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Report del Consiglio grande e generale del 16 marzo

SAN MARINO - Con l'elezione dei nuovi Capitani Reggenti per il semestre 1°Aprile- 1° ottobre 2017, si

Pubblicato:17-03-2017 10:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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SAN MARINO – Con l’elezione dei nuovi Capitani Reggenti per il semestre 1°Aprile- 1° ottobre 2017, si conclude la seconda giornata di lavori consiliari. L’Aula designa quindi Mimma Zavoli di Civico 10 e Vanessa d’Ambrosio di Ssd alla più alta carica dello Stato: si tratta della prima coppia reggenziale tutta al femminile per la Repubblica di San Marino.

I lavori consiliari ripartono in mattinata con la conclusione del comma Comunicazioni per procedere ad una serie di nomine. Tra queste, viene rinviata la nomina del Presidente del Collegio dei Sindaci Revisori dell’Aass. Mentre durante la nomina di undici membri della Commissione Risorse Ambientali ed Agricole il segretario del Pdcs, Gian Carlo Venturini, annuncia il deposito per l’avvio all’iter normativo del Progetto di legge che modifica la composizione della Commissione Risorse Ambientali e Agricole, “per garantire la doverosa rappresentatività di associazioni di categoria e cooperative agricole”.

L’Aula passa ad affrontare quindi il Comma 8, con la presentazione del Progetto di legge qualificata “Regolamento del Consiglio Grande e Generale “, che porta la firma dei gruppi consiliari di maggioranza, Rf, C10, Ssd, su cui si apre un lungo dibattito che occupa interamente i lavori della mattina. A presentarlo il capogruppo di Repubblica futura, Roberto Giorgetti che lo definisce progetto “di maggioranza e di opposizione”perché frutto di un lungo confronto bipartisan iniziato dal 2009 e ripreso nella precedente legislatura. Di fatto, come confermano quasi tutti gli interventi successivi, il provvedimento è per larga parte condiviso, ma resta da sciogliere il nodo dell’articolo 68 relativo ai compensi dei consiglieri. I consiglieri del Pdcs sono i più critici rispetto al metodo e alla scelta della maggioranza di portare il Progetto di legge senza un ulteriore confronto sull’articolo della discordia. Oscar Mina, Pdcs, stigmatizza la maniera repentina con il Pdl è stato portato in Aula ma assicura: “Non ci opporremo e non faremo resistenza tale da stravolgere questo regolamento- manda a dire alla maggioranza- perché non vogliamo rendere vano il lavoro fatto in questi 4 anni e mezzo”. Di tutt’altro avviso l’altro fronte della minoranza: Marianna Bucci di Rete spiega infatti come il suo movimento abbia sollecitato fin dall’insediamento del nuovo Consiglio il deposito all’iter normativo del nuovo regolamento. “Sui punti più difficili non si trova quadra- chiarisce- ma è giusto comunque andare avanti, per non restare in stallo troppo a lungo”. Anche Gian Carlo Capicchioni, Psd, concorda sulla necessità di avviare al primo step legislativo il regolamento:Dobbiamo cercare di fare il migliore lavoro possibile in quest’Aula- spiega- e si deve partire da una riorganizzazione dei lavori”. Giovanna Cecchetti, Ps, interviene sostenendo l’esigenza di una professionalizzazione della politica. “Per noi- chiarisce- bisogna iniziare a vedere l’attività politica come un lavoro e per questo va retribuito, ne aumenterebbe la qualità. Diventa infatti sempre più difficile conciliare il lavoro con l’attività politica e lo diventa ancora di più per una donna”.Dalla maggioranza ancora Mimma Zavoli, C10, rigetta l’accusa di aver compiuto una forzatura sul regolamento: “Non è lo stile di questa maggioranza”. Mentre Mirko Tomassoni, Ssd, sottolinea come punto rilevante del provvedimento il tentativo di parificare il trattamento dei consiglieri a prescindere dalla propria attività professionale in modo da £consentire pari opportunità nell’entrare in Consiglio e sostenere l’incarico di consigliere”.


Concluso il dibattito, l’Aula affronta il comma successivo dedicato alla presentazione in prima lettura di una seconda proposta di legge, da parte del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Nicola Renzi, “Progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 aprile 1997 n.44 “Ordinamento Penitenziario”, un intervento stralcio che va nella direzione di consentire ai detenuti di poter lavorare dentro e fuori il carcere. Il provvedimento non rappresenta un punto di arrivo, spiega Renzi, “ma un passo fatto per una questione di civiltà, sia per adempiere alle indicazioni degli organismi internazionali ma anche perché siamo convinti che questi aspetti debbano essere di primaria importanza per un Paese che vuole dirsi civile”. Anche su questo comma si apre un dibattito che evidenzia condivisione bipartisan, come la necessità di un intervento più complessivo di riforma dell’ordinamento giudiziario, accompagnato dall’intervento strutturale della realizzazione di un nuovo penitenziario, intenzioni su cui garantisce la volontà di procedere lo stesso Segretario di Stato.

