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Open Arms, oggi la decisione sul processo a Salvini

Secondo la difesa del senatore leghista "nelle ricostruzioni dell'accusa ci sono numerosi errori"

Pubblicato:17-04-2021 11:06
Ultimo aggiornamento:17-04-2021 13:13

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ROMA – Il leader della Lega, Matteo Salvini, e il suo legale, Giulia Bongiorno, sono arrivati questa mattina nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per l’udienza preliminare relativa al caso Open Arms. Oggi il gup deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio del senatore della Lega.

ARRINGA LEGALE SALVINI: MOLTI ERRORI NELLE RICOSTRUZIONI

“La nostra memoria è di 110 pagine perché nelle ricostruzioni ci sono numerosi errori. Il divieto di ingresso in acque territoriali fu firmato da Salvini, Trenta e Toninelli ma qui c’è solo l’ex ministro dell’Interno”. Questo, secondo quanto si apprende, l’incipit dell’arringa pronunciata dall’avvocata Giulia Bongiorno all’udienza preliminare del procedimento relativo al caso Open Arms, in corso nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, in cui si deciderà l’eventuale rinvio a giudizio del senatore della Lega.

Salvini è stato ritenuto colpevole di tutto – ancora il pensiero di Bongiorno -. Il comandante di Oper Arms ha rifiutato di sbarcare migranti a Malta, ha rifiutato numerosi aiuti da altri natanti, ha rifiutato di essere scortato in qualsiasi porto spagnolo. Eppure qui l’imputato è solo Salvini”. Secondo la legale “c’è una visione salvinocentrica” della vicenda Open Arms.


PRESIDIO ASSOCIAZIONI E ATTIVISTI DAVANTI AULA BUNKER

Presidio di un gruppo di associazioni e militanti del mondo della sinistra si è riunito davanti all’aula bunker carcere Ucciardone di Palermo, dove è in corso l’udienza preliminare del procedimento a carico del senatore della Lega Matteo Salvini per il caso Open Arms. Tra le sigle presenti la Rete antirazzista catanese, il Comitato No Muos di Palermo, l’Assemblea anarchica palermitana, i Cobas scuola, l’Associazione antimafia Rita atria, il Forum antirazzista palermitano e il Partito comunisti lavoratori di Palermo. I manifestanti hanno esposto alcuni striscioni lungo via Remo Sandron, la strada che costeggia l’Ucciardone: “No decreto sicurezza, No guerra, No Frontex”, e “#Portiaperti”, sono alcuni dei messaggi che si leggono.

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