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Ilva, salta trattativa su pubblica utilità. Domani assemblea lavoratori

LIGURIA - "Senza lavoro c'è l'agitazione". Torna a risuonare nel palazzo della Regione Liguria il coro intonato dai

Pubblicato:17-03-2016 18:08
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:24

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LIGURIA – “Senza lavoro c’è l’agitazione”. Torna a risuonare nel palazzo della Regione Liguria il coro intonato dai lavoratori Fiom dell’Ilva a fine gennaio durante lo sciopero per le vie di Genova. Sembrava destinata a chiudersi positivamente la vertenza sui lavori di pubblica utilità necessari a integrare almeno fino al 30 settembre prossimo il reddito dei lavoratori in solidarietà, invece, il tavolo tecnico convocato questa mattina alle 11.30 si è chiuso con una fumata nerissima. I lavoratori chiedevano una settimana di lpu per integrare del 10% lo stipendio attraverso una cifra che dovrebbe coprire Società per Cornigliano, i rappresentanti delle istituzioni, invece, ne proponevano due.

Dopo una breve sospensione delle trattative per il pranzo, secondo quanto appreso tramite i sindacati, la proposta delle istituzioni sarebbe mutata: due settimane di lavori socialmente utili per un’integrazione del 7,5%, altrimenti la retribuzione violerebbe una norma che impedisce paghe orarie superiori a quelle previste per un dipendente pubblico di livello equivalente.

E’ qui che ogni discussione si è interrotta: “Se i rappresentanti del Comune in Società per Cornigliano non sono d’accordo con il resto delle parti, che vengano rimossi”, taglia corto il segretario regionale della Fiom, Bruno Manganaro, facendo riferimento alla posizione del vicesindaco di Genova e vicepresidente di Società per Cornigliano, Stefano Bernini, e del direttore, Enrico Da Molo, da sempre contrari a impiegare nuovi fondi della Società su questa vertenza. Domani mattina alle 9 è convocata in fabbrica a Cornigliano un’assemblea di tutti i lavoratori che, se nel frattempo non arriverà la convocazione di un nuovo tavolo, questa volta politico, potrebbe sfociare in una manifestazione per le vie della città per giungere sotto al palazzo della Regione.


di Simone D’Ambrosio, giornalista

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