I lavori passano in modalità di seduta segreta per affrontare il comma n.10 “istanze di grazia”. Si apre infine il dibattito in tema di Authority sanitaria con la presentazione da parte del segretario di Stato per la Sanità, Franco Santi, di una rosa di 4 candidati per il ruolo di Dirigente e su cui l’Aula dovrà poi esprimersi. I nominativi indicati sono Francesca Masi, Mara Morini, Massimiliano Pannella, Gabriele Rinaldi. Con il termine dei lavori odierni per consentire l’elezioni dei Capitani Reggenti il dibattito sull’Authority viene interrotto e riprenderà nella giornata di domani.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 8. Progetto di legge qualificata “Regolamento del Consiglio Grande e Generale “

Roberto Giorgetti, Rf
Questo progetto di legge è di maggioranza e di opposizione, è frutto di un confronto strutturato in un tempo lungo che ha portato all’elaborazione di un testo frutto, per la maggior parte, di un approccio condiviso. Il confronto è iniziato già dal 2009, quando è partita una prima elaborazione per addivenire a una rivisitazione e a una razionalizzazione di un regolamento suddiviso in diversi strumenti legislativi. Nel 2013 si è formato un gruppo di lavoro cui hanno partecipato tutte le rappresentanze consiliari e ha messo in campo di nuovo una ricognizione generale su tutte le norme che regolano l’attività del Consiglio grande e generale, cui è seguita una lunga serie di incontri. Obiettivi perseguiti: efficienza e produttività, salvaguardare l’ambito di confronto nei tanti e diversissimi aspetti della vita del nostro Stato. La proposta di legge portata oggi all’attenzione dell’Aula è stata frutto di una elaborazione condivisa. Per circostanze che prescindono dai contenuti è stato presentato in particolare dai gruppi di maggioranza.
IL Pdl è strutturato in 19 titoli per 104 articoli, è stata messa in campo un’opera di unificazione di temi disciplinati oggi in diverse leggi, fatto che creava qualche problema. Tra gli articoli: il 20 prevede che i comma inevasi per regolamento siano riproposti nella prima sessione consecutiva in una posizione elevata dell’Odg, ciò come elemento di tutela anche per l’opposizione a garanzia che certi temi non siano rinviati, come successo spesso in passato. Quindi l’articolo 22 sulle modalità con cui si registrano le presenze in aula e il conto degli emolumenti, quindi l’articolo 24 regola in modo diverso il comma comunicazioni, contingentando i temi di intervento… All’articolo 68 al momento non si è trovata una sintesi condivisa, è quello che regola la modalità di erogazione dei compensi di consiglieri e commissari. Vi è comunque un approccio che ha visto larga condivisione su due previsioni: quello di cercare di rendere gli emolumenti parificati, superando una serie di discriminazioni che oggi permangono a seconda della provenienza professionale del consigliere- se è dipendente pubblico, privato. Altro argomento su cui c’è condivisione è quello di non aumentare i costi di funzionamento del Consigli. Sull’articolo 68 sono previsti altri momenti di incontro e, se non all’unanimità, possibilmente con larga condivisione, una scelta va fatta. Vorrei ricordare che a San Marino non esiste una politica di professione e bisogna tenere conto della necessità di svolgere nel miglior modo possibile il ruolo che è comunque di grande responsabilità per il nostro Stato e per la nostra comunità. E’ interesse dei sammarinesi mettere i consiglieri in modo di svolgere il proprio compito nel miglior modo possibile.
Poi viene regolato anche il funzionamento delle commissioni permanenti, un elemento di novità è quello che in questa proposta di riforma viene inserita direttamente la disciplina delle commissioni di inchiesta.
Sarò comunque necessario un incontro di ‘affinatura’ tecnica e quindi un confronto con interlocutori tecnici sul provvedimento. Il lavoro è stato lungo, significativo, per certi aspetti oscuro. Ma se finalmente si ha la possibilità di arrivare alla conclusione dell’iter legislativo e alla sua approvazione, rendendo i lavori di quest’Aula più efficienti e produttivi e valorizzando al meglio i ruoli diversi dei consiglieri ,credo che avremo dato un contributo importante al funzionamento delle nostre istituzioni.

