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Salvini a tutto gas, Governo battuto quattro volte: siamo in campagna elettorale

L'editoriale del direttore Nico Perrone

Pubblicato:17-02-2022 18:35
Ultimo aggiornamento:17-02-2022 18:35

LEGA, CONFERENZA STAMPA SU UN PROGETTO PER IL MEZZOGIORNO
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ROMA – Vero che la Consulta ha stoppato i 3 referendum più ‘tosti’, quello sull’eutanasia, sulla cannabis e sulla responsabilità civile dei magistrati – paga di tasca sua – in caso di errore. Ma i 5 che restano sul tavolo e sui quali, in caso di flop parlamentare, i cittadini italiani si dovranno esprimere a maggio, rischiano comunque di spezzare i fili che tengono su la maggioranza di Governo. Matteo Salvini, leader delle Lega, dopo la batosta del Quirinale, ha indossato l’elmetto e lancia in resta è già partito per la campagna referendaria che lui farà di tutto per intrecciare con le amministrative in arrivo. Oggi ha incontrato i radicali per pianificare le iniziative e scongiurare il grosso rischio che sta sempre davanti al referendum: la mancanza del quorum. Per questo è necessario abbinarlo alle elezioni comunali, sperando così di raggiungere la maggioranza più uno.

Per quanto riguarda l’oggetto del contendere questo attraversa e spacca tutte le forze politiche non solo tra di loro ma pure al loro interno. Ora la palla passa al Parlamento, perché tocca alle Camere approvare le riforme necessarie per annullare la chiamata referendaria. In pochi scommettono che si riuscirà a farle. Di fatto siamo già in campagna elettorale e non sarà facile per il premier Draghi tenere la rotta perché nella nave del Governo i ‘marinai’ vanno da una parte e dall’altra, col rischio concreto di passare anche alle mani.

Si guardi a quello che è successo durante la discussione del decreto Milleproroghe, con il Governo che per ben 4 volte è stato battuto con la sua maggioranza che va in ordine sparso e si vota contro da sola. Sull’Ilva la prima botta: il Governo aveva previsto che i soldi sequestrati alla famiglia Riva, ex proprietari, venissero sì impiegati per gli interventi di risanamento del polo siderurgico, ma pure  per continuare a mantenere attiva la produzione. Pd e M5S si sono messi di traverso e la proposta del Governo è stata bocciata. Ora le risorse saranno totalmente indirizzate alla bonifica delle aree contaminate dello stabilimento.


Passa un’ora e Fratelli d’Italia presenta una sua proposta per non abbassare, come vuole il Governo, l’uso del contante dagli attuali 3mila euro ai 2mila per il 2022 e a mille nel 2024. Si va ai voti e Lega e Forza Italia votano con l’opposizione e il Governo va sotto, e così resta la soglia di 2mila euro. Ancora voti trasversali e Governo che viene battuto altre due volte.

È solo l’antipasto di quello che vedremo nei prossimi giorni. E già stasera ci sarà un altro scoglio da superare. L’aula della Camera, infatti, è chiamata a votare sugli emendamenti presentati alla legge sul fine vita contestata dal Centrodestra. Il primo emendamento, di fatto, prevede subito lo stop. Visti i numeri a Montecitorio, salvo altre sorprese, la proposta de Centrodestra non dovrebbe passare. Ma quando la legge arriverà al Senato, con numeri diversi, allora il rischio di finire in un cassetto è assai alto.

Per non parlare di altre due questioni sulle quali proprio Salvini sta insistendo a più non posso: il caro bollette energia, dove si aspetta che il Governo trovi e metta sul piatto degli aiuti, una valanga di miliardi; e le concessioni balneari che la direttiva europea vorrebbe mettere a bando, con i ministri della Lega che hanno approvato all’unanimità la decisione del Governo di allungare i tempi di applicazione, e Salvini che un minuto dopo ha annunciato battaglia nelle aule parlamentari per modificare (leggi affossare, ndr) proprio la decisione del Governo. Ricordando una battuta del nostro amico Stanislaw Jerzy Lec, “anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta”, vien proprio da chiedere: il premier Draghi riuscirà a metter a freno tutti questi appetiti?

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