseverino, vicepresidente dell'associazione urologi italiani

Pubblicato:17-05-2019 14:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:28
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – L’immunoterapia contro i tumori sta dando “risultati estremamente promettenti”. Ma rimangono ancora “ombre” legate agli effetti collaterali e all’efficacia non ancora per tutti i pazienti. A fare il punto della situazione è Roberto Sanseverino, vicepresidente dell’associazione urologi italiani, nell’ambito del congresso nazionale di Auro in corso in questi giorni a Bologna.

SEGUI LO SPECIALE SUL XXVI CONGRESSO DELL’AURO


“L’immunoterapia- spiega Sanseverino- è un sistema di trattamento che consiste nel somministrare farmaci che stimolano il sistema immunitario a combattere contro le cellule tumorali”. O per meglio dire, “eliminano quei sistemi di blocco della reazione immunitaria che il tumore riesce a mettere in campo per proliferare”.

Si tratta dunque di un “campo di grande novità- continua Sanseverino- che sta presentando risultati estremamente promettenti”. Ma ci sono “ombre- avverte l’urologo- legate al fatto che questi trattamenti non sono efficaci in tutti i pazienti, ma danno risultati in non oltre il 30% dei casi”.

Inoltre, a questi trattamenti “possono essere collegati effetti collaterali anche molto gravi. Quindi si tratta di utilizzare queste terapie con estrema prudenza”.

Tuttavia, secondo Sanseverino le prospettive di questo tipo di cure “sono straordinarie, perchè sappiamo che la chiave per la guarigione da molte patologie, anche dai tumori, è legata quasi sempre a una reazione del nostro sistema immunitario. Quindi avere farmaci che riescono a modulare e amplificare la reazione del nostro sistema immunitario contro le cellule tumorali è sicuramente un’opportunità straordinaria. Ciò che stiamo pian piano stiamo imparando è quando utilizzare questi farmaci, quindi avere la capacità di selezionare i pazienti che già dall’inizio possano rispondere in maniera positiva a questi farmaci”.

E soprattutto, rimarca ancora il vicepresidente Auro, “come riconoscere e controllare quegli effetti collaterali, che a volte possono anche essere molto gravi, che inevitabilmente si manifestano quando si utilizzano terapie molto aggressive”.

SEGUI LO SPECIALE SUL XXVI CONGRESSO DELL’AURO

:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it