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Verso una tassa per l’ambiente a carico dei turisti che visitano la Sardegna

"È importante sottolineare che non questa non è una

Pubblicato:17-03-2015 18:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:11

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sardegna“È importante sottolineare che non questa non è una tassa di soggiorno, e non vuole passare come l’ennesimo balzello per far scappare i turisti dalla nostra isola”. E’ Roberto Desini, capogruppo consiliare di Centro Democratico, a spiegare la proposta di legge sull’istituzione del contributo regionale per l’ambiente e il paesaggio, per coloro che soggiornano in Sardegna. Proposta presentata, oltre dai consiglieri del Cd, anche da Sel e dal Partito dei Sardi, il neonato asse dei piccoli che collaborano in maggioranza col Pd.

“Dal pagamento del contributo, che verrà riscosso dalle compagnie aeree e di navigazione- spiega Desini- sono escluse le persone nate o residenti in Sardegna, chi arriva nell’isola per motivi di studio o di lavoro, i portatori di handicap, gli atleti e i dirigenti delle società sportive per lo svolgimento di attività agonistiche, i minori di 21 anni e i volontari che offrono il loro servizio in occasione di eventi o per emergenze ambientali. L’ammontare del contributo, “entro un massimo di 10 euro, verrà stabilito dalla Giunta regionale entro il 30 aprile di ogni anno- continua Desini- Compagnie aeree e di navigazione verseranno mensilmente le somme riscosse all’assessorato alla Programmazione.

Le risorse, da utilizzare tassativamente per il finanziamento di interventi per la salvaguardia dell’ambiente, tutela del paesaggio e valorizzazione dei territori, saranno così ripartite: 20% per i programmi di interesse regionale, 40% per quelli di interesse comunale, 40% per i sovracomunali.


Attraverso questa proposta cerchiamo di omogeneizzare su tutto il territorio nazionale la contribuzione per quanto riguarda la valorizzazione dei nostri territori- continua Roberto Desini di Centro democratico- Ricordo che ad oggi solo nove comuni della Sardegna hanno istituito la tassa di sbarco. Una percentuale bassissima che riguarda soltanto il 3% dei centri che fanno parte dell’albo regionale dei comuni turistici. Esiste una disparità di carattere territoriale, penso soprattutto ai comuni dell’interno che non possono applicare questo tipo di contributo, e questa legge servirà anche a questo. Inoltre è indubbio che al momento vengono lasciati fuori dalle tassazioni molte fasce di turisti che vengono in Sardegna, come gli escursionisti e i campeggiatori, che soggiornano nei nostri territori, ma, non usufruendo di strutture ricettive, di fatto non pagano nessun tipo di contributo”.

Anna Maria Busia di Cd, prima firmataria della proposta di legge, spiega come “la Sardegna ha chiuso con un 10% di presenze in più da gennaio ad ottobre nel 2014, si parla di 11.815.829 arrivi contro i circa 10 milioni del 2013. Questi numeri fanno capire quali potrebbero essere gli importi che possono essere incassati dalla Regione Sardegna per la salvaguardia dell’ambiente naturale”.

Per il capogruppo di Sel Daniele Cocco “abbiamo in Sardegna necessità di dare servizi migliori e soprattutto sempre di più di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, che è poi la ricchezza principale che abbiamo.
Se in altre città europee esiste questo contributo, non vedo perché non potremmo farlo anche noi”.

La cosa fondamentale di questa proposta di legge “è far passare il messaggio che chi fa turismo deve farlo in maniera sostenibile- chiarisce Pier Mario Manca del Partito dei Sardi- il consumo del territorio esiste, e non può essere sempre sobbarcato dalle istituzioni sarde. In questo caso un contributo minimo non deve essere visto come una tirannia, ma serve a salvaguardare le bellezze e il paesaggio sardo. Tra l’altro i soldi ricavati saranno a destinazione specifica, che è appunto quella di salvaguardare l’ambiente. Non potranno essere utilizzati per altri scopi”.

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