Oscar Mina, Pdcs
E’ un Pdl che va regolamentare una serie di procedure del Consiglio e della Commissioni permanenti, è un regolamento che ha visto 33 sedute di incontri, partite nell’aprile 2013, in cui si sono succeduti consiglieri delle precedenti legislature che si sono confrontati sui diversi articoli. Nell’insieme il regolamento dovrà vedere maggioranza e opposizioni concordi nella sua interezza. Ma in realtà non abbiamo avuto modo di vedere il testo depositato, visto che è stato portato in Aula in maniera repentina, senza aspettare di fare nuovi incontri per mettere a punto l’articolo 68 sui compensi e quelli relativi alla presenza in aula su cui non era stata trovata condivisione. Concordiamo sulla necessità di avere quanto prima questo progetto di legge in Aula, per rivedere alcuni passaggi, in particolare su questi due punti fondamentali, il compenso- che non deve esse motivo di scontro con le forze di opposizione, e alcuni aspetti sulla presenza in Aula. Sottolineo tra gli altri punti di novità il fatto che sia stata introdotta la riduzione dei tempi di lavoro, uno dei nodi per cui le sedute avevano sviluppo enorme e la durata si prolungava in particolare nel comma comunicazioni.
Non ci opporremo e non faremo resistenza tale da stravolgere questo regolamento perché non vogliamo rendere vano il lavoro fatto in questi 4 anni e mezzo su tutta la parte regolamentata, e neanche tale da rivedere gli articoli per interi, sono stati concordati. Non abbiamo però condiviso la relazione di presentazione per un aspetto di sostanza, è stato accelerato questo iter, mentre credevamo necessari altri momenti di riflessione. Anche perché questo Pdl dovrà avere ancora la valutazione della segreteria Istituzionale che dovrà supportare il progetto sulla parte tecnica di collegamento su vari articoli che sono il fulcro del Pdl.
Il provvedimento dovrà quindi regolamentare il rapporto tra maggioranza e opposizione e anche portare alla parificazione dei gettoni di presenza tra dipendenti pubblici e privati, oggetto di forte discriminazione. Non intendiamo neanche su questo porre limitazioni, dobbiamo assolutamente fare nostro questo principio nel regolamento, e fare questa benedetta ricognizione sui compensi. Diverse furono negli incontri passati le proposte dell’oggi segretario di Stato Zafferani. Noi a riguardo presenteremo emendamenti e ci auguriamo non si arrivi a una forzatura a tutti gli effetti.

Elena Tonnini, Rete
Il fatto che si sia giunti a una posizione di equilibrio tra i vari gruppi su questo regolamento, non toglie che una forza politica possa portare ulteriori emendamenti. L’equilibrio si è raggiunto, per esempio, sulla necessità di contingentare i tempi in Aula e dall’altra nel ribadire una maggiore necessità di trasparenza. Così il comma Comunicazioni sarà diffuso in streaming, ma anche contingentato nei tempi. Il contingentamento del comma comunicazioni non è cosa da poco. Si stabiliscono i 15 minuti di intervento che sono di fatto la rinuncia da parte dell’opposizione di un importante strumento quale l’ostruzionismo. Si è messo contingentamento, dall’altra si è chiesta trasparenza totale. Altro elemento fondamentale che è stato il più critico è quello della definizione di compensi. Saremo disposti a valutare qualsiasi soluzione, noi ne abbiamo individuata una, ma i due obiettivi principali sono l’eliminazione delle differenze esistenti tra chi lavora nel pubblico e chi nel privato e fare in modo che le soluzioni non abbiano impatto sulle casse dello Stato, insomma che non si spenda un euro in più. Non che vediamo la politica come l’elemento più impattante per lo Stato, ma in questo periodo è fondamentale dare il messaggio che la politica non ha intenzione di spendere un euro in più su quello. Per noi l’idea migliore resta l’ipotesi di introdurre permessi di lavoro non retribuiti per tutti i consiglieri e che i risparmi generati dal non pagamento dei permessi per i consiglieri dipendenti Pa siano ridistribuiti a chi ha dipendenti privati in Consiglio. Sarebbe un modo per favorire una maggior rappresentanza di dipendenti privati che in questa fase vediamo penalizzata. Ci sono poi ulteriori elementi che vorremmo presentare, alcuni già valutati e in parte scartati. Uno di questi è il tema delle sostituzioni per le donne che vivono periodo maternità. Se a mancare è un consigliere donna in maternità, crediamo possa essere sostituita per il tempo della maternità dal primo consigliere non eletto. Questa è una delle condizioni per permettere alle donne di fare politica.

Luca Santolini, C10
Sottolineo la soddisfazione del mio gruppo per l’arrivo di questo Pdl in prima lettura. Era un’esigenza che arriva da lontano, sono 8 anni che in questa Aula si parla di Regolamento consiliare che è sempre rimasto nel limbo fino alla precedente legislatura, in cui si è avviato un confronto che ha portato a questo progetto di legge che si era fermato. Il testo arrivato oggi è un buon compromesso. Resta un peccato che il confronto si sia fermato nella precedente legislatura. Sulle retribuzioni consiliari c’erano visioni differenti tra i gruppi, ma oggi abbiamo la possibilità d portare il testo ad un confronto tra prima e seconda lettura. Dispiace ricordare poi che chi viene eletto oggi in quest’Aula è trattato diversamente a seconda della provenienza lavorativa: un gettone pieno di 80 euro per i privati, con la decurtazione dello stipendio, e un gettone ridotto a fronte però del pieno stipendio per il dipendente pubblico pubblico. Su questo aspetto pare ci sia larga condivisione, noi come C10 riteniamo che il trattamento privato vada esteso al pubblico, ma su questo ci confronteremo.

