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Italiani bloccati in Asia, l’aiuto di ‘Amanutenta’

Gruppo creato da una floriterapeuta sarda: "Chiediamo al governo italiano di mediare con urgenza con i Paesi asiatici"

Pubblicato:17-03-2020 11:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:09

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ROMA – “Chiediamo al governo italiano di mediare con urgenza con i Paesi asiatici, affinché rilascino gratuitamente gli italiani bloccati qui un ‘emergency visa’ di almeno 30 giorni. Non tutti i connazionali vogliono rientrare, ma per alcuni il visto sta scadendo e a Bali, per esempio, l’estensione del visto può costare fino a 150 euro al giorno. E poi servono maggiori servizi per chi è anziano, malato o per chi non sa usare bene internet”. Questo l’appello di Roberta Medda, floriterapeuta di origine sarda, residente in Borneo per studiare i fiori tropicali e che per caso si è trovata ad aiutare i tanti connazionali rimasti bloccati, dopo che a causa della pandemia di coronavirus, sempre più Paesi stanno chiudendo voli e possibilità di viaggio.

“Hanno cominciato a scrivermi qualche giorno fa da Malesia, Indonesia e Thailandia, ma ora le persone mi contattano sin dalle Canarie e il Regno Unito” dice Roberta, che così ha avuto l’idea di creare un gruppo su Facebook denominato ‘Amanutenta’, che in sardo, latino e vari dialetti spagnoli significa “presi per mano”.

L’obiettivo? “Mettere tutti questi connazionali in difficoltà in contatto con volontari che possano aiutarli”. Secondo la floriterapeuta, “già si è reso disponibile un avvocato, un’agenzia viaggi di Siena e persino un pizzaiolo pugliese che vive qui: l’altro giorno ha offerto la pizza ad alcuni ragazzi”. “Un’esperienza di solidarietà meravigliosa e commovente- avverte Roberta- ma che deve fare i conti con tanti ostacoli”. Secondo Roberta, ci sono connazionali a cui sta scadendo il visto o l’affitto dell’appartamento, oppure a cui è stato cancellato un volo già acquistato. “So di una coppia di anziani che resterà senza casa a fine mese” dice la floriterapeuta: “Stiamo cercando una sistemazione”. Ma le spese extra non sempre erano affrontabili: “Ragazzi molto giovani arrivati qui con pochi soldi non riescono ad acquistare il volo di rientro, i prezzi aumentano ogni ora che passa”. La Farnesina e l’Unità di crisi “hanno divulgato molte informazioni sui propri siti ma c’è chi non sa consultare bene internet” avverte la volontaria, che continua: “Acquistare biglietti aerei online è un rischio, se cancellano il volo è difficile essere riprotetti su un altro e chiamare il servizio clienti dei call center costa caro. Le compagnie non sempre rimborsano. Per questo l’agenzia viaggi di Siena ci sta dando un enorme aiuto”. Ci sono poi i rischi legati direttamente al coronavirus. “Speriamo nessuno lo contragga” dice Roberta: “Almeno in Asia curarsi costa tantissimo”.


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