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Daolio avrebbe compiuto 70 anni il 18 febbraio, il ricordo di Guccini VIDEO

"Lo conoscevo pochissimo, era un uomo di poche parole"

Pubblicato:17-02-2017 17:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:55

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ROMA  –  Una piccola grande sorpresa, quasi a sfatare la leggenda di un legame d’amicizia, che si credeva esistesse e che fosse pure solido, “Io Augusto l’ho conosciuto pochissimo. Questo meraviglia tutti quelli che mi hanno fatto questa domanda. Era una persona di poche parole”. Francesco Guccini, intervistato dall’agenzia DIRE nella sua casa di Pavana, nella provincia pistoiese, ricorda così il cantante e cofondatore dei Nomadi, scomparso il 7 ottobre del 1992, che il 18 febbraio avrebbe compiuto 70 anni.


Daolio è stato un cantante, attivista e pittore, tra le altre ha inciso canzoni come ‘Io Vagabondo’, che ancora oggi riscuotono un grande successo. “Poveretto, se ne è andato prematuramente- ricorda- Era un’ottima voce. L’ho conosciuto pochissimo, questo meraviglia tutti quelli che mi hanno fatto questa domanda. Vivevamo lontani, lui a Novellara io a Bologna, non è che ci vedessimo tutti i giorni. Ci siamo incontrati qualche volta, frequentati quando abbiamo fatto il disco insieme, con i Nomadi”. Guccini e i Nomadi hanno infatti inciso nel 1979 il live ‘Album Concerto’ che conteneva canzoni come Canzone per un’amica, Noi non ci saremo, Dio è morto, Statale 17.

“Ricordo che il mio arrangiatore e quello dei Nomadi, amici da ragazzini, litigavano continuamente per agli arrangiamenti. Augusto si metteva lì seduto, tirava fuori un pezzo di legno perché con gli scalpellini era bravissimo”. E andava avanti finché non smettevano: “Ricordo mucchi di segatura per terra”. Augusto “era uno di pochissime parole, almeno con me. Abbiamo scambiato poche idee. Una volta venne a trovarmi a Bologna, ma anche lì non abbiamo manifestato opinioni o cose su niente in particolare”.


di Adriano Gasperetti, giornalista professionista

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