Roberto J. Carlini, Ssd
Il nuovo regolamento attiene anche al funzionamento delle Commissioni permanenti, trasformandosi in un utile testo unico che elimina sovrapposizioni normative. Tra le novità introdotte quelle del contingentamento dei tempi nel Comma comunicazioni che poteva are spazio a un ostruzionismo fine a se stesso. Sono poi definiti meglio i tempi di consegna degli emendamenti, per consentire di farli esaminare al governo nei giusti tempi. Non è stata trovata sintesi sull’articolo 68, relativo ai compensi per i lavori consiliari. Tendenzialmente c’è accordo generale sul contenimento dei costi, noi tutti riteniamo che non devono esserci maggiori oneri. Differenziare i compensi a seconda di chi lavora nel pubblico e nel privato non è giusto, al privato che non riceve compenso non arrivano neanche i contributi previdenziali . Mi auguro si arrivi a una modalità di erogare il gettone che non esuli dai costi previsti in Aula.

Guerrino Zanotti, segretario di Stato per gli Affari interni
Esprimo soddisfazione nel vedere arrivare in Aula la riforma del regolamento consiliare, in un clima di collaborazione che fa ben sperare per il suo iter e per i tempi di approvazione definitiva. Sappiamo che il regolamento svolge un ruolo essenziale per assicurare il funzionamento dell’istituzione e per definire modalità e tempi decisionali. Mon è secondario quindi che ci siano intanto regole chiare che snelliscono le procedure decisionali e che siano largamente condivise. Rispetto alla differenziazione di trattamento nei gettoni per i consiglieri, abbiamo sentito diverse ipotesi di intervento che devono essere tutte valutate attentamente, è importante si arrivi a una soluzione equa e condivisa per quanto riguarda i compensi erogati ai consiglieri. Credo non si debba poi perdere occasione di intervento sul regolamento per l’introduzione anche di alcune norme come quella dello Statuto di opposizioni., Noi come governo nel programma abbiamo indicato la volontà di procedere anche in questo senso nell’introduzione di regole che possano rendere più attivo il lavoro consiliare di opposizione e credo questa possa essera una soluzione condivisa.

Pasquale Valentini, Pdcs
Qualche considerazione sul metodo. Tutti condividiamo la volontà di arrivare alla conclusione dell’iter del regolamento, ma è necessaria chiarezza. Il lavoro di tanti, per tanto tempo, non è arrivato a conclusione perché si è cercata condivisione. E’ necessario che ci diamo un tempo per arrivarci, ma mi domando se cambierà il metodo e se questa condivisione non la vogliamo cercare più.
Non è indifferente la vicenda legata alla diversità di trattamento per i consiglieri dipendenti pubblici e privati. Se si mantiene l’impostazione attuale, sarà sempre più evidente che a fare il consigliere sarà sempre più chi non ha problemi di lavoro. E’ poi pensabile un regolamento dell’attività consiliare senza una diversa organizzazione dei lavori del congresso di Stato? Secondo me è impensabile. Pensate quanto successo ieri, senza una programmazione dei lavori che parte dal modo in cui il congresso di Stato intende rapportarsi con il Consiglio, è impensabile possa migliorare la sua attività. Sicuramente poi nel rapporto tra maggioranza e minoranza il regolamento chiarisce qualche cosam ma diventa fondamentale il ruolo della presidenza e dell’ufficio di presidenza. O l’attività consiliare ha elementi di garanzia che non decidono governo e maggioranza, o deroghiamo questa funzione. Chi stabilisce l’Odg? Solo il governo e la maggioranza? Non può essere così.

Mirko Tomassoni, Ssd
Il regolamento non è più adatto alle esigenze odierne, basti pensare all’avvento delle nuove tecnologie, all’obsolescenza di aspetti tecnici che dovranno essere disciplinati in modo più certo. La proposta di legge è il risultato di un confronto tra tutte le forze politiche durato per troppo tempo. Gran parte dei contenuti della proposta di legge contengono correttivi volti a migliorare l’operato di tutto il Cgg e arrivano grazie al contributo di tutte le forze politiche. Oggi più che mai è evidente la necessità di intervenire per parificare il trattamento tra i consiglieri, per consentire pari opportunità nel poter entrare in Consiglio e per sostenere l’incarico di consigliere. Questa maggioranza ha fatto bene a richiamare tutti a prendere una decisione rispetto questioni complicate rispetto le quali il legislatore deve trovare risposte. Pieno appoggio a questa iniziativa che rappresenta un altro elemento di cambiamento di questa maggioranza.

