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Zaia guerriero: “In autunno voto su autonomia. O Veneto o Roma”

VENEZIA - Il referendum sull'autonomia della Regione Veneto

Pubblicato:17-03-2016 11:31
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:24

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VENEZIA – Il referendum sull’autonomia della Regione Veneto si farà in election day insieme alla votazione per la riforma costituzionale in autunno. Lo ha annunciato questa mattina il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che ha spiegato che “il modello sarà quello di Trento e Bolzano con i nove decimi delle tasse che rimangono qua“. Zaia ha parlato di 20 miliardi di euro che potrebbero rimanere sul territorio, “una vera assunzione di responsabilità da parte della Regione, una scelta coraggiosa della giunta”. A luglio 2015, ha spiegato Zaia, la corte Costituzionale ha stabilito che il referendum per l’autonomia si può fare “con una corsia preferenziale”. Basta infatti depositare la delibera, spiega Zaia, e il governo ha poi 60 giorni per approvare o meno, ma “se dice sì noi lo facciamo, se dice no noi lo facciamo lo stesso“.

zaia_veneto3Zaia si è detto emozionato per quella che è una giornata storica, non solo perché esattamente un anno fa ha presentato il suo programma, ma perché oggi mantiene le promesse fatte. “Adesso firmo la lettera ufficiale di avvio del negoziato– continua Zaia- poi se il referendum a ottobre passa, il governo è con le spalle al muro e nei primi mesi del 2017 il Veneto può diventare autonomo con una legge ordinaria, grazie all’art.116″ della Carta. Se passasse la riforma costituzionale Boschi, in realtà, l’art.116 verrebbe depotenziato, ma “in quel caso noi ci muoveremo sfruttando al massimo lo spazio lasciato dal 116 post Boschi- spiega Zaia- ma comunque la riforma non è ancora passata e io spero che non passi”. “Oggi inizia il conto alla rovescia, o vince il Veneto o vince Roma“, dichiara il presidente che cerca di coinvolgere nel suo progetto anche gli indipendentisti, richiamando l’esempio della Scozia e parlando dell’inizio di un percorso storico. “Non abbiamo dimenticato l’indipendenza, ma ora bisogna che i veneti vadano alle urne e votino sì”.


di Fabrizio Tommasini, giornalista

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