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Pasqua, Coldiretti-Ixè: “Mezzo milione di italiani nelle zone colpite dal sisma”. Ma non basta

L’Umbria è tra le regioni più colpite: la presenza di turisti stranieri è scesa del 64% a dicembre con le vacanze di Natale

Pubblicato:17-04-2017 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:07

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ROMA – Quasi mezzo milione di italiani hanno deciso di trascorre nelle aree terremotate almeno parte delle vacanze di Pasqua, Pasquetta e dei ponti primaverili. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che le presenze maggiori si rilevano tra le persone di età compresa tra 35 ai 44 anni. Un segnale importante che – sottolinea la Coldiretti – si è manifestato anche con dimostrazioni concrete di solidarietà da parte di clienti storici (e non) negli agriturismi e nelle altre strutture recettive e di ristorazione. La situazione resta pero’ difficile con le presenze che sono ben al di sotto degli anni precedenti il sisma.

L’arrivo di turisti stranieri è crollato nell’area del cratere ma l’impatto si è sentito su intere regioni colpite come ad esempio l’Umbria dove le presenze dei turisti stranieri sono scese addirittura del 64% a dicembre con le vacanze di Natale. E’ l’agriturismo – secondo la Coldiretti – il settore turistico più danneggiato dal terremoto con le presenze praticamente azzerate per un crollo di oltre il 90% degli arrivi nelle aziende agricole situate nelle aree del cratere tradizionalmente vocate per vacanze, picnic e gite fuori porta in campagna, grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica. Nei 131 comuni del cratere colpito dai terremoti del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat, operano 444 agriturismi dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria. Per incentivare il turismo nelle regioni colpite dal sisma è in atto un impegno a livello promozionale come l’iniziativa “Fai Pasqua da noi!” promossa da www.campagnamica.it per gli agriturismi e #SalvaUnPastore della Coldiretti per aiutare con il consumo di carne di agnello i pastori delle regioni terremotate dove c’è una significativa presenza di allevamenti che è importante aiutare per la ripresa economica ed occupazionale.


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