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Su Disney+ ‘Lo strangolatore di Boston’ con Keira Knightley

La storia vera di due giornaliste degli Anni 60 che hanno raccontato gli omicidi del noto killer

Pubblicato:17-03-2023 12:08
Ultimo aggiornamento:17-03-2023 12:20

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ROMA – Negli Anni 60 essere una donna era difficile. Ancora di più nel ruolo di una giornalista investigativa in un ambiente di lavoro sessista che relega le penne femminili ad argomenti più ‘leggeri’, come le mogli dei politici o la gestione della casa. Su Disney+, nella sezione Star, debutta ‘Lo strangolatore di Boston’ di Matt Ruskin.

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LA TRAMA

È la storia di Loretta McLaughlin (interpretata da Keira Knightley) e Jean Cole (interpretata da Carrie Coon), due reporter del quotidiano Record-American. Sono state le prime ad indagare pubblicamente su una serie di misteriosi strangolamenti con le calze e a ricondurli tutti allo stesso killer, che mirava sole donne. Hanno portato avanti il lavoro correndo un grande rischio personale e mettendo a repentaglio le loro stesse vite nel tentativo di scoprire la verità. Una storia, ancora oggi avvolta dal mistero, che guarda al presente tra coraggio, alleanza femminile e ispirazione.


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KNIGHTLEY: IMPORTANTE PORTARE QUESTA STORIA ALLA LUCE

“Prima che mi arrivasse la meravigliosa sceneggiatura di Matt, non conoscevo il caso dello strangolatore di Boston”, ha spiegato Keira Knightley durante la conferenza stampa internazionale su Zoom. “Ho subito pensato che fosse interessante raccontare questa storia attraverso lo sguardo di due giornaliste. Ed è importante portarla alla luce perché in molti non conoscono che la vicenda è venuta fuori pubblicamente grazie a loro. In un certo senso – ha proseguito – è come se fossero state cancellate dalla storia”.

L’attrice ha trovato “di grande ispirazione la tenacia di Loretta. Lei affronta un mondo lavorativo dominato dagli uomini e dal sessismo dilagante, cerca in tutti i modi di ottenere giustizia per le vittime del killer. E poi vuole provare a far quadrare le cose tra lavoro e la famiglia, vuole vedere crescere i suoi figli. Battaglie quotidiane in cui le donne di oggi possono riconoscersi“. Questa pellicola “per me è una dedica d’amore per le giornaliste investigative. Credo che sia necessario avere donne in una posizione di potere nel racconto dei fatti. Sono state le due reporter a capire quanto fosse fondamentale diffondere le informazioni sul caso per rendere Boston più sicura. Questo è stato un caso che l’establishment maschile aveva trascurato. È davvero meraviglioso – ha concluso – far parte di un film che punta i riflettori sull’importanza di dare più spazio alle giornaliste per la sicurezza della nostra comunità“.

COON: LE PROTAGONISTE CANCELLATE DALLA STORIA

Ad essere rimasta colpita dalla storia e dalla determinazione di Loretta e Jean è anche Carrie Coon: “Io sono cresciuta nel Midwest, mia madre era un’infermiera, una nonna insegnava e l’altra era una casalinga. Queste erano le opportunità che avevano le donne a quel tempo, oltre che fare le segretarie. Le protagoniste della storia hanno lottato per affermarsi. La cosa che più mi ha sconvolto – ha proseguito Coon – è vedere come Loretta e Jean siano state ‘cancellate’ dalla storia nonostante avessero risolto questo caso e vedere come abbiano dovuto costringere i dipartimenti di polizia a condividere informazioni. La lotta delle due reporter mi ha profondamente commossa”.

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