Marianna Bucci, Rete
Il Pdcs si rammarica perché questo intervento sia stato portato in Aula troppo in fretta, ma dopo anni di riunioni continue credo sia ora opportuno avviare questo testo all’iter normativo. Sui punti più difficili non si trova quadra, ma è giusto comunque andare avanti, per non creare stallo troppo a lungo, se oggi siamo qui a parlare di questo documento è anche perché il nostro movimento ha insistito perché venisse depositato già a gennaio. E’ anche grazie a questa sollecitazione -che il governo ha colto- che siamo ora qua a parlare del Pdl. Il consigliere Carlini parlava dei tempi di deposizione degli emendamenti. Pensavo parlasse delle difficoltà riscontrate dall’opposizione per gli emendamenti del governo. Noi abbiamo solo 5 giorni per studiare ogni volta emendamento e proposte. Ol governo ha una squadra inters per lavorarci. Se parliamo poi di quando un progetto di legge sia da portare ai gruppi, prendiamo l’esempio del Pdl sullo sviluppo che non ci è ancora stato dato. Ci è stato detto che lo vedremo quando arriverà in prima lettura così avremo 5 giorni per studiare un testo di cui oggi parlano tutti.

Teodoro Lonfernini, Pdcs
L’esempio più lampante dell’esigenza del regolamento ritengo sia la seduta consiliare in corso. Abbiamo discusso un giorno intero il comma dedicato alle comunicazioni. Il regolamento deve diventare una priorità. Io stesso in un mio precedente intervento in Aula ho invitato il segretario di Stato agli Affari interni nel portarlo in Consiglio. Dal 2009 ad oggi è passato sufficientemente tempo per la corretta maturazione di un progetto di legge che deve vedere la luce. Ho sentito chi ha detto che la Dc non sarebbe a favore del Pdl, non è cosi siamo assolutamente a favore di discutere dopo 10 anni il provvedimento in modo definitivo. Anzi diciamo di andare velocemente ad approvarlo. Ma dobbiamo constatare che da parte della maggioranza, visto che c’è stato un confronto lungo e proficuo, abbiamo avvertito un po’, come gruppo, una forzatura nel portarlo oggi in Aula quando ancora l’aspetto dell’articolo 68 richiedeva magari un ulteriore approfondimento.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Nel momento in cui uno si candida, conosce le regole del gioco. C’è chi in Aula si divide tra chi vuole una professionalizzazione della politica e chi punta a stabilire uno status equo tra pubblico e privato. Nella precedente legislatura ero uno dei pochi dipendenti del privato, ed è dura, tanto per il datore di lavoro che per il lavoratore-consigliere.
A chi ha parlato di ostruzionismo fine a ste stesso ricorso che ostruzionismo è politica, definite ‘non democratico’ qualcosa che è il seme della democrazia. Rispetto alle consegne di Pdl ed emendamenti, chiederei che anche gli allegati dei dibattiti siano inclusi, faremo un emendamento, non siano messi nelle condizioni di analizzare i testi nel riceverli solo 12 ore prima dell’apertura del comma, come avvenuto per quello delle Tlc. Se no qui in Aula parliamo di niente. Altra proposta: perché non prevedere la diretta streaming delle commissioni consiliari? Sarebbe l’assoluta trasparenza visto che è in Commissione che sono esaminati gli emendamenti. Faremo emendamenti per migliorare l’impianto già buono di suo, ma non mi piacciono le prese di posizioni di una “falsa democrazia”.

Stefano Canti, Pdcs
Vorrei fare un ringraziamento a chi ha collaborato alla stesura di questo testo anche nella precedente legislatura, in particolare ai mie colleghi Oscar Mina, e a Filippo Tagmani e Gianfranco Terenzi, che sono arrivati alla stesura di questo testo in gran parte condiviso, ma non in maniera totale. Il testo non è stato presentato in aula nella precedente legislatura proprio perché si era ricercata la condivisione totale.
Non credo vada considerato come punto imprescindibile il non aumento dei costi della politica, sì invece alla parità di trattamento di compenso tra consiglieri. Ma dobbiamo considerare il nostro ruolo di responsabilità e va riconosciuto. Poi il ruolo delle opposizioni interne all’Aula non deve essere sminuito. I tempi di intervento sono stati ridotti e con una migliore organanizzazione dei lavori si porta a ridurre le sedute consiliari senza minare la qualità dei lavori.

Jader Tosi, C10
In Aula si avverte tante volte un ridondare di esternazioni, oggi ci troviamo ad affrontare un periodo molto particolare dello svolgimento democratico del nostro Paese che ha bisogno di essere più sintetico e veloce per arrivare a risposte risolutive. In questa direzione va l’intervento del nuovo regolamento. Un altro aspetto importante è la parificazione contributi per chi fa il consigliere. Questo è un momento di ristrettezze e bisogna dare al Paese segnale che ne siamo consapevoli per far sì che tutti i consiglieri abbiano pari condizioni per accedere qua, ma al tempo stesso non si possono alzare costi dei contributi. Ben venga dopo tanti anni questo regolamento.

