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Rifiuti, Bratti (Ecomafie): “Giunta Raggi dia risposte subito per evitare collasso sistema”

Il pericolo di una emergenza rifiuti nelle strade di Roma “è una spada di Damocle che continua a rimanere sospesa", dice Bratti

Pubblicato:17-03-2017 11:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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Alessandro Bratti

ROMA – “La situazione di Roma è difficile, con evidenti punte di criticità. La commissione sta concludendo un’inchiesta mirata, iniziata fin dai primi mesi del 2015, che punta a ricostruire la complessità del ciclo dei rifiuti nella capitale”. Per Alessandro Bratti, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il pericolo di una emergenza rifiuti nelle strade di Roma “è una spada di Damocle che continua a rimanere sospesa- spiega- tenuta da un sottile filo, rappresentato da una impiantistica come minimo inadeguata”. La notizia della riduzione del 50% del conferimento dei rifiuti nei due impianti della Colari è un ulteriore elemento di instabilità, rischioso: “Roma, come è noto, non ha una discarica di servizio; i due Tmb di Ama sono in una situazione critica, con problemi di superamento dei limiti degli indici respirometrici, come ci ha segnalato l’Arpa Lazio”.

Una situazione che vede anche “un crocevia di inchieste giudiziarie– prosegue Bratti- sia in fase dibattimentale, come il caso Cerroni e Mafia capitale, sia recenti, come l’indagine della Dda di Roma, seguita dai Carabinieri Forestale di Frosinone”. La riduzione dei conferimenti alla Colari sta portando ad un sovraccarico dei due Tmb di Ama: “Si tratta di impianti vetusti– prosegue il presidente della commissione – che abbiamo fatto ispezionare come commissione dai Carabinieri del Noe di Roma nel 2015 e che abbiamo poi visitato personalmente qualche mese fa. Ebbene, le condizioni sono preoccupanti. Non abbiamo poi avuto dalla giunta Raggi un piano credibile per interventi immediati, aldilà delle pur condivisibili intenzioni di arrivare ad una raccolta spinta nel medio e lungo periodo”. Il problema “è cosa fare oggi, tra un’ora, per evitare il collasso del sistema– conclude Bratti- evitando emergenze che farebbero arricchire imprenditori senza scrupoli, come già è avvenuto in Italia nel passato. L’emergenza è la vera nemica dell’ambiente, questo va ricordato sempre”.


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