
Adesso, però, lo Spazio coinvolge direttamente anche il suo nutrito pubblico di appassionati. Di più: lo trascina non solo tra le stelle, ma anche nell’arte. Alfiere di questo nuovo modo di comunicare lo Spazio sarà Paolo Nespoli, in partenza a fine maggio con la missione di lunga durata ‘Vita’.
Sei mesi in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale legati a doppio filo con la Terra grazie alla app ‘Spac3’, un mezzo per guardare con gli occhi di Astro Paolo, condividere con la comunità online i propri scatti ‘terrestri’ e combinarli con il logo di ‘Vita’. Vediamo di cosa si tratta.
‘Spac3’ è una app gratuita disponibile per iOs e per Android. Di fatto permette a tutti gli utenti di scattare delle foto ispirate da una serie di temi, che vanno dalla salute alla sostenibilità ambientale fino all’ordinaria vita sulla Terra, sovrapponendole secondo il proprio estro creativo alle immagini mozzafiato scattate dalla cupola della Stazione Spaziale.
C’è poi un terzo passaggio, quello dalla vena artistica più marcata: il montaggio fotografico va combinato con il celeberrimo ‘Terzo paradiso’ dell’artista Michelangelo Pistoletto, a partire da cui è stato disegnato il logo della missione ‘Vita’.
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Le immagini così ottenute arricchiranno il logo stesso. La app porta così alla creazione di un’opera d’arte in continuo divenire.
E’ la prima volta che l’impegno social in coincidenza di una missione è così marcato, coinvolgente a tal punto da diventare un esperimento artistico. Nespoli può essere d’altronde considerato un pioniere del web: fu lui il primo astronauta dell’Esa a inviare un tweet dalla Stazione Spaziale Internazionale. Era il 2011.
Spac3 è stata presentata in anteprima il 14 febbraio a Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. A realizzarla, l’Esa con l’Asi, Città dell’Arte – Fondazione Pistoletto e Ram radioartemobile.
Alla presentazione Nespoli ha indossato la sua divisa, la tuta blu da astronauta divenuta familiare al grande pubblico italiano grazie anche alle missioni di Luca Parmitano nel 2013 e Samantha Cristoforetti l’anno successivo. Mostrando alle telecamere i loghi delle Agenzie spaziali, Nespoli ha ribadito un concetto cardine: “In un certo senso rappresento l’umanità, l’umanità che insieme lavora per capire di più quello che ci sta attorno, per capire come vivere meglio”
L’attività di divulgazione per gli astronauti è molto importante, tanto da occupare una discreta fetta del loro tempo di permanenza in orbita. Alla presentazione della missione ‘Vita’ Nespoli mostrò la tabella oraria della giornata tipica di bordo e il 10% delle 24 ore era stato pensato proprio per le cosiddette attività educative.


La vita dell’astronauta è anche questo: diffondere conoscenza e divulgare l’attività scientifica. Da oggi, anche con un tocco artistico. E’ stato lo stesso Nespoli a ricordare che, anticamente, arte e scienza viaggiavano insieme. Spac3 può essere l’occasione per ricominciare.
di Antonella Salini, giornalista professionista