Francesco Mussoni, Pdcs
Per tutti è evidente quante volte si è speso sterile tempo qui in Aula non tanto sui contenuti, quanto per fare ostruzionismo. Il tema è delicato, è certamente un aspetto della democrazia come la stessa efficienza e operatività del Consiglio lo è. Questo regolamento è una legge che si approva con 31 voti, ma correttezza politica voleva che la presentazione avvenisse anche con l’accordo con tutte le opposizioni, non credo sia stato scelto un metodo eccezionale, Comprendo la necessità di avviare il pdl all’iter normativo, ma era molto meglio se si fosse avviato il progetto con l’accordo con tutta l’opposizione e che l’accordo includesse un pezzo fondamentale, lo statuto delle opposizioni. Anche il tema della Reggenza è importante e anche qui torna il discorso sullo Statuto, non credo possiamo andare avanti sempre a piccoli passi. Rispetto alle novità, proporrei di cambiare i 10 minuti previsti per gli interventi in sede di votazione. Siamo fuori dal mondo, in Europa le dichiarazioni di voto sono 3 minuti. Credo si possa fare molto di più suoi tempi. Mi aspettavo inoltre un cambiamento più profondo, rischiamo di fare non solo ua riforma non condivisa, ma anche che non vada a incidere sull’istituzione. Mi auguro ci sia un confronto vero, che si lavori allo Statuto dell’opposizione per fare in modo che nei tempi tecnici tra prima e seconda lettura si possa investire sull’efficientamento, includendo garanzie per l’opposizione. Spero ch equesto cambio di metodo non sia uno slogan invece che realtà. Non facciamo una riforma di facciata, facciamola insieme. Il passaggio in Aula non è stato condiviso da tutti. Mimma Zavoli, C10
Portando in Aula questo regolamento si è qualificato un lavoro che è di buona definizione e non era così scontato. Sono state necessarie decine e decine di momenti di incontro per discutere articolo per articolo, non è cosa da poco oggi averlo portato in Aula. E non solo. Non è atto della maggioranza, ma è un atto che questa maggioranza ha voluto portare in Aula. Non è una forzatura, né vuole imprimere una velocità che nessuno vuole dare. Non è lo stile di questa maggioranza.

Gian Carlo Capicchioni, Psd
Dobbiamo cercare di fare il migliore lavoro possibile in quest’Aula e si deve partire da una riorganizzazione dei lavori. Anche io ringrazio chi si è impegnato per trovare regole migliori e più moderne. Sottolineo la condivisione sulla parificazione dei gettoni e sul non alzare costi, e la mancata condivisione sui compensi. Non è facile mettere nello stesso piano lavoratori autonomi, dipendenti pubblici e privati. D’accordo sugli emendamenti e sulla necessità di dare il tempo all’opposizione di averli non all’ultimo momento. E anche per i lavori delle commissioni convengo quanto proposto dal collega Zeppa, è lì che si vede il lavoro dei parlamentari. Anche per questo giudico ottima l’idea di fare una diretta streaming delle commissioni.

Giovanna Cecchetti, PsD’accordo anche io sulla possibilità di avere tempi ancor a più contingentati. Nei contesti internazionali ricordo che i tempi vanno da 3 a 5 minuti massimo a disposizione. Altro punto centrale è la retribuzione dei consiglieri. Per noi bisogna iniziare a vedere l’attività politica come un lavoro e per questo va retribuito, ne aumenterebbe la qualità. Diventa sempre più difficile conciliare il lavoro con l’attività politica e lo diventa ancora di più per una donna. Auspico che il confronto possa continuare tra prima e seconda lettura.

Iro Belluzzi, Psd
Se ci confrontiamo solo su quanto avviene nei contesti più ampi internazionali, rischiamo di comprimere il confronto in Aula con interventi troppo sintetici. Sarà argomento importante da conciliare con le esigenze di una nazione con pari dignità, con proprie norme. Potrebbe infatti esserci il rischio che, in una realtà come la nostra, non particolarmente strutturata, soltanto le segreterie di Stato hanno una minima struttura per svolgere determinate elaborazioni. E’ giusto e categorico che non vadano sprecate risorse economiche in un momento come questo, ma occorre contemperare quanto possa essere importante mettere qualcosa in più nel conto economico per il ruolo e per la funzione della politica. Meglio investiti pochi denari di più che riescono ad elaborare un buon progetto di legge, rispetto che all’assecondare la demagogia e il sentire comune sulla politica.

