NEWS:

La rabbia dei ‘riders’ contro il Pd: “Vogliono incontrarci? Prima cancellino il Jobs Act”

Botta e risposta tra Carla Cantone, ex segretaria dello Spi-Cgil e oggi candidata per il Pd, che si mette a disposizione per incontrare da settimane in mobilitazione per ottenere migliori condizioni di lavoro.

Pubblicato:17-02-2018 12:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:29
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Carla Cantone, ex segretaria dello Spi-Cgil e oggi candidata al Parlamento per il Pd a Bologna, si mette a disposizione per incontrare i ciclofattorini che sotto le Due torri sono da settimane in mobilitazione per ottenere migliori condizioni di lavoro. La risposta? Per i riders, i dem devono impegnarsi a cancellare il Jobs act.

Il botta è risposta è nato da una puntata di qualche giorno fa di Agorà, sui Rai Tre, che ha dedicato un servizio fattorini. In studio un rappresentante del gruppo Riders Union, con il volto coperto da una maschera, che in particolare ha parlato dello sciopero messo in campo alcune sere fa dai lavoratori di Glovo.

I fattorini in bici si trovano a subire uno sfruttmento “vergognoso”, afferma subito dopo Cantone, assicurando che nel candidarsi “voglio fare una battaglia perchè in questo Paese davvero si rilanci l’occupazione, perchè quando non c’è lavoro c’è sfruttamento e c’è la paura di essere licenziati e allora si viene qui con la maschera“.


Poi, Cantone aggiunge di essere pronta a incontrare i riders: “Trovino loro il modo, il quando e il dove, anche dopo il 4 marzo per non incorrere in qualcosa alcosa che non va bene“.

La risposta di Union riders è arrivata su Facebook. “L’altro giorno ci ha fatto sorridere la dichiarazione di Cantone”, che ha espresso “la volontà di incontrarci e ascoltare le nostre rivendicazioni. Se lo sdegno che ha manifestato è genuino, e non si tratta di mera campagna elettorale, ci teniamo a dare una semplice risposta: se vogliono incontrarci devono impegnarsi a cancellare le riforme del lavoro dell’ultimo ventennio che hanno sostenuto e promosso, da ultimo il Jobs Act. Questa è la condizione di base, siamo stufi delle prese in giro”, è dunque la risposta dei ciclofattorini a Cantone.

Intanto, sempre Riders Union riferisce di un nuovo incontro con Glovo, successivo allo sciopero: “In particolare, abbiamo chiesto una copertura assicurativa sugli infortuni e un minimo orario dignitoso. Glovo ha risposto che stanno pensando di introdurre una assicurazione. Peccato però che è la stessa cosa dichiarata due mesi fa alla stampa e ad oggi nessun passo avanti concreto è stato fatto. Nulla ci è stato detto su tempi e modalità della eventuale copertura”.

Rispetto al minimo salariale, poi, “l’azienda ha confermato di volerlo ridurre ulteriormente e introdurre progressivamente il cottimo assoluto con la scusa che prima o poi faremo abbastanza ordini per guadagnare quanto prendavamo prima (otto euro lordi). Da un paio di settimane invece percepiamo 4 euro e 40 netti all’ora (la cifra più bassa tra i riders bolognesi)”, continua il post.

Le cose quindi sono destinate a peggiorare. Davanti a questo atteggiamento fintamente collaborativo non possiamo che continuare a mettere in campo azioni di protesta affinché la dignità del nostro lavoro venga riconosciuta. Nei prossimi giorni torneremo a farci sentire…”, promettono i fattorini.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it