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Questa settimana l’aula della Camera è stata impegnata nella discussione della riforma della giustizia.
Il provvedimento è stato presentato dal governo e fortemente voluto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, magistrato di professione.
La riforma prevede la separazione delle carriere dei magistrati in giudicanti e requirenti; il sorteggio dei componenti del Csm, e l’istituzione di un’alta corte disciplinare per i giudici.
È una riforma costituzionale e quindi serviranno due successive deliberazioni da parte di ciascuna Camera con un intervallo non minore di tre mesi e a maggioranza assoluta dei componenti nella seconda votazione.
A Montecitorio le opposizioni hanno criticato con forza la riforma, mentre Forza Italia l’ha rivendicata, ricordando che era un tema molto caro a Silvio Berlusconi. Dopo il primo sì della Camera, ora la riforma passa al Senato.
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