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Dall’Europa 150 miliardi per l’Africa. Draghi: “L’Italia darà 700 milioni”

In corso a Bruxelles il sesto Summit tra Unione europea e Unione africana. Von der Leyen: "Nostra strategia prevede 150 miliardi in sette anni". Il premier italiano: "Ridurre il debito"

Pubblicato:17-02-2022 20:04
Ultimo aggiornamento:17-02-2022 20:05

mario draghi
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ROMA – A Bruxelles è in corso il sesto Summit tra Unione europea e Unione africana. Tra gli obiettivi, rilanciati anche dal premier italiano Mario Draghi, c’è la riduzione del debito e gli aiuti ai Paesi africani. “L’Unione africana condivide questa spinta per un nuovo modello di crescita. Il suo potenziale è enorme. Deve essere pienamente valorizzato attraverso finanziamenti accessibili, la costruzione di infrastrutture sostenibili, l’attuazione di riforme inclusive“, ha sottolineato Draghi nel suo discorso.

“Lo scorso anno, la Presidenza italiana del G20 ha promosso una serie di iniziative per aiutare i Paesi più fragili, molti dei quali in Africa, a gestire le conseguenze della pandemia – ha spiegato il presidente del Consiglio -. Abbiamo sostenuto l’estensione della Debt Service Suspension Initiative, e abbiamo favorito il rifinanziamento dell’Ida con 93 miliardi di dollari, a cui l’Italia contribuirà con circa 700 milioni. Abbiamo appoggiato la più grande assegnazione generale di Diritti Speciali di Prelievo della storia del Fondo Monetario Internazionale – pari a 650 miliardi di dollari. Al Vertice di Roma, i Paesi del G20 si sono impegnati a indirizzare ai paesi vulnerabili Diritti Speciali di Prelievo per un valore di 45 miliardi di dollari, per raggiungerne 100 a livello globale. L’Italia ha impegnato il 20% della sua quota, pari a circa 4 miliardi di dollari. Ora è importante ci sia un’ampia partecipazione degli Stati Membri dell’Unione Europea alla riallocazione dei Diritti Speciali di Prelievo”.


“C’è ancora molto da fare per superare la fase emergenziale e avviarne con convinzione una nuova, di riforme e investimenti strutturali. L’incontro di oggi segue il Summit sulle economie africane organizzato lo scorso maggio dal presidente Macron, per cui lo ringrazio – ha aggiunto Draghi – Dobbiamo attrarre capitali e indirizzarli verso progetti sostenibili. Per farlo, occorre procedere con la riduzione del debito, trovare strumenti per condividere i rischi con il settore privato, sviluppare i mercati obbligazionari per l’emissione di titoli sostenibili”.

“Sul fronte del debito – ha osservato il premier italiano – abbiamo contribuito attivamente al lancio, nel novembre 2020, del Quadro comune per il trattamento del servizio del debito oltre la Dssi. Dobbiamo attuarlo a livello di Paese, in modo da fornire soluzioni sostenibili per affrontare le sfide del debito in Africa e altrove. Le Banche Multilaterali di Sviluppo, e in particolare la Banca Mondiale, devono avere un ruolo sempre maggiore nel sostenere la transizione ecologica nei mercati emergenti e in via di sviluppo. Il loro impegno ad allineare le attività di finanziamento agli Obiettivi di Parigi è stato importante. Ora dobbiamo accelerare sulla creazione di nuove piattaforme pubblico-privato per catalizzare gli investimenti. Invitiamo inoltre la Banca Mondiale e le altre Banche Multilaterali di Sviluppo a collaborare attivamente con il Fondo Monetario a definire e attuare il ‘Resilience and Sustainable Trust'”, ha concluso Draghi.

VON DER LEYEN: “PACCHETTO DA 150 MILIARDI IN SETTE ANNI”

“Possiamo aspettarci un pacchetto di almeno 150 miliardi di euro per l’Africa per i prossimi sette anni. Questo è il primo pacchetto della nostra strategia Global Gateway”. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla cerimonia di apertura del sesto summit Unione europea-Unione africana in corso a Bruxelles da oggi a domani. Il Global Gateway, ha continuato Der Leyen stando ad una nota della Commissione, “è una strategia per investire in infrastrutture e persone, l’ambito più prezioso a cui si possa pensare. Vogliamo investimenti in infrastrutture di qualità”.

I finanziamenti si concentreranno in particolare in tre ambiti: infrastrutture elettriche ed energia (compreso l’idrogeno, il solare, l’eolico e l’idroelettrico), le reti dei trasporti e infine formazione tecnica professionale e istruzione, perché c’è bisogno di “investimenti in micro, piccole e medie imprese”, ha detto la presidente. Infine, la sanità: “L’Ue continuerà a lavorare per la fornitura e il lancio di vaccini contro il Covid-19“. L’obiettivo, ha chiarito Der Leyen, è andare “oltre l’urgenza immediata adottando una prospettiva strategica che guardi oltre le pandemie: mi riferisco alla capacità dell’Africa di produrre i propri vaccini, di sviluppare la capacità di produzione di vaccini a mRNA in tutto il continente”, utile per sviluppare i vaccini anche “per altre malattie diffuse in Africa, come malaria e tubercolosi. Questo è l’obiettivo di Global Gateway: sbloccare i mezzi”. Perché per von der Leyen: “L‘Africa può essere il partner chiave nella costruzione del mondo in cui vogliamo vivere. E il primo viaggio all’estero della nuova Commissione sarà quello per visitare l’Unione africana”, ha annunciato.

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