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Caro Salvini, a Napoli nisciun’ è fesso. E neppure i leghisti

di Bepi Covre* per www.ytali.com Salvini adesso ne ha certezza, a Napoli non tira

Pubblicato:17-03-2017 14:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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di Bepi Covre* per www.ytali.com

Salvini adesso ne ha certezza, a Napoli non tira aria buona, nonostante il mare e il meraviglioso golfo. Non abbiamo visto un bello spettacolo, sabato scorso a Napoli. Salvini aveva il sacrosanto diritto di fare la sua manifestazione politica. Purtroppo Napoli ha un sindaco arruffapopolo, un Masaniello, un ex magistrato abile ad adattare le leggi a uso e consumo propri.  Avrei consigliato a Salvini, prima di scendere a Napoli, di rivedere il meraviglioso film “Totó d’Arabia” del principe Antonio de Curtis. “…se Lei è il Signor Altrove, io sono il Signor Ovunque. E si ricordi bene, quì non siamo in America, siamo a Napoli. ‘Cca nisciun è fesso”.

‘Cca nisciuno è fesso, è diventato nel tempo il più simpatico payoff, il brand più usato dell’identità e della riconoscibilità napoletana.


Né fessi, ne smemorati. Non dimenticano Salvini (edizione 2009) a Pontida, alla festa più importante della Lega, con boccale di birra in mano, che canta “senti che puzza, scappano anche i cani, son arrivati i napoletani”. Canzonaccia da stadio, non da cantare nel “sacro” campo di Pontida. Poi le immancabili, doverose scuse da parte dell’allora segretario provinciale della Lega Lombarda, nonché capogruppo in Consiglio Comunale, nonchè parlamentare europeo. Tutto bene, tutto dovuto per riparare il torto, ma siamo a Napoli paisà…

Che ci va a fare a Napoli il segretario della Lega Nord, movimento federativo nato fra le varie leghe del nord, per trasformare lo Stato da centralista a federale? Che ci fa al sud sotto altra veste: “Noi con Salvini”? Cos’è un altro partito, un altro movimento? O semplicemente un raccoglitore pensato per portar via voti a Forza Italia, per avanzare nei sondaggi e pretendere la guida del centro destra?! Tatticamente ci può stare, strategicamente sarebbe niente meno e niente più che un travaso di voti nel centro destra.

“Noi con Salvini” è un raccoglitore destinato a raccogliere poco, vista la prova generale fatta a Roma un anno fa alle amministrative 2,7 per cento. Viste anche le prove generali nei tumulti napoletani. Salvini ha un imprinting politico estremista, poco consono per l’elettorato di centro che è per definizione e convinzione moderato. Ricordo a Salvini che la Lega Nord, è nata esclusivamente per il progetto federale, senza ideologie. Oggi lui ha schierato la Lega a destra e allineata al lepenismo francese; il massimo del centralismo statuale. Senza passare per un congresso, senza interpellare la militanza. Senza modificare lo statuto. Tatticismo puro! Assenza di strategia credibile. Rimango dell’idea che il Sud, più ancora del Nord, ha bisogno del federalismo, per formare una classe politica responsabile, capace e seria. E la Lega nord dovrebbe convincere ed aiutare il sud in questa trasformazione radicale. Senza velleitarismi secessionistici, senza governi e parlamenti padani inconcludenti!

Come aveva previsto Gian Franco Miglio, con le tre macro regioni. Raccogliere una manciata di voti in più a sud per primeggiare su Forza Italia, poi giocarseli a Roma nelle mediazioni e corruzioni inconcludenti, non è strategico, è perditempo. Salvini come Fregoli, tante felpe diverse da indossare o dismettere sopra o sotto il Rubicone? Tatticismo inutile.

*Giuseppe Bepi Covre entra in politica sul finire degli anni Ottanta tra le file della Liga Veneta-Lega Nord. Consigliere comunale a Motta di Livenza fino alla sua elezione a sindaco di Oderzo, la sua città, nel 1993 (fino al 2001), nel 1996 è eletto deputato a Roma, nel 2001 lascia la Camera dopo esserne stata una delle personalità di spicco nel gruppo parlamentare della Lega. Nel 2004 ha pubblicato Sono un veneto. Storia di un leghista eretico, per la casa editrice trevigiana Santi Quaranta. Imprenditore di successo, Covre è titolare dell’azienda Eureka di Gorgo al Monticano.

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