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Il Tar boccia l’aumento delle strice blu di Roma. La replica del Campidoglio: valutazione politica

La seconda sezione del Tar Lazio ha annullato gli aumenti

Pubblicato:17-03-2015 17:22
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:11

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strisce bluLa seconda sezione del Tar Lazio ha annullato gli aumenti delle strisce blu a 1,50 euro. La sentenza dei giudici amministrativi ha cancellato la delibera del 29 luglio 2014 anche nella parte riguardante la “tariffa agevolata giornaliera pari a 4 euro per otto ore continuative e la tariffa agevolata mensile, riferita ad un solo autoveicolo, pari a 70 euro”.

“A parere del Collegio, la delibera n. 48, oltre ad essere caratterizzata da una istruttoria incompleta e inadeguata, rispetto allo stesso fine dichiaratamente perseguito (vale a dire ‘recuperare lo strumento della sosta tariffata come regolatore della domanda di spostamento con mezzi privati verso zone servite dal trasporto pubblico e con i principali attrattori’), appare in contrasto sia con i principi in materia di organizzazione della sosta e del sistema di tariffazione, stabiliti dal Pgtu vigente, sia con quelli contenuti nel Pgtu adottato”. Così la seconda sezione del Tar Lazio nella sentenza che ha bocciato gli aumenti tariffari delle strisce blu a 1,50 euro.

I giudici hanno sottolineato che “non è qui in discussione il fatto che le ‘strisce blu’ costituiscano ormai in tutto il mondo uno degli strumenti essenziali per la limitazione della circolazione, al fine di superare le enormi criticità ambientali dell’inquinamento acustico ed atmosferico per i centri storici e le aree immediatamente adiacenti. L’oggetto delle doglianze dei ricorrenti è infatti rappresentato dalle modalità con cui tale fine è stato perseguito, a causa del mancato bilanciamento di tutti i valori in gioco”.


Dura la reazione dell’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Guido Improta. “Prendiamo atto della sentenza fotocopia del Tar che censura Roma Capitale per l’istruttoria insufficiente che avrebbe accompagnato l’adozione della delibera n. 48 del 29 luglio 2014- ha detto- Dopo la pronuncia sulle tariffe Ztl, cui abbiamo fatto fronte con una nuova delibera, il Tar del Lazio, anche in questa occasione, riconosce il potere attribuito a Roma Capitale in materia ed evidenzia l’aspetto formale della mancata adozione del PGTU da parte dell’Assemblea Capitolina come elemento fondante della sentenza emessa”.
“Ma il Tar in questa occasione- prosegue Improta- si spinge anche a compiere delle valutazioni politiche che non ci convincono proprio. Infatti, mentre da un lato accetta il fatto che le strisce blu costituiscano un elemento essenziale per la limitazione della circolazione, dall’altro dice che dobbiamo tener conto delle abitudini dei cittadini all’uso dei mezzi pubblici che, in una città con 2,8 milioni di veicoli, sono evidentemente da modificare se non da costruire a partire da un diverso approccio culturale al tema della mobilità”.

“I provvedimenti che stiamo adottando, sono finalizzati al miglioramento strutturale delle condizioni di vita dei romani, a partire dagli aspetti ambientali. Inoltre, lo stesso Tar non tiene in considerazione i soli 70.000 stalli effettivamente disponibili per la sosta tariffata e le ripercussioni sulla velocità commerciale del trasporto pubblico determinati dalla densità del traffico e dal fenomeno della sosta vietata. Proporremo pertanto- conclude Improta- ricorso al Consiglio di Stato verso una sentenza che è culturalmente sbagliata”.

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