Roberto Giorgetti, Rf, Replica
Alcuni chiarimenti: si è parlato di forzature. Mi sembra evidente che dopo 8 ani dall’inizio del primo confronto sul regolamento e dopo 4 anni di lavoro di un gruppo dove erano presenti tutte le forze consiliari, fosse giunto il momento di portare in Aula il prodotto di tutto quel corposo lavoro. Dopo un lasso di tempo così lungo è davvero difficile definire come forzatura la deposizione di questo Pdl che ha tutti gli spazi per mettere in campo ulteriori confronti. Certo forzatura non si può ricondurre alla non condivisione all’unanimità.
L’ostruzionismo parlamentare è uno strumento legittimo ma è anche legittimo dire che è meglio evitarlo e preferire modi diversi per lasciare spazio all’opposizione. Difficile dire poi che questa sia una piccola riforma non condivisa, come Mussoni, come dire che adesso occorre un confronto vero tra maggioranza e opposizione. Spero non voglia sottintendere che prima non ci sia stato questo confronto. In questo percorso tutti i gruppi credo abbiano dati contributi utili e decisivi rispetto al voltar pagina rispetto alle esigenze sentite da tutti. Noi siamo qui a lavorare per il Paese. Sullo Statuto dell’opposizione: questo non è un Pdl del governo ma dei gruppi. L’intendimento del segretario Zanotti è di dare linee ai gruppi non certo aver un suo Pdl. Ci saranno i tempi per portare in porto il provvedimento legislativo.

Comma 9 Progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 aprile 1997 n.44 “Ordinamento Penitenziario”

Nicola Renzi, segretario di Stato per gli Affari esteri, dà lettura della Relazione del Pdl
Il presente progetto di legge di modifica dell’attuale legge 29 aprile 1997 n. 44 “Ordinamento penitenziario” è volto a riqualificare, in attesa dell’attivazione di una nuova struttura penitenziaria, l’attuale sistema detentivo. Più in particolare: – viene istituito il gruppo di osservazione e trattamento, viene riqualificato il lavoro interno prevedendo le modalità per lo svolgimento all’interno della sruttura detentiva di attività lavorative; viene introdotto ex novo il lavoro esterno retribuito e il lavoro estero volontario e gratuito. In previsione del fatto che il lavoro esterno retribuito prevede la corresponsione al detenuto di una retribuzione, è stata prevista la modifica all’articolo 2 della legge n.44 /1997 per cui le spese per l’esecuzione delle pene e delle misure cautelari preventive non sono più a carico dello Stato , bensì del detenuto.

Comma 11. a) Relazione sulle attività dell’Authority, ai sensi dell’articolo 7 della Legge 25 maggio 2004 n.69 per gli anni 2014 – 2015- 2016
b) Nomina del Dirigente dell’Authority ai sensi del primo comma dell’articolo 7 della Legge 25 maggio 2004 n.69, così come modificato dall’articolo 7 della Legge 28 dicembre 2007 n.136

Franco Santi, segretario di Stato per la Sanità
L’organismo dell’Authority sanitaria è un tassello fondamentale nell’impianto della sanità pubblica sammarinese. Istituito nel 2004, svolge azione di raccordo, controllo e supporto tecnico, di pianificazione e coordinamento fondamentale sia per la politica, quindi per la Segreteria di riferimento, sia per l’Iss, che possono entrambi avvalersi di uno strumento di pianificazione sanitaria essenziale. Noi come coalizione Adesso.sm abbiamo sempre sottolineato la volontà di confermare la funzione strategica di questo organismo e di volerla assolutamente potenziare e valorizzarla al meglio. Oggi ci troviamo a dibattere su una relazione che riguarda gli ultimi suoi tre anni di attività. A riguardo non posso che rammaricarmi, credo che sia importante ogni anno fare il punto della situazione e dare l’opportunità alla politica di approfondire questo ambito. E in parallelo a questo ci troviamo a procedere all’importante nomina del dirigente, visto che il precedente è andato a ricoprire, come sapete, l’incarico di Direttore Generale Iss. Mi auguro sia scelta una figura di competenza e a garanzia della continuità di lavoro svolto dal suo predecessore. A riguardo, abbiamo preceduto a definire alcuni profili che potevano dare risposta a queste esigenze. Abbiamo attivato una serie di contatti e di relazioni, utilizzando anche la rete di contatto dello stesso Gualtieri e insieme a tutte le forze politiche abbiamo iniziato un percorso di avvicinamento a questa nomina che è prerogativa di questa Aula. Abbiamo esaminato diversi profili, sammarinesi e non ,sulla base dei titoli richiesti dalla normativa e lunedì, nella seduta del congresso, è stata proposta una rosa di 4 nominativi che sono posti oggi alla vostra attenzione per la nomina. Non do indicazioni, sono dott.ssa Francesca Masi, dott.ssa Mara Morini, il prof. Massimiliano Pannella, il dott. Gabriele Rinaldi. Rispondono tutti ai requisiti ,pur avendo profili diversi, dal punto di vista della segreteria alla Sanità è centrale la scelta di un profilo professionale che possa garantirci competenza, professionalità, esperienza e autorevolezza, infine terzietà, fondamentali per poter costituire quell’elemento di controllo, monitoraggio e riequilibrio nella gestione della sanità sammarinesi.

Michele Muratori, Ssd
Ringrazio Authority per relazione così esaustiva

Oscar Mina, Pdcs
Nella valutazione dei candidati all’Authority mi auguro sia tener fermo il suo ruolo. Sa questo dirigente ci si aspetta una serie di controlli e di innovazioni. In questa rosa di nominativi, a parte la competenza professionale, mi aspettavo dal governo una proposta, una valutazione di indirizzo, non solo 4 nominativi che dobbiamo scegliere noi. Quando facciamo valutazioni di nomine in genere ci sfugge sempre qualcosa. Sul dottor Rinaldi farei qualche verifica in più per eventuali problemi giudiziari. Mi auguro sia individuata una persona con competenze elevate ma anche con un’ottima integrità morale.

Eva Guidi, Ssd
Il piano sanitario ci pone obiettivi importanti in cui il ruolo dell’Authority -a sostegno della realizzazione del piano stesso- è fondamentale. Importante è poi l’ambito in cui l’Authority può avere un ruolo importante, come la promozione di uno stile di vita adeguato nell’ambito della prevenzione. Altro ambito in cui può intervenire in modo molto importante è l’organizzazione del sistema informativo sanitario e sociosanitario. Poi l’ambito dei rapporti con gli organismi internazionali di ricerca. Considero che il risparmiare risorse finanziarie sull’Authority non valuti i benefici che investimenti possono invece portare. Mi auguro si sostenga l’Authority completandone l’organico a partire dal suo dirigente.

Mariella Mularoni, Pdcs
La relazione contiene principi generali del piano sanitario socio sanitario, affronta grandi tempi di prevenzione e assistenza, rapporti internazionali, nuovi strumenti di controllo. Abbiamo in definitiva uno spaccato significativo della realtà sanitaria e sociosanitaria. L’Iss è una delle aziende più grandi del Paese per personale e professionalità. I professionisti sono risorse indispensabile per il suo funzionamento. Il congresso ha nominato 4 nominativi per il ruolo di responsabile dell’Authority, di cui un sammarinese. Ritengo la scelta vada fatta favorendo e valorizzando le professionalità sammarinesi. Chiediamo poi che il direttore nominato sia residente a San Marino e conosca la nostra realtà sanitaria. Il governo dovrebbe infine aprire una riflessione sulla candidatura del nominativo dell’ex direttore genarael del Sant’Anna di Ferrara.

Marica Montemaggi,C10
Il Segretario santi ha esplicitato bene le funzioni dell’Authority e ribadito quanto sia importante il suo ruolo per il nostro sistema sanitario. Vista la complessità dei suoi compiti, ritengo condivisibili le osservazioni sulla necessità di potenziamento contenute nella relazione. Da una parte dobbiamo garantire la tenuta del sistema, dall’altro individuare gli obiettivi che vogliamo raggiungere, l’aumento della collaborazione con strutture internazionali per aumentare lo scambio di servizi e ricerca. Abbiamo preso in considerazione queste candidature. Credo ci siano aspetti da considerare, innanzitutto che c’è stata condivisione tra gruppi per valutare i curricula e la richiesta di apertura e proposte di altri nomi da parte di altri gruppi. L’essere sammarinese può essere una caratteristica del futuro dirigente, come quella di poter trasmettere e formare professionalità nuove sammarinesi. Innanzitutto quindi deve garantire competenza, terzietà , nessun conflitto di interesse, rispondere alla volontà di formare nuove professionalità sammarinesi.

Francesco Mussoni, Pdcs
La relazione evidenzia come in questo triennio si sia svolto, congiuntamente alla Segreteria alla sanità e al Comitato esecutivo dell’Iss un buon lavoro di strutturazione della nostra sanità nei rapporti internazionali, con le zone limitrofe, la formazione in risposta alle istanze del territorio e a quelle provenienti da organismi internazionali legati alla sanità. Un grosso lavoro di accreditamento internazionale europeo e in sede di Oms. Per la ridotta componente organica dell’Authority è stato un lavoro importante. Emerge la necessità di mantenere l’Authority terza rispetto la gestione della sanità e che continui nelle sue funzioni legisaltive e istituzionali.

Marianna Bucci, Rete
L’
Authority si occupa di tantissime funzioni e anche di statistiche in un momento in cui reperire dati su San Marino è difficilissimo. Più volte è stato richiesto un incremento organico perché tutta la molte di lavore è in capo a poche persone. La relazione dice che sono posti previsti dal fabbisogno e si apre un capitolo su questo: è urgente intervenire su sprechi e sovrapposizioni, per mettere risorse umane dove servono. Con il ruolo vacante del dirigente dell’Authority ci sono state segnalate problematiche e difficoltà sulla mancata presa in carico di alcune pratiche, con l’effetto di rinvio per l’apertura di nuove attività da accreditare. In un momento di crisi economica come questa, i disagi di questa natura sono da evitare. Rispetto alle candidature del dirigente, credo che in base obiettivi che la politica si prefigge sia da valutare quale sia il profilo più. Sarebbe bene fosse sammarinese, ma non rappresenta un problema se venisse da fuori purché garantisca di formare sammarinesi.

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