NEWS:

Ucraina, Lavrov: “Minsk va rispettato da tutti, basta scaricare responsabilità sulla Russia”

Il ministro degli Affari esteri della federazione russa Sergey Lavrov richiama tutta l'Europa al rispetto degli accordi di Minsk e punta contro la 'propaganda': "Non siamo noi a fomentare le tensioni"

Pubblicato:17-02-2022 13:15
Ultimo aggiornamento:17-02-2022 18:22

sergei-lavrov
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Si vuole scaricare la responsabilità sulla Russia” senza voler vedere che nel Donbass “ci fu un colpo di stato”, ma la Russia “è estremamente preoccupata di questa crescita militare al confine con la Russia e la Bielorussia” e ribadisce le sue richieste: “il rispetto degli accordi di Minsk e che il principio dell’indivisibilità della sicurezza sia inserito negli accordi” oltre al “non allargamento ad est della Nato, il non dispiegamento ad est degli armamenti e il ritorno alla configurazione del 1997”. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri della federazione russa Sergey Lavrov, durante la conferenza stampa a Mosca al termine del suo incontro bilaterale con l’omologo italiano Luigi Di Maio, organizzato per discutere delle attuali tensioni al confine tra Ucraina e Russia.

Lavrov ha continuato: “Non è possibile che gli stati occidentali chiedano solo alla Russia il rispetto degli Accordi di Minsk“. Per Lavrov, “lo status speciale nel Donbass non può restare sulle carte”. Il capo della Diplomazia ha ricordato che “già da diversi anni proponiamo dei negoziati agli Stati Uniti”, ottenendo “altre proposte, tra cui il divieto del dispiegamento dei missili di medio-raggio in Europa e in altri luoghi”.
Ma secondo Lavrov la sicurezza europea “resta un affare europeo”. Il ministro ha definito “triste” una certa “macchina della propaganda” che alimenterebbe “russofobia”, certo che però “queste invenzioni non basteranno per evitare discussioni con la Russia. D’altronde le nostre richieste si basano sui principi sottoscritti da tutti gli stati occidentali”.

LEGGI ANCHE: Ucraina, Di Maio: “Draghi presto a Mosca, lavoriamo per soluzione diplomatica”


Quindi ha aggiunto: “il termine di de-escalation non ci appartiene, è stato inventato dalla propaganda. Nessuno dei politici europei parla di escalation. In quanto alla data del 20 febbraio”, in cui secondo il ministero della Difesa terminerà l’addestramento militare al confine con l’Ucraina, “non è una domanda da fare a me, è una data che sta sul programma. Non siamo noi a fomentare le tensioni“.
Infine ha citato le recenti parole del ministro degli Affari esteri britannico Liz Truss, la quale “ha persino detto che il 20 febbraio avverrà ciò che non è accaduto il 16”, data paventata anche da Washington per una possibile aggressione militare della Russia all’Ucraina. “C’è anche chi dice che questa tensione continuerà per mesi, forse perfino fino all’inverno prossimo. Non so cosa stiano immaginando” ha detto il ministro.

“OGGI LETTERA A USA, SARÀ PUBBLICA CONTRO BUGIE”

“Stiamo completando l’analisi per la lettera da inviare agli Stati Uniti e contiamo di inviarla oggi stesso. Sarà pubblica, perché crediamo che sarà indispensabile che gli attori attivi nei nostri paesi possano conoscere le posizioni delle parti, perché crediamo che se le teniamo segrete come vorrebbero fare alcuni nostri colleghi, l’opinione pubblica dovrà piegarsi alle menzogne che hanno riempito i media in merito a quanto accade in Ucraina e al confine con la Federazione russa. Voi siete giornalisti, vi rendete conto di queste menzogne”. Così il ministro degli Affari esteri della federazione russa Sergey Lavrov, durante la conferenza stampa a Mosca al termine del suo incontro bilaterale con l’omologo italiano Luigi Di Maio, organizzato per discutere delle attuali tensioni al confine tra Ucraina e Russia.

LEGGI ANCHE: Putin e quella voglia a forma di Ucraina: il nuovo murale di Harry Greb

“APPREZZIAMO RUOLO ITALIA, DIALOGA E NON MINACCIA”

“Apprezziamo il ruolo che l’Italia svolge nel Consiglio Russia-Nato o nell’Osce, dove si pronuncia per il dialogo costruttivo, e non condivide la posizione di chi vorrebbe trasformare l’Osce in un’arena di contrapposizione”. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri Sergey Lavrov, al termine del colloquio a Mosca col ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio sulle tensioni al confine tra Russia e Ucraina.

Sulla questione delle sanzioni annunciate dai Paesi del G7 contro la Russia, Lavrov ha detto: “Sappiamo che esiste la regola del consenso in sede europea e in altri format. Le sanzioni non potranno essere varate se un solo paese sarà contrario e io non credo che l’Italia sarà interessata a fomentare la tensione. Osserviamo che prosegue la tradizionale propensione italiana alla diplomazia, tendenza a non minacciare in continuazione o cercare punizioni, bensì proporre soluzioni”.

NATO: “LA PRESENZA MILITARE RUSSA CRESCE”

“Nonostante le dichiarazioni di Mosca, non abbiamo registrato segnali di de-escalation, e anzi, riscontriamo che la concentrazione militare continui a crescere”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa dopo una riunione dei ministri della Difesa europei dell’Alleanza atlantica. Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di Ucraina e Georgia, Paesi che la Nato “sosterrà sia politicamente che a livello pratico”, ha detto il segretario generale. “L’Ucraina ha il diritto di autodifendersi e la Nato la aiuterà nel far valere questo diritto“, ha continuato Stoltenberg.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it