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Pesca del tonno rosso, l’ipotesi ripartizione fa felice la Calabria

"La proposta sulla ripartizione delle quote di tonno

Pubblicato:17-04-2015 09:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:16

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tonno rosso“La proposta sulla ripartizione delle quote di tonno rosso per l’Italia di Laura Venittelli, responsabile delle Politiche della pesca del Partito democratico, che tende ad una nuova distribuzione dell’aumento quantitativo per il triennio 2015/2017, stabilito dalla risoluzione dell’Iccat del novembre 2014, può rappresentare uno spiraglio per i pescatori calabresi facenti parte del comparto della pesca costiera artigianale”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, partecipando ad un convegno a Corigliano Calabro, organizzato dal capogruppo del Pd nella commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Nicodemo Oliverio, sul comparto ittico nazionale.

La risoluzione sul tonno rosso, attualmente in discussione nella commissione Agricoltura della Camera dei deputati, primi firmatari Oliverio e Venittelli, prevede la rivisitazione del sistema di attribuzione delle quote di tonno rosso, la regionalizzazione del sistema e l’abbandono del criterio della distribuzione storica che, fino ad oggi, ha visto attribuire nuove quote solo alle imbarcazioni già titolari. Tale risoluzione premia gli sforzi compiuti dal Dipartimento Agricoltura della Regione che nei tavoli istituzionali ha sempre ribadito la necessità di una più equa ripartizione delle cosiddette quote ‘Tonno rosso’.

L’atto parlamentare, condiviso dalla Regione Calabria, propone di convertire la rete derivante ‘ferrettara’ con nuove quote di tonno rosso da assegnare ai pescherecci calabresi dotati di attrezzo ‘palangaro’, al fine di favorire l’ingresso di nuove imbarcazioni nella pesca della pregiata specie in un’area che storicamente ha avuto in questo tipo di attività una consolidata tradizione. Così facendo si supera l’attuale attribuzione rappresentata da una sola quota  pari solo all’1,2% nazionale e, nel contempo, vengono rispettate le nuove normative internazionali che sono orientate verso l’abbandono delle reti derivanti.


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