Per 15 anni ha seminato terrore in tutto lo Stato: identificato il “killer dei cani”

Potrebbe essere la fine della caccia all'uomo durata anni nella Repubblica di San Marino, dove un assassino seriale ha avvelenato decine di cani, uccidendone 40 dal 2011. La polizia civile ha fermato un 80enne su cui pendono gravi prove indiziarie. Apas: "Fine di un incubo"

Pubblicato:17-04-2025 12:02
Ultimo aggiornamento:17-04-2025 17:13

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RIMINI – È “la fine di un incubo” nella Repubblica di San Marino. Dopo una nuova ondata di avvelenamenti di cani, la polizia civile ha fermato un uomo di oltre 80 anni ‘incastrato’ dalle immagini delle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze in cui sono stati ritrovati i bocconi avvelenati. Un’arma ormai nota alle forze dell’ordine sammarinesi e ai proprietari degli animali che convivono da quasi 15 anni con il terrore di vedersi ammazzare subdolamente il proprio fedele amico.

ANNI DI INDAGINI SULL’ASSASSINO SERIALE

Da quello che riportano le testate locali, l’anziano sarebbe da tempo attenzionato dalle forze dell’ordine, impegnate da anni in una caccia all’ignoto, chiamato nelle cronache come ‘il killer dei cani’: un assassino seriale, abitudinario nel modus operandi e fedele alla stessa arma mortale, esche mortali fatte di carne o grasso di prosciutto cosparse di veleno liquido, l’Endusulfan. Si tratta di un diserbante potente non più in commercio in Italia, né a San Marino dal 2006, ritenuto pericoloso per l’uomo e per l’ambiente.

PERQUISITA L’ABITAZIONE

I sospetti c’erano a quanto pare, ma mancava qualcosa per inchiodarlo, fino a ieri sera: l’uomo è stato fermato dopo una perquisizione nella sua abitazione e condotto al Comando della Polizia Civile per una prima audizione. Decisive per individuarlo sarebbero state le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi dei luoghi dove sono stati ritrovati gli ultimi bocconi avvelenati che hanno colpito sette cani, uccidendone uno. Gli investigatori, incrociando i filmati con le informazioni raccolte nei numerosi precedenti episodi, sono risaliti al veicolo dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine.
Ad ogni modo, l’80enne non risulta al momento sotto arresto: su di lui gravano prove indiziarie, è stato sentito dagli agenti e denunciato a piede libero. Sarà poi il giudice a valutare se vi siano elementi concreti per convalidare l’arresto e valutare le eventuali esigenze cautelari.

L’INDAGINE CONGIUNTA DI POLIZIA CIVILE E GENDARMERIA

Una comunicazione congiunta di Polizia Civile e Gendarmeria chiarisce oggi l’attività condotta nei confronti del sospettato. “Nella giornata di ieri, 16 aprile, la Centrale Operativa Interforze ha ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini riguardanti il ritrovamento di bocconi avvelenati in diverse aree residenziali del  territorio di Fiorentino– spiegano le forze dell’ordine- in alcuni casi anche in prossimità di plessi scolastici. A seguito dell’ingestione delle esche, molti cani sono stati ricoverati presso strutture veterinarie per ricevere le cure necessarie”.  Immediato dunque l’intervento sul posto della pattuglia della sezione di Pronto Intervento della Polizia Civile che “ha provveduto al recupero e sequestro delle esche, con l’obiettivo di prevenire  ulteriori rischi per la popolazione e gli animali”. 
Durante i sopralluoghi e i rinvenimenti di esche non si sono arrestate, prosegue la nota, ulteriori segnalazioni alla centrale operativa relativa ad avvelenamenti a danno di animali domestici. “Alcuni residenti, coinvolti in prima persona, hanno formalizzato denuncia presso gli Uffici della Gendarmeria, che ha proceduto contestualmente  al sequestro di ulteriori esche rinvenute”. 

Nel frattempo sono partite le indagini: la Polizia Civile ha attentamente visionato le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza presenti sul territorio, spiegano gli agenti, e “l’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare su un veicolo che transitava nelle aree interessate dal ritrovamento delle esche avvelenate”. Così “grazie a queste immagini- si chiarisce- è stato possibile risalire alla targa del mezzo e di conseguenza identificare il conducente”.  In conclusione, “alla luce degli elementi raccolti, Polizia Civile e Gendarmeria hanno avviato congiuntamente un’intensa attività investigativa urgente che ha portato al deferimento all’Autorità Giudiziaria del soggetto identificato”.  Per cui non resta che attendere cosa decide il commissario della legge, ovvero il giudice del tribunale sammarinese, sulla posizione dell’uomo.

NEL 2011 LO STOP ALL’ESPOSIZIONE CANINA

Tra i casi più eclatanti che figurano nel curriculum criminale dell’uomo figura quello che ha portato ad annullare la 29^ esposizione internazionale canina della Repubblica: nel maggio 2011 infatti la mostra è stata interrotta per l’avvelenamento di tre cani iscritti all’esposizione, di cui due non hanno avuto scampo. Risultò che le esche mortali erano state distribuite nell’area verde in cui sostavano gli ospiti dell’evento. L’episodio ebbe enorme risonanza e fece capire alle forze dell’ordine che non si trattava di semplici episodi sporadici.

APAS: “LA FINE DI UN INCUBO”

“Finalmente ieri sera il presunto Killer dei cani è stato individuato e questa volta sembra sia quella buona- riporta Apas, l’Associazione per la protezione degli animali sammarinese- L’incubo per i proprietari di cani iniziato nel 2011 sembra terminato, ma rimane l’enorme dolore per la lunga scia di sofferenza durata quasi 15 anni. In questo lungo periodo si contano circa 40 decessi accertati di cani (per la maggior parte concentrati negli episodi del 2011 e 2022) e molti altri avvelenamenti che fortunatamente si sono risolti grazie al pronto intervento dei veterinari”.

ANCHE IERI COLPITI 7 CANI, UNO DECEDUTO

L’associazione ricorda poi “i gravissimi episodi di ieri, dove sono stati avvelenati sette cani, fra i quali una giovane cagnolina, purtroppo deceduta per gravi complicanze respiratorie ed un altro cane tutt’ora in condizioni molto critiche”. E svela che il soggetto individuato dalle forze dell’ordine è una vecchia conoscenza degli animalisti e della giustizia sammarinese: “Recentemente lo stesso soggetto è stato condannato per ingiuria e minacce a seguito dell’invio di lettere anonime deliranti e piene di odio all’indirizzo dell’Apas- spiega- e di diversi cittadini che in qualche modo avevano a che vedere con gli animali”. L’associazione infine ricorda, in particolare, due vittime del killer, Maya e Tea, due cagnoline di una socia, avvelenate nel giardino di casa, di cui riporta sui social le immagini dei loro corpi senza vita.

(Fonte foto di apertura: Apas)

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