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NAPOLI – “Il governo Meloni arma Israele”. Questo lo striscione esposto da Potere al popolo, insieme agli attivisti di Cau (collettivo autorganizzato universitario), Sac (studenti autorganizzati campani), Ex Opg – Je so pazzo che a Napoli hanno dato vita a un flash mob in largo Berlinguer. Tre attivisti con le maschere di Giorgia Meloni, Donald Trump e Benjamin Netanyahu hanno simbolicamente dato fuoco a banconote insanguinate per ribadire il loro “giù le armi, su i salari”. “Questo presidio – spiega Marilù, militante di Potere al popolo – ricade in una giornata di mobilitazione in tutta Italia per poter fare luce, ancora una volta, su quello che sta accadendo in Palestina. E per rimarcare l’enorme responsabilità delle istituzioni del nostro Paese, governo ma anche governance delle università e media, che sono complici di quello che è successo in questi 466 giorni di genocidio con il loro sostegno economico, mediatico e propagandistico a Israele”.
La manifestazione si inserisce nell’ambito delle giornate di mobilitazione nazionale, 17 e 18 gennaio, convocate dalla “Rete antisionista e anticolonialista per la Palestina”, per opporsi alla produzione e alla vendita di armi destinate a sostenere le politiche genocide e di apartheid di Israele. “L’iniziativa – spiegano i manifestanti – vuole sottolineare quanto il governo di Giorgia Meloni abbia aumentato la spesa militare, per accontentare le richieste della Nato: nell’ultima manovra di bilancio i fondi stanziati per gli armamenti hanno raggiunto il record storico di 32 miliardi e quota 1,5 del Pil. Dall’altra parte, però, si assiste a tagli nei settori dell’istruzione e dei servizi, alla sanità e alle misure di messa in sicurezza del territorio contro gli effetti dei cambiamenti climatici. La spesa per la guerra aumenta, mentre un italiano su quattro è a rischio povertà assoluta, in un’Italia in recessione tra crisi industriali, inflazione, bassi salari e si contano in media tre morti al giorno sul lavoro”.
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