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Def, Bernaudo: “Aumento Iva devastante per economia reale”

Andrea Bernaudo, presidente di Sos partita Iva, commenta le dichiarazioni di Tria sul Def

Pubblicato:17-04-2019 08:58
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:22
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andrea bernaudo
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ROMA – “Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha praticamente confermato lo scenario tendenziale e gli incrementi dell’Iva e delle accise dal 2020-2021. Insomma, ha dichiarato l’esatto contrario di quello che vanno dicendo Matteo Salvini e Luigi Di Maio nei talk show e di quello che ha detto più volte il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a nome del Governo. Questa linea ondivaga è oramai intollerabile, genera incertezza sui mercati, in Europa e difficoltà di programmazione per le imprese, oltre a determinare una compressione dei consumi per le famiglie”. Così Andrea Bernaudo, presidente di Sos partita Iva, commenta le dichiarazioni di Tria sul Def in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

“Nel frattempo l’occupazione area Ocse sale al 68,6%, mentre in Italia si ferma al 58,6%, esattamente 10 punti sotto, un abisso che trova giustificazione dai 10 punti in più di pressione fiscale che ha l’Italia rispetto alla media Ocse e al costo del lavoro tra i più alti del mondo- continua Bernaudo- Questo governo ha impiegato 133 miliardi in 3 anni di maggior spesa per quota 100 e reddito di cittadinanza. Una cifra abnorme che sarebbe stata meglio impiegata per un’unica imposta su tutte le attività produttive/partite Iva in modo indifferenziato e senza tetti al 15%, per premiare chi rischia per fare Pil. In Itala serve una maggiore libertà in materia previdenziale e una sensibile diminuzione del costo del lavoro per gli imprenditori, in modo da aumentare l’occupazione e il peso del netto in busta paga per i lavoratori dipendenti”.

“Ma non c’è nulla di tutto questo all’orizzonte- conclude Bernaudo- Si continua a non avere il coraggio necessario per far ripartire questo Paese, come dimostrano i dati del Pil. Il governo inverta la rotta prima di portarci a sbattere verso una nuova recessione”.


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