NEWS:

La libreria Booklet a Tor Bella Monaca rischia la chiusura: 60 giorni per salvarla

La libraia Alessanda Laterza: "E' un presidio culturale, ma tra le tasse e l'affitto non ce la faccio, spero nel sostegno della politica"

Pubblicato:17-02-2020 14:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:00

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Non si arresta la crisi delle librerie romane. Questa volta a rischiare la chiusura è la libreria Booklet Le Torri, l’unica libreria di Tor Bella Monaca, a Roma. Incastonata nel centro commerciale, a pochi passi dal liceo Amaldi, la libreria in questi due anni di attività è diventata un importante presidio culturale, uno spazio accessibile a grandi e piccoli, linea di confine tra la criminalità e il riscatto sociale.

“Pensare di chiudere un luogo come questo, oltre ad essere un fallimento personale, rappresenterebbe il fallimento di un’intera classe politica che promuove la cultura, sostiene le periferie, e poi ci abbandona a noi stessi” ha detto, all’agenzia Dire, la libraia e imprenditrice Alessandra Laterza, alla quale sono rimasti sessanta giorni di tempo per provare a salvarla. “La realtà mi impone di fare i conti con le difficoltà economiche e con la stanchezza del sentirmi sempre più sola- ha spiegato- Pago 1.900 euro al mese di affitto, ho una bolletta dell’Ama di 3.000 euro l’anno, un’enormità se rapportato al fatto che per un libro venduto a dieci euro ne guadagno tre. Senza contare, poi, che la nuova legge sull’editoria appena approvata non mi consentirà di vendere i libri con lo sconto del 50%, per me una necessità in questo quartiere che ha il reddito procapite più basso di Roma. I libri si vendono, soprattutto quelli per bambini, ma si guadagna davvero poco”.

Nei prossimi sessanta giorni sono in programma diverse presentazioni, ma anche laboratori per bambini e attività socialmente utili, perché la libreria di Tor Bella Monaca non è soltanto un esercizio commerciale. “Per questo pensare di chiudere è ancora più doloroso- ha continuato Laterza- Si sta provando ad organizzare un crowdfunding, come è accaduto per La Pecora elettrica di Centocelle, ma ancora non è partito. Intanto ringrazio la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, e un gruppo di persone volenterose come Cristiana Alicata e Paolo Masini con le quali abbiamo fatto un incontro la scorsa settimana, così come ringrazio la vice ministra dell’Istruzione, Anna Ascani, che pochi giorni fa è venuta a conoscere la realtà della libreria. Spero che qualcosa succeda”.


La Regione Lazio nell’ultimo bilancio ha stanziato per quest’anno un milione di euro per le librerie indipendenti, con contributi a fondo perduto. “Ma per accedervi bisogna anticipare una quota di investimento di cui io non dispongo. E poi, nel mio caso, i problemi riguardano i costi di gestione: mi servono meno tasse dall’Ama, un aiuto sull’affitto, è dall’amministrazione comunale che avrei bisogno di un sostegno. Soltanto così si aiutano i luoghi di aggregazione per i giovani e si preservano i presidi